«FRANE E ALLUVIONI? CI SPETTANO DI DIRITTO!»

Temporali e bombe d’acqua
Temporali e bombe d’acqua. 1

PISTOIA. Un lettore ci scrive:

Non si fa che parlare di bombe d’acqua ogni volta che piove e in ciascuno di questi casi, insieme a danni ingentissimi, quasi sempre ci scappa anche il morto. Il tempo delle grandi piene sembra definitivamente tramontato e le modifiche climatiche hanno partorito, al loro posto, precipitazioni intense, copiose e concentrate in brevissimo tempo.

Non bisogna però imprecare contro il cielo o contro il fato bensì contro il nostro modo di vita e l’ignoranza delle dinamiche naturali che portano all’elusione delle regole imprescindibili che governano l’habitat in cui viviamo.

Il degrado costante del territorio, specialmente quello prossimo o addirittura dentro ai fiumi, l’aggressione sconsiderata che viene o è venuta loro perpetrata sinora, costituisce la causa principale delle attuali alluvioni. Operare in prevenzione anziché essere costretti a farlo in emergenza è un assioma che dobbiamo adottare al più presto senza se e senza ma.

A questa causa principale va aggiunta la generale deficienza in fatto di manutenzione e pulizia di fogne e tombini dai quali, almeno una volta, doveva defluire l’acqua piovana che, anche senza bomba d’acqua, inonda strade, marciapiedi, scantinati ecc. Discorso identico per lo stato di fosse e fossetti ai margini delle carreggiate stradali, lungo il perimetro di parcheggi, campi, scarpati etc. che risultano in larghissima misura preda di rifiuti indistruttibili ed erbacce.

Temporali e bombe d’acqua
Temporali e bombe d’acqua. 2

I primi si assommano giorno dopo giorno, le seconde iniziano e completano indisturbate il loro ciclo biologico. Potremo essere o diventare la sesta potenza industriale del mondo ma ciò non cancellerà i segnali inequivocabili del nostro tragico sottosviluppo. I risultati e le verifiche sul campo potete farle da voi.

I politici tengono di mira le “grandi opere”, al fine di guadagnare quello che gli sta più a cuore, i consensi, senza tener in alcun conto interventi di più modesta entità, ma non meno importanti per l’ambiente e chi lo abita. In qualunque occasione calamitosa si è costretti ad ascoltare le solite stantie litanie che si appellano all’eccezionalità di eventi che ormai non è più tale. Non possiamo vivere a rischio zero ma occorre anche precisare che, non facendo nulla per migliorare la situazione e ridurre i pericoli che pendono sulle nostre teste, non dovremmo più neanche lamentarci.

Altro problema frequente, gli alberi che cadono come birilli non solo durante temporali e tempeste, ma anche senza questa drammatica spinta. Ci dimentichiamo troppo spesso e in questa città dedita all’orticultura, è un’aggravante imperdonabile che gli alberi divengano un pericolo mortale per gli uomini quando sono curati male, maltrattati, distrutti e torturati da potature sbagliate; quando vengono lasciati crescere senza una geometria, una linea, un rapporto tra la chioma e le radici che la sostengono; quando vengono destabilizzati nel loro impianto radicale da lavori di scavo eseguiti stupidamente. Un albero curato con attenzione e intelligenza oltre a garantirne la sopravvivenza eviterebbe, in parecchi casi, danni a cose o persone.

Temporali e bombe d’acqua
Temporali e bombe d’acqua. 3

Come siano curiosi i nostri comportamenti e quelli di chi ci dirige è testimoniato dai fatti che accadono quotidianamente e che non si può fare a meno di sottolineare.

Ne è un esempio deleterio il fatto che sia divenuta una regola eliminare tutto quello che in qualche modo limita la nostra libertà di azione o mette a repentaglio, in grande o piccola misura, la nostra incolumità dimenticandoci che facciamo parte di un ecosistema dal quale dipendiamo e che è indispensabile conservare nella maniera più intatta possibile se vogliamo sopravvivere.

Mi spiego meglio. Nei nostri boschi c’è la vipera che ostacola i cercatori di funghi? Eliminiamola in blocco. Qualche squalo, ammesso che si tratti di specie pericolosa, si aggira lungo le nostre coste? Abbattiamoli tutti per poter fare il bagno in tranquillità. Un cinghiale ha attaccato un uomo? Sterminiamoli come qualcuno vorrebbe fare con gli orsi solo per passeggiare nel bosco.

Temporali e bombe d’acqua
Temporali e bombe d’acqua. 4

Magari asfaltiamo qualche sentiero per consentirci di camminare scalzi o in ciabatte. Bisogna mettersi in testa che anche l’uomo corre dei rischi inevitabili dal momento che anch’egli si trova su questa terra della quale non è padrone assoluto essendo l’ultimo arrivato e questa non mi pare cosa secondaria. Cerchiamo invece di conoscere meglio l’ambiente e tutti i loro inquilini educando alla conoscenza dei pericoli che si possono correre.

Unicamente con la consapevolezza di essere solo coinquilini del mondo, è possibile sforzarsi di convivere con le altre specie animali e vegetali che non vanno eliminati o abbattuti solo perché potenziali nemici.

La vita sulla terra è dura per tutti, cercare di renderla più sicura è un imperativo per tutte le specie, ma sforzarsi ad ogni costo sconsideratamente, senza valutarne le conseguenze, di renderla sempre più facile, ci potrebbe portare rapidamente verso la fine.

“La sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c’è un soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità”. Ovvero quanto ammonisce l’Ecclesiaste nel libro di Kohelet … e detto dalla Bibbia almeno qualche dubbio dovrebbe farlo sorgere, non vi pare?

Paolo Nesti

Print Friendly, PDF & Email

One thought on “«FRANE E ALLUVIONI? CI SPETTANO DI DIRITTO!»

  1. Buon giorno Paolo…il suo discorso meriterebbe un bell’approfondimento….il punto è che si rivolge a persone, la maggior parte delle quali, se oggi gli salta il wi-fi per 10 minuti o gli va in blackout lo smartphone per un’ora, gli piglia una crisi isterica che ai figli gli tocca portarli al pronto soccorso…
    Massimo Scalas

Comments are closed.