PRATO. L’accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari per l’anno 2016, sottoscritto tra Regione Toscana e Ministero della Salute il 7 luglio scorso, mette a disposizione della Toscana oltre 74 milioni di euro al fine di riorganizzare la rete ospedaliera, riqualificare quelle universitarie, migliorare i pronto soccorso toscani che ne abbiano necessità, ammodernare i sistemi informatici e quelli tecnologici, portare a completamento la rete dei servizi territoriali.
Ai 74 milioni di euro frutto dell’accordo si dovranno sommare 7 milioni e 400 mila euro di cofinanziamento delle vecchie Asl.
“I 74 milioni di euro – secondo Sandro Malucchi della Fp Cgil di Prato – non vengono ripartiti in maniera equanime tra le vecchie Asl, ma con modalità che producono sperequazioni e inspiegabili differenze”.
Nello specifico, secondo lo studio prodotto dal sindacato di piazza Mercatale, 17.450.000 euro vengono destinati alla zona di Lucca per l’acquisto di un distretto socio sanitario e per gli ammodernamenti del Poliambulatorio di Capannori e delle sedi di Gallicano (3.794 abitanti) e S. Romano Garfagnana.
L’impegno sulla zona di Lucca, che al pari di Prato Pistoia e Massa ha “beneficiato” del finanziamento per la costruzione dei contestati nuovi ospedali, assorbe il 24,83% delle risorse regionali.
11.699.481 euro vengono impegnati alla zona di Pisa, pari al 15,75% del finanziamento destinato alla Toscana, per la realizzazione del Distretto di Ponsacco e la ristrutturazione dell’ospedale di Pontedera. 7.038.080 euro per Siena con l’attivazione del nuovo Hospice e l’adeguamento del Pronto soccorso di Montepulciano.
All’ex provincia senese verrà dedicato il 9,47% del complessivo previsto. 10.000.000 euro per Arezzo per la realizzazione, tra le altre iniziative, del nuovo Hospice con un impegno pari al 13,46% del totale.
Se Livorno, Pistoia e Grosseto non godranno di alcun finanziamento, per Prato la situazione si scosta di poco dallo zero. Verranno infatti inviati solo 1.363.800 euro garantendole la figura della Cenerentola toscana con il solo 1,28% del finanziamento.
Per altro ciò non inciderà sui servizi sanitari di cui il territorio da tempo sente il bisogno. L’intero della cifra pratese verrà utilizzata infatti per il risanamento delle strutture lignee dell’ospedale vecchio Misericordia e Dolce.
“Risulta evidente la presenza di un refuso nell’accordo di programma – queste le parole sarcastiche del Segretario Fp Cgil Sanità Sandro Malucchi – poiché Prato risulta dimenticata dalla Regione Toscana con un miserrimo 1,28% sul totale del finanziamento di 74 milioni. Per altro l’investimento di 1 milione e 360 mila euro per il risanamento delle strutture lignee dell’ospedale Misericordia e Dolce lascia con l’amaro in bocca.
“Credevamo che l’accordo tra Ministero e Regione Toscana potesse liberare le risorse per avviare i lavori per l’attivazione delle Case della Salute, avamposti di sanità sul territorio costruiti per decongestionare il piccolo Ospedale Santo Stefano. Invece non soltanto non si finanziano le case della salute o i punti di primo soccorso che potrebbero alleggerire il pronto soccorso, ma si spendono i pochi spiccioli destinati a Prato per un restauro al vecchio Ospedale”.
Secondo la Fp Cgil occorrerà costruire una rete di rappresentanza di interessi a tutela della salute per il territorio pratese.
“Chiederemo incontri per dare descrizione delle nostre preoccupazioni alla Commissione V del Comune di Prato, che si occupa di sanità, all’Assessore al Sociale del Comune di Prato e comunicheremo con la Conferenza dei Sindaci area Pratese che già si sappiamo essersi fatta sentire, tramite Federsanità Anci Toscana nel “Rapporto Zone Distretto 2016”, denunciando la preoccupazione per un sostanziale sotto finanziamento della ex Asl 4 e dedicando grande attenzione al tema dell’Ospedale Nuovo che attrae moltissimo, ma che manca a monte e a valle di una sufficiente risposta dei servizi territoriali.
Cercheremo di coinvolgere i consiglieri regionali al fine di restituire a Prato quella attenzione che dalle fusioni delle Asl ad oggi è andata progressivamente ma inesorabilmente scemando sotto i colpi di una Direzione dell’Asl Toscana Centro sempre più lontana, matrigna e sorda”.
[fp cgil prato]
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