PISTOIA. Prendo spunto dalla delibera del Consiglio provinciale che riguarda l’accorpamento dei due istituti professionali B. De Franceschi e A. Pacinotti di Pistoia e di quanto è accaduto in Provincia, martedì 15 dicembre, in assenza del numero legale è stata annullata la seduta del Consiglio provinciale che portava all’ordine del giorno importanti delibere, che se non votate in tempo, potrebbero mettere in grave difficoltà tanti cittadini.
Di fronte a tali situazioni ci viene in mente una famosa frase dell’Onorevole Andreotti che recitava: A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. Oggi possiamo dire che mai una frase è così azzeccata parlando della “presunta” abolizione, poi trasformata in” riforma” delle Province.
Fratelli D’Italia An, attraverso il suo portavoce provinciale aveva a suo tempo denunciato i rischi che il sistema amministrativo e democratico delle Province correva con questo modus operandi, una operazione che è stata venduta alla stampa con una menzogna, come la “trionfale abolizione delle Province”.
Noi non ci riconosciamo in queste imposizioni anticostituzionali, contrarie al principio del suffragio universale e della rappresentanza politica, imposte con prepotenza da un governo e da una maggioranza parlamentare illegittimi, legate solo ed esclusivamente ad una logica spartitoria e consociativa, senza un progetto legato alle candidature, sui temi della mobilità, della pianificazione territoriale provinciale di coordinamento. Questi enti sono divenuti solo organismi di esercizio di potere, totalmente svincolati e scollegati dai cittadini, di cui dovrebbero essere emanazione, al contrario di quanto previsto dalla legge Delrio.
Quindi nel caso dei due istituti professionali la decisione presa di accorpare i due istituti è una dimostrazione di quanto sopra abbiamo riportato, e questa nostra affermazione è supportata dagli articoli stampa di associazioni e rappresentanze sindacali e di categoria che con forza hanno denunciato la mancata consultazione democratica nel merito dell’accorpamento dei due istituti.
Stessa cosa vale per il caso della mancanza del numero legale in Consiglio provinciale, che ha costretto il rinvio in altra data del consiglio, mettendo a rischio la governabilità del territorio, come denunciato dalla Rsu Provinciale.
Pure questa è stata una dimostrazione che l’assenza di responsabilità nei confronti degli elettori (ricordo che i Consiglieri provinciali non sono stati eletti dai cittadini) rende più facile l’assenteismo. Una grave irresponsabilità che la dice lunga sullo spirito di partecipazione, in una assemblea a cui si è tolto la democrazia elettiva ma che comunque ha ancora tante responsabilità amministrative territoriali.
In queste condizioni non c’è da stupirsi se un Presidente della Provincia si permette di prendere certe importanti decisioni nel merito di istituti storici e molto radicati sul territorio senza un confronto con i cittadini coinvolti, senza un programma a suo tempo illustrato, quasi come se nella nostra provincia si procedesse nel governo del territorio come su di una nave alla deriva, che non ha né una rotta determinata, né il raggiungimento di un obbiettivo programmato in precedenza, il rischio è quello di schiantarsi sugli scogli.
Roberto Franchini
Responsabile enti locali
Fratelli d’Italia-An Pistoia