PISTOIA. Giovedì 11 gennaio alle 16 in Sala Gatteschi, per il ciclo La Forteguerriana racconta Pistoia, Costantino Ceccanti terrà una conversazione su “Giovanni Lafri, architetto dilettante nel Granducato di Toscana”.
Seguirà la visita guidata alla chiesa dei Santi Filippo e Prospero
Giovanni Lafri, figlio del più noto Jacopo, unì l’attività di architetto a quella di sacerdote. Poche sono le notizie sulla vita di questo personaggio, così come poche sono le architetture che gli sono attribuite. Prima tra tutte, l’assetto interno della chiesa dei santi prospero e Filippo, nella quale svolse il ruolo di ideatore, lasciando l’esecuzione ad altri. In questo edificio si notano le caratteristiche dello stile di Lafri, perfettamente allineato con quello del primo seicento fiorentino.
In un’opera poco più tarda, la piccola chiesa suburbana di San Pietro in Vincio, posta sotto il patronato della sua famiglia, Giovanni Lafri dette un interessante esempio di chiesa suburbana seicentesca: accanto alla semplicità delle forme, notiamo un consapevole impiego del linguaggio architettonico della sua epoca. Può essere definito come un architetto dilettante, una persona che affiancava al suo mestiere principale un vivo interesse per l’architettura e pertanto Giovanni Lafri può essere considerato una delle personalità più interessanti dell’architettura toscana della prima metà del XVII secolo.
Costantino Ceccanti, architetto, ricercatore in storia dell’architettura, collabora con l’università di Firenze ed è autore di vari studi relativi all’attività di Jacopo Lafri, Giorgio Vasari, Giuliano di Baccio d’Agnolo, Giambologna.