fotografia. IL CRISTIANESIMO ETIOPE NEGLI SCATTI DI RICCARDO COCCHI

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PRATO. L’Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, in via Garibaldi 49, a Prato ospita Colui che mangiava il miele bianco, ispirata nel titolo a un’antica leggenda etiope, personale fotografica di Riccardo Cocchi, a cura di Niccolò Lucarelli. I

l santuario di Lalibela, scavato nella roccia e custode di una tradizione millenaria, è il protagonista del lavoro di Cocchi, un reportage sui generis che racconta all’osservatore non tanto quello che si vede, ma anche e soprattutto quello che non si vede, e che invece si può percepire a livello emotivo. Cocchi infatti non fotografa semplicemente un luogo, ma la sua anima: a Lalibela vivono circa trentacinque fra monache e monaci – ognuno nella propria cella scavata nella roccia attorno alle undici chiese -, immersi in severe pratiche ascetiche, visitati e venerati da migliaia di pellegrini ogni anno.

La scelta del bianco e nero permette di mantenere intatta l’aura dei secoli che avvolge il santuario e i suoi eremiti, così come la sacralità e l’intimità di gesti e riti millenari. L’intervento di postproduzione, che fa risaltare la grana dell’immagine, accentua l’effetto “passatista”.

Con sensibilità e rispetto, Cocchi cattura l’essenza di un misticismo dei gesti e della parola: alla stregua del popolo ebraico, anche gli ortodossi di rito copto venerano le Sacre Scritture; per loro rappresentano sia un testo fondamentale su cui meditare e improntare la propria esistenza, sia un corpo vivo che testimonia della presenza di Dio sulla Terra.

Realizzata in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria delle Carceri, la mostra sarà inaugurata sabato 1 giugno alle 17,20, ed è visitabile gratuitamente fino a domenica 9, tutti i giorni in orario feriale 16,30-19, e sabato e domenica 10-12,30 e 16-19,30.

[niccolò lucarelli]

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