PRATO. Prima di tutto, sia chiaro che la nostra redazione è garantista e si augura seriamente che l’inchiesta della Procura della Repubblica di Prato sia destinata a vedere l’assoluzione degli indagati: non potremmo sopportare di sapere un’altra frode di una cooperativa sociale non lucrativa, che invece lucrava e sottraeva risorse pubbliche per dei criminali dell’appalto pubblico.
Ciò detto, riprendiamo l’articolo de Il Tirreno del 26/5/2015 (pagina 6: all’epoca le cooperative sociali erano ancora intonse da qualunque collegamento a inchieste giudiziali e così le Misericordie e il Consorzio Opere di Misericordia) ponendoci alcune domande: è possibile che nessuno abbia mai avuto qualche dubbio o perplessità su certe magnificenze, sempre convolate a giuste nozze celebrate e festeggiate dalle autorità, istituzione e la solita “bella gente”, perciò indiscusse e indiscutibili?
Questo un estratto dall’articolo d’archivio (2015), ma diteci voi come si poteva eccepire qualcosa: si parla di riduzione delle tariffe; un quadro d’unione semplicemente impeccabile con – ancora una volta – la Misericordia.
Questa volta l’Arciconfraternita di Prato.
Listini di prezzi unificati e agevolati, rapida nella risposta con abbattimento delle famigerate attese e, soprattutto, qualità nelle prestazioni di diagnostica e degli esami clinici. Con questo intento l’ Arciconfraternita della Misericordia, consorzio Astir e casa di cura Villa Fiorita hanno siglato una convenzione.
Ne potranno usufruire soci e dipendenti, ma che non vi sia esclusività si capisce dal numero delle persone coinvolte: 50mila associati e loro familiari solo per quanto riguarda la Misericordia, in pratica un quarto della popolazione pratese, un migliaio quelli dell’Astir tra soci (23) e dipendenti (circa 900).…. L’ iniziativa è stata presentata dal segretario della Misericordia Andrea Gori, dal direttore generale di Villa Fiorita Gianni Del Vecchio, dalla presidente di Astir Loretta Giuntoli e dal direttore di Lama Antonio Cirri…
Orbene, ci perdonerà il Magistrato dell’onorevole Arciconfraternita di Prato, se ci permettiamo di osservare che questa scena ci sembra di averla già vista: altri contesti e luoghi, ma la forma di associazione congiunta di “autorevoli soggetti” è stata utilizzata anche a Isola Capo Rizzuto, dove la Confederazione Nazionale delle Misericordie ha partecipato prima direttamente e poi con la sua “costola”; il Consorzio Opere di Misericordia, costituita ad acta da vari dirigenti aventi piena titolarità nella Confederazione (citiamo a mente, Trucchi, Corsinovi, Bertolucci ed altri).
Quale ratio ebbe a richiedere (e suggerire) che la famigerata Coop Astir entrasse in una triangolazione di servizio così specialistico nel “parasanitario” con la Misericordia e la clinica privata “villa Fiorita”?
Il sodalizio matrimoniale con la Coop capitanata dalla Loretta Giuntoli, giovava davvero a queste due entità o, diversamente, era alla rovescia che poteva riconoscersi un possibile vantaggio?
Chi era giustificato da un aumento dell’appeal sociale, con ricerca dell’approvazione indotta dalla reciprocità di “riflessioni di luci”? What else?
Ci sono altre ragioni che giustificano una così – solo apparentemente, fino alla definizione del terzo grado di giudizio – relazione pericolosa, che oggi appare nella sua mefistofelica possibile contaminazione?
Un’altra cosa ci permettiamo sommessamente d’osservare: ma chi ha il “cordone” della borsa non potrebbe controllare durante le erogazioni dei fondi pubblici, evitando le frodi?
Si deve sempre arrivare quando la frittata è stata fatta e anche servita?
Alessandro Romiti [alessandroromiti@linealibera.it]
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