fra le vane speranze e il van dolore. SCRISSE IL PETRARCA, E FU DAVVER PROFETA, CHE CHI NON MANGIA CERTO FA LA DIETA

Don Biancalani è pronto ad accogliermi, ma vuole farmi passare un esame-colloquio. Io non ricordo di aver mai letto nel Vangelo che Cristo, pur essendo chiamato maestro, usasse interrogare i suoi seguaci e i poveri che gli andavano dietro per dargli la pagella. E intanto il famoso Comitato di Vicofaro, aspetta, spera e prega il Pd perché gli tolga le castagne da fuoco…


A Vicofaro vietato l’accesso ai razzisti e a Tvl (ma ora non più). Anche qui «accoglienza condizionata»?

 

L’appello di Biancalani sarà accolto da “Terra Aperta” coordinata dal sostituto procuratore Claudio Curreli o no?

 

Caro don Biancalani, non fia mai che io non risponda alla sua gentile offerta di “accoglienza condizionata”…

Lei ha scritto:

Certo Sig. Bianchini,
siamo disponibili ad accoglierla visto che si dichiara un povero clandestino reietto. Oddio, le notizie che indirettamente ci giungono di lei (noi non ci conosciamo) non ci descrivono tutta questa marginalità, anzi… 1.

Tuttavia prenderemo per buono quanto lei afferma della sua condizione.

– [ ] Quando deciderà di venire a Vicofaro avrà però la cortesia di sottoporsi come tutti gli altri ospiti ad un breve colloquio 2. Ci dovrà far capire per esempio come ha fatto a cadere così in basso, dovremo capire le ragioni di questa sua condizione depressiva 3. Le dico subito, non accetteremo sbrigativi atteggiamenti da “vittima della società” e dei “poteri forti” o cose del genere… 4.

Ma stia tranquillo, a tutto c’è un rimedio. A Vicofaro, potrà anche lei usufruire gratuitamente dei tanti servizi che i nostri volontari qualificati mettono a disposizione degli ospiti, come i servizi di tipo medico sanitario e soprattutto psicologico 5.

Sappia che dovrà arrangiarsi per dormire in saloni con tanta altra gente, se preferisce potrebbe anche stare in chiesa 6.

Insomma vediamo… Prima incontriamoci. Nessuno deve dormire in strada, neanche lei.

Saluti
don Massimo

PS.Sappiamo comunque che lei ha amicizie importanti 7. Vicofaro non gode di sostegni economici istituzionali. Faccio appello alla carità dei suoi amici importanti e bene-stanti 8.

Parrocchia di Vicofaro
Via di Santa Maria Maggiore 71, Pistoia
IBAN: IT25M0306913834100000002852

Io mi permetto, se me lo consentirà, di risponderle con qualche annotazione su certe sue incaute osservazioni, indicandole a numero. Èccole:

  1. Vicofaro. Qua la procura di Pistoia manda la gente agli arresti domiciliari come se la struttura fosse un resort

    Non so di quale Agenzia d’informazioni vi serviate a Vicofaro, ma a parte avere un tetto sulla testa, checché vi sia stato detto, sono più al verde di Cristo. Tant’è che, per muovermi, non di rado devo affittare un asino che mi porti in groppa a Gerusalemme, dove i “suoi” comprensivi amici (non so… il terrapertista Curreli che sa muovere anche le armate degli scout cattolici accoglienti e pacifisti?) mi aspettano da anni ai bordi delle strade non con le palme in mano, ma con le mazze della sopraffazione, della violenza e della persecuzione. E su questo non c’è dubbio. Basta vedere che sono perfino giunti a sequestrare Linea Libera perché sfrondava troppi allori – come scrisse Machiavelli – e svelava “di che lacrime grondi e di che sangue” quel potere che innegabilmente protegge codesto suo universo nel complesso molto più che coccolato.

  2. Per questo aspetto non ho problemi. Gli esami non finiscono mai, diceva il grande Eduardo. Solo gradirei sapere su che temi si debba svolgere il colloquio; e quale sia la commissione d’esame. Credo, in fondo, di non chiedere la luna.
    Se lei ha il diritto di disobbedire e di accogliere, io penso di aver ancor più diritto di onorare la libertà di pensiero prevista dall’art. 21 della Costituzione, perseverando senza sosta a esprimere le mie opinioni e le mie critiche sulla realtà sballata che stiamo vivendo a Pistoia, non le pare?
  3. A questo proposito vorrei farle intendere, però, che nel mio caso non si tratta affatto di – come lei scrive – condizione depressiva. La depressione tocca tutta, don Massimo, a quei bravi lavoratori della procura che, non potendo spararmi, mi inseguono come un negro fuggito dalle piantagioni di cotone del Sud, sempre tanto arrosicati da quello che scrivo, ma incapaci (la vede la depressione dov’è?) di decidersi a portarmi loro, direttamente, con belle denunce e querele, dinanzi a un tribunale.
    Come i farisei, che lei conosce bene, mandano avanti a querelare nani, ballerine e prostitute (concrete e astratte) secondo la miglior tradizione di stampo mafioso. Cosa può significare ciò, se non che quello che scrivo da anni, è tutto vergognosamente vero e disonorevole?
  4. Ma lei fa male, don Massimo, a non accettare – come li chiama – sbrigativi atteggiamenti da “vittima della società” e dei “poteri forti” o cose del genere… perché, così facendo, contraddice, con solare evidenza, la sua storia personale di perseguitato buono che aiuta tutti senza essere aiutato da nessuno, in quanto, appunto, vittima della società e dei poteri forti pistoiesi…
  5. Su questo punto devo dire di essere molto scettico. A parte gli aiuti medici, se gli psicologi dessero davvero una mano a risolvere i problemi del mondo, questa terra, oggi ridotta a uno schifo, sarebbe invece florida e bella come un Eden.
    Eppure anche la sua chiesa è qua da 2023 anni e altro non ha fatto che curare un fignolo sul sederone di elefante…
    Cristo, come vede, ha avuto molto poco successo: specie da parte dei suoi seguaci.
  6. Caro don, lei si diverte a perculare, come si dice oggi. E io la seguo volentieri.
    Poco e male, ma il militare io l’ho fatto, don Massimo. So cos’è una caserma; so cos’è anche la convivenza con persone con certi problemi: ho prestato servizio di vigilatore al carcere militare di Gaeta, fra i delinquenti anche pericolosi, i pii testimoni di Geova obiettori di coscienza e quelle brave persone di Kappler e Reder.
    In chiesa, però, preferirei non dormirci: se non altro per non rischiare di sentire scorreggiare, di notte, in un luogo che – pur essendo io un non credente – rispetto comunque come sacro.
  7. Se me le dice, infine, le mie amicizie importanti, potrei farne tesoro e, magari, chiedere loro qualche aiuto per non essere massacrato da una procura che sa solo fare opera di macelleria dei diritti umani.
    Da me non vengono i democratici benpensanti come Enrico Rossi a passerellare. E neppure tutti gli altri compagnucci della parrocchietta in fila. Da me vengono i carabinieri a sequestrare strumenti di lavoro, cellulare e, perfino, la libertà di pensiero e di libera espressione. Poi faccia lei…
  8. Pensavo, io, di fare appello alla sua carità, don Massimo. Perché, come capo di un movimento che disobbedisce e accoglie e che sprona comitati antifascisti antirazzisti, credo dovrebbe occuparsi anche delle infinite spese con cui la procura (e ripeto: sua amica, più che mia…) sta cercando di fiaccarmi dal 2020 ad oggi. Ma vedo che non ci siamo intesi bene.

Concludo. Se qualcuno ha amici importanti, caro don Massimo, quello è lei. Se ne voglia rendere conto, almeno per carità cristiana. Le vogliono tutti bene. Dalla procura in giù, che le manda anche gente agli arresti domiciliari, come se Vicofaro fosse un carcere di lusso, una sorta di Resort. Dall’Asl in giù, che chiude gli occhi ogni volta che entra in casa sua, come durante il rimescolìo del Covid. Se lo ricorda?

Siamo seri. Don Massimo, il Curreli non vuole bene a me, vuole bene a lei. A tal punto che disobbedisce alle leggi dello stato e accoglie. Me mi perseguita. Chi è allora l’unto del signore? Il Biancalani o il Bianchini, se il Curreli mi sequestra il giornale?

Le vogliono bene perfino tutti quelli che hanno dato vita al famoso Comitato di Vicofaro.

Essi infatti, sedati dall’avvocato di turno, vengono tenuti a bagnomaria perché – come ha scritto appunto il loro legale: «I nostri interlocutori principali restano il Comune, il Ministero e la Diocesi. Di conseguenza, in previsione di possibili azioni nelle quali il Comitato sarà attore/parte in causa, sarebbe ragionevole evitare possibili incompatibilità con altri eventuali procedimenti nei quali il Comitato stesso, o meglio i suoi componenti, venissero chiamati a testimoniare o rilasciare determinate informazioni.

Comprendo che la situazione sia complessa e faticosa, ma suggerisco di attendere l’evolversi delle vicende con le istituzioni pistoiesi prima di adire altre sedi giudiziarie».

Mi par di sentire San Filippo Neri col suo famoso state buoni (se potete).

Intanto loro stanno buoni e accolgono le opposizioni (di sinistra – e dicono perfino con la Fratoni in arrivo) che si sono offerte per risolvere il problema Vicofaro. Mi sembra di vedere l’Oms, che ha fatto ammazzare milioni di persone, pronta a promettere che coi vaccini che faranno stavolta, perfino i morti risusciteranno. Ve lo immaginate il Pd che risolve il problema Vicofaro? Ma loro sono persone di fede. Pregano, attendono e sperano…

Lo sa, vero don Massimo, che chi vive di speranze muore a Montecatini? O no?

Pace e bene a tutti.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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