forza italia toscana. CONFERENZA PROSPETTIVE MADE IN ITALY: SINTESI E PROPOSTE

La Responsabile Dipartimento regionale Tutela del Made in Italy Antonella Gramigna: “prosegue il confronto sulle nuove prospettive del nostro Made in, ormai attivo per confrontarsi sul nostro marchio ormai ben definito, ma bisognoso di attenzione”

La conferenza Made in Italy

FIRENZE. Lunedì 10 gennaio, in collegamento da New York e Italia, è proseguito il confronto sulle nuove prospettive del nostro Made in, ormai attivo da parte di Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento, per confrontarsi sul nostro marchio ormai ben definito, ma bisognoso di attenzione.

Oggi più che mai.

Storicamente, il Made in Italy era una dicitura messa dai produttori italiani agli inizi del 1980, con la funzione di contrastare le falsificazioni dei loro prodotti, che all’estero godevano di una crescente fama, associati a qualità, specializzazione nei dettagli, ed eleganza, ma aggiungerei genialità dei settori principali che ai tempi, erano quelli legati ad Abbigliamento, Agroalimentare, Arredamento, Automobili.

Oggi, a questi settori si aggiungono la creatività e l’originalità dell’arte, dei mestieri creativi, delle tante realtà artigiane, di un Wine and Food di eccellenza, con materie prime a km zero.

Il termine “Made in Italy” indubbiamente ha subito trasformazioni, e negli anni, è diventata una espressione capace di evocare, in tutto il mondo, l’idea dei buoni prodotti italiani, e cioè l’identità di un vero e proprio Brand, caratterizzato dalla qualità e dalla creatività tipiche delle eccellenze artigianali e industriali italiane.

La nostra grande e vera ricchezza, per il nostro paese e per le nostre imprese, ma che implica la necessità di disporre di adeguati strumenti di tutela e di politiche rivolte al sostegno per le cosiddette “quattro A”, ovvero l’Abbigliamento — Moda, l’Arredo — Casa, l’Automazione —Meccanica, l’Arte, in ogni sua espressione, e il comparto Alimentare. ma aggiungerei la Cultura italiana, quella di tanti e tante espressioni di qualità esistenti.

Questo è stato il tema discusso in un clima di cordialità e simpatia, con esponenti di spicco del Made in Italy che operano a New York e Miami, imprenditori italiani che da molti anni hanno portato idee e genialità oltreoceano, quali Alberto Milani,  Ornella Fado, Marco Baldocchi.

Tre espressioni diverse tra loro ma complementari, ecco perchè l’idea di riunirle in una tavola rotonda capace di mettere sotto la lente la necessità di guardare oltre gli steccati. Ciò è stata reso possibile grazie al grande supporto di Edoardo Fabbri Nitti, Responsabile regionale Comunicazione e Immagine del partito, e da Chiara Tenerini, Responsabile Dipartimenti regionale, che ha ribadito l’importanza dell’attenzione capillare a questo settore importante.

Anche il Sen Massimo Mallegni, assente per motivi di carattere istituzionale ha fatto pervenire i suoi saluti e il buon lavoro.

Antonella Gramigna

L’impatto del “country effect” sui consumatori americani (ma non solo), è il fatto che un prodotto venga realizzato sul territorio italiano, con materie prime italiane e con manodopera italiana, il che lo rende dotato di caratteristiche che non ritengono possano essere replicate in nessun altro luogo è reale. Perchè Made in…. Italy- Tuscany, significa vivere italiano, ed è diventato sinonimo di vivere bene in ogni aspetto della vita quotidiana, dal vestire, al mangiare, all’arte.

“L’idea di Piazza Italia Marketplace è nata per questo — afferma Milani — per dare uno spazio grande e autorevole, nel centro di Manhattan, sia fisico che virtuale, capace di aggregare e così di abbattere i costi di spostamenti e alloggio per chi promuove le aziende. Una vetrina sempre aperta, capace di raccogliere i migliori marchi ma anche quelle piccole medie realtà che da sole non sarebbero capaci o in grado di sopperire ai costi vivi di una promozione. Un’idea nata ai tempi del governo Berlusconi, poi ripreso con il Presidente Tajani. E naturalmente con tantissimo spazio a disposizione, ben vengano idee!”.

La maggior parte delle imprese nei comparti del Made in Italy, è realtà, appartengono alla categoria delle PMI. Quelle piccole medie imprese duramente colpite da questa crisi, in seguito all’impatto devastante di questo periodo pandemico. Si parla di un default di una-due su cinque, molto imminente. Cioè significa sofferenza economica che prelude ad un deflusso di capitali dall’Italia, ed anche possibili offerte, peraltro già in atto, con la possibilità di acquisizioni da parte di aziende estere che così estenderebbero il controllo sul Made in Italy, facendo sì che perderebbe la sua autenticità.

Il progetto di Ornella Fado, di cui abbiamo parlato, è legato alla divulgazione tramite canali televisivi, realizzati in Usa ma anche in altre parti del mondo legato sempre al Made in Italy, del comparto enogastronomico, e vuole arrivare a far conoscere il più possibile la nostra qualità e bellezza. Il suo famoso programma Brindiamo! persegue esattamente questo, oltre al nuovo progetto varato assieme ad altri soci, Genialitaly. Da poco Ornella Fado è anche stata eletta nei Comites, ed ha la delega al Made in italy, quindi supporterà sempre più queste strade.

Marco Baldocchi, considerato il primo e più famoso esperto di Neuro marketing, che opera in Italia e Miami, ci ha condotto per mano dentro le emozioni, ed il funzionamento del cervello umano. “Cosa si sceglie e perchè, che colori sono più adatti in un certo settore? Che strategie di marketing, oggi sono più vincenti all’alba dei nuovi parametri che la ricerca ha individuato? La scienza ci aiuta in questo e ci porta a scoprire nuove prospettive da non sottendere”.

La giornalista Chiara Buratti è intervenuta sul tema Start Up e innovazione, oggi sempre più necessaria per le imprese.

Alla diretta social ha partecipato la Sen. Virginia Tiraboschi, che ha, tra le altre, la delega al Made in Italy. La Senatrice di Forza Italia ha sottolineato “come sia urgente una politica che guardi avanti, oltre lo steccato dell’immobilismo e cerchi di offrire tramite sostegni concreti, opportunità con nuovi mezzi di e-commerce. Il Made in Italy oggi, grazie al Ministero del Turismo, di fatto entra a far parte dei piani di sviluppo strategico, e quindi avrà un suo ruolo specifico.

Ecco perché sempre più non deve mancare il sostegno a queste imprese, per mantenere alto l’orgoglio delle aziende italiane nel mondo. Ma per fronteggiare gli effetti della pandemia sull’export serve un piano straordinario.

L’idea presentata è quella di un Ministero specifico e di un Osservatorio che, con la creazione di nuovi canali, reti di aziende, e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy e per la stessa Italia, possa dare sostegno e maggiore visibilità.

Ritengo necessario, come Responsabile Forza Italia Dipartimento Made in Italy — Toscana, da sempre a fianco delle imprese, tutelare e promuovere con questo progetto, per i tanti prodotti di eccellenza che il mondo ancora ci invidia, come prima cosa impedendo il dilagare di quelli contraffatti, perchè possono creare danni irreversibili a tutto il territorio e soprattutto a carico del mondo dell’Imprenditoria.

Occorre, con ciò, condurre azioni concrete, in Italia ed all’estero, attraverso politiche europee, che il PPE appoggia, per portare proposte concrete su sgravi fiscali, dazi, e tassazioni alle imprese che fanno parte della nostra bellezza, del Made in.

Perchè questo possa avvenire serve, mettere in campo ogni azione possibile e affidarsi a persone capaci nei territori per promuovere il nostro Made in.

In qualità di Responsabile regionale del Dipartimento mi interfaccio periodicamente con Giuliana Ridolfi Cardillo, per un maggiore collegamento nel territorio statunitense, avendo nella sua vita professionale ella rivestito ruoli di eccellenza e istituzionali, che le hanno permesso, e tutt’oggi le permettono di avere voce autorevole, ed in mia rappresentanza.

Forza Italia, e Forza Toscana, rialzati. La bellezza, e la qualità devono tornare #intesta.

[fabbri nitti – forza italia toscana]

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