FORNACI. SENATRICE PUGLISI ALLA RISCOSSA

Alle fornaci. 1
Alle fornaci. 1

PISTOIA. Nelle celebrazioni dell’Unità alla casa del Popolo delle Fornaci, giovedì 24, è stata la volta di Francesca Puglisi, Senatrice e Responsabile Istruzione della Segreteria del Pd Nazionale per comprendere fino in fondo motivazioni e contenuti della riforma che va sotto il nome di “Buona Scuola”.

Ad affiancare la Senatrice c’era il consigliere regionale Massimo Baldi e in sala un certo numero di persone tra cui gli Onn. Bini e Fanucci.

Francesca Puglisi è una donna di partito, non è un tecnico, si capisce dal piglio gentile ma deciso con cui parte subito magnificando la capacità dimostrata dal Governo ad approvare cotanto testo di riforma, poi tra le prime battute emerge che non si può eliminare il precariato perché i precari servono per le supplenze… (e la supplentite? E lo scempio della carne umana che si assume a settembre e si licenzia a giugno come lo spazzacamino? Nulla quaestio, così va il mondo, andiamo avanti).

La senatrice imbelletta di politichese aggiornato, quello dell’Èra Renzi, la sua promozione: basta con le aule chiuse, saperi nuovi, arte, musica, non si sta in aula un’ora di fila, i ragazzi non sono in grado di concentrarsi.

Alle Fornaci. 2
Alle Fornaci. 2

Qui, sgorga dal profondo una domanda, ma chi manda in giro il Pd?

Ma si prosegue. La Senatrice smette per un attimo di parlare alla pancia del popolo, che vede nella classe degli insegnanti un grasso verme succhia risorse, e spezza una lancia in favore dell’odiata categoria: con la riforma risolleviamo l’immagine pubblica degli insegnanti; il Pd finalmente smette di considerarli e farli considerare dei perdigiorno. Qualcuno pensa a un rinnovo del contratto, ma la doccia è gelata!: parliamoci chiaro – prosegue l’amica del giaguaro – “il 70% di quello che sanno i ragazzi l’hanno imparato da internet” e questo è testuale.

L’innovazione dunque ci sarà (?), del resto sono stati stanziati un sacco di soldi anche per l’edilizia scolastica – e qui il consigliere Baldi annota che meno male a Monsummano il Pileggi è stato bravo, perché a Pistoia non siamo stati in grado di sfruttare l’opportunità (ognuno la faccia rimbalzare dove crede).

Giuseppe Grattacaso, professore di lettere alle superiori, con grande esperienza, fa notare che le scuole non solo sono fatiscenti ma anche brutte – se non orribili –, e questo forse è stato il ragionamento più condivisibile di tutta la serata.

Alle Fornaci. 3
Alle Fornaci. 3

Avanti, c’è posto! La Senatrice Puglisi si scalda un po’ dicendo che lei sa bene quanto gli insegnanti siano attaccati – e fa con le mani il segno di una scatolina – “quanto ci tengano alla loro cattedra, con quell’ora di buco, con quell’orario preciso”…ma ora basta, si va a scuola e si fa quel che c’è da fare, insomma è finita la pacchia (sembra voler dire mentre, con l’espressione, censura come davvero esecrabile questo borghese voler sapere che cosa esattamente uno deve andare a fare a scuola).

La serata volge al termine quasi senza intoppi – in verità si temeva fin dall’inizio che qualche sciagurato insegnante si presentasse con cartelli o metodi poco correct – quando una prof. di matematica, che ha formato intere generazioni di ingegneri pistoiesi, si è alzata e ha detto “ma di voi riformatori quanti sono entrati in una scuola per insegnare?”.

La senatrice ha risposto prontamente “Io no!”.

Avevamo dubbi? No, nemmeno noi. Noi no.

P.S. – Che risorsa la scuola di Barbiana che ha fatto laureare anche Renzi, so good in english!

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