FRANCESCO SCALABRELLI PRESENTA IL LIBRO DI POESIE “NEI DELIRI DI MIRYAM”

Alla Biblioteca comunale La Smilea di Montale giovedì 21 e giovedì 28 settembre presso i locali de La Pineta a Quarrata

La copertina del libro

MONTALE—QUARRATA. [a.b.] Doppia presentazione per il libro di poesie “Nei deliri di Miryam” di Francesco Scalabrelli, edito da Porto Seguro.. Su iniziativa della Biblioteca comunale La Smilea di Montale giovedì 21 settembre alle ore 21 nella meravigliosa location di Castello Villa Smilea con i saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura Tiziano Pierucci e la moderazione dell’incontro a cura di Maria Lorello, (insegnante di lettere, autrice, scrive recensioni su PuntoZip, conduce la trasmissione L’Angolo di Maria su RadioPistoiaWeb),. Il 28 settembre alla stessa ora su iniziativa del centro culturale Sbarra di Quarrata nell’ambito del ciclo “Autori locali” insieme all’autore interverrà come relatore Maurizio Ferrari (presidente Associazione Amo la Montagna Aps). Entrambe le presentazioni saranno ad Ingresso libero e gratuito.

SINOSSI
Raccolta di 43 poesie, precedute da un breve prologo. Miryam è una donna che ha una vita disordinata. Da un’avventura passionale nasce una figlia, figlia che muore bambina. Miryam perde, poi, anche la madre ed il padre, entrambi per malattia. A seguito di queste perdite diventa suora. Nell’ultima fase della sua vita, ormai gravemente ammalata, Miryam viene assistita da un robot di nome Peter. Tra loro, nel tempo, nasce l’amore. Miryam (la signora, l’amata, la cara, l’afflitta) farà conoscere a Peter (frutto della scienza e della tecnica, espressione della razionalità) Dio, l’umanità e, soprattutto, la poesia.
Peter, da robot costruito a immagine della società del tuo tempo, grazie a Miryam diventa un vero uomo (come un moderno Pinocchio). Ciò accade la notte in cui muore Miryam, collocata temporalmente il 7 luglio 2081 (duecento anni dopo l’invenzione del personaggio di Pinocchio).
Subito dopo Peter mette per iscritto i deliri ascoltati in quella notte da Miryam. I deliri, in una sorta di flusso di coscienza di Miryam, oltre a suggerire debolmente la suddetta trama, affrontano i temi della natura (né buona né cattiva, solamente natura), della malattia, della sofferenza, del dolore e della sua accettazione, della morte naturale, del lavoro e del suicidio, della morte per motivi futili, della morte del giusto, della morte come passaggio, della dualità come motore della vita, della metamorfosi, della presenza di Dio e della divinizzazione della tecno-scienza. Da ultimo, nel XLII delirio, fingendo di essere nel 2081 e prefigurando che l’umanità sia in procinto di comunicare con una civiltà aliena, viene affrontato il problema filosofico dell’identità.

La locandina di Quarrata
La locandina di Montale

“Chi diremo che siamo?” ovvero chi vogliamo essere, come vorremmo raccontarci e, quindi, quale futuro vogliamo, quale umanità desideriamo? Il tema viene affrontato intrecciando visioni utopiche e distopiche. Il tutto si conclude con un messaggio di speranza, di armonia e di pace.
Dopo i quarantadue deliri di Miryam (42 biblicamente significa la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo), Peter – che da robot (schiavo) è ormai rinato uomo nuovo – scrive una poesia d’amore a Miryam. Nei versi ringrazia Miryam per avergli fatto conoscere Dio, la poesia e l’amore. Peter ha avuto cura di Miryam nella malattia, Miryam ha dato a lui umanità e un’identità. Questo amore segue all’infedeltà di Miryam rispetto ai voti religiosi e di Peter rispetto alle certezze degli algoritmi, ma ciò, paradossalmente, consente la realizzazione di un bene superiore. Ma non è solo la relazione tra due persone. Miryam rappresenta l’esperienza dell’incoerenza e dell’infedeltà, la consapevolezza dei limiti umani, il sentimento religioso e la dimensione spirituale, mentre Peter, essendo un robot, è il prodotto di una società che ha piena fiducia nella scienza e nella tecnica. Il rapporto d’amore tra Miryam e Peter diviene un’alleanza per il futuro: un progresso tecno-scientifico a servizio della persona e la persona che immette nel progresso i valori di un umanesimo (di un’ecologia) integrale, con autentica sensibilità poetica e combattività spirituale.

Framcesco Scalabrelli

FRANCESCO SCALABRELLI nasce nel 1978 a Quarrata.
Vivo a Quarrata insieme alla mia famiglia. Dopo il diploma in ragioneria presso l’Istituto tecnico commerciale Pacini di Pistoia, mi sono laureato in giurisprudenza all’Università di Firenze, ho conseguito un master in “Responsabilità sociale dell’Impresa” ed effettuato un tirocinio presso il Centro studi nazionale CISL. Dopo aver svolto, per un breve periodo, la professione di consulente del lavoro, sono entrato al Ministero del Lavoro, ora Ispettorato Nazionale del Lavoro, come funzionario ispettore del lavoro. Fin da adolescente ho coltivato la passione per la poesia, scrivendo i miei primi versi. Ho pubblicato una prima raccolta di poesie, intitolata “Un Uomo – Sentiero poetico 1995-2020”, soltanto nel 2020. Nel 2023, sempre con la Porto Seguro Editore ho pubblicato la mia seconda raccolta di poesie “Nei deliri di Miryam”.

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