AGLIANA. Mentre i “fratelli-coltelli” si scannano, alcune indiscrezioni ci permettono di riportare la nuova giunta così articolata dal Sindaco Giacomo Mangoni: Giulia Ammannati (leghista doc), Massimo Zucchelli (Udc certamente ispirato al cattocomunismo d’antan), Ambra Torresi (iscritta al Pd aglianese o comunque, affiliata), Luciano Nesti (veterocomunista di ferro, gli mancano infatti solo i baffoni ma, non a caso, detestava il Fragai) e Alfredo Buscioni (ha detto che resta per il “bene della comunità”).
La rivelazione è Ambra Torresi, un’altra giurista (l’altra è la Giulia Ammannati) che è inserita nel Pd aglianese evidentemente, non nella fazione magnanensiana.
Nella riunione di ieri sera il Pd ha promesso di aprire un fuoco di interrogazioni per questa nuova giunta, che non dovrà pensare di passare questi novanta giorni in pace: altro che “bene comune” per la cittadinanza.
Il paradigma che si vive in queste ore è dato dal ribaltamento di fronte della maggioranza dem che sembra ispirata dalle forze di opposizione: una dichiarazione di guerra improntata all’autodistruzione del Partito guidato dall’irsuto Matteo Manetti.
Dopo la fuga degli assessori, ci tornano alla mente le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione: quello del Pd è un gesto di piena e chiara irresponsabilità.
Tutto latte versato…
Il Pd ha duramente protestato per la mancata accettazione di Fabrizio Nerozzi dal novero della Giunta.
Restando a presiedere il Consiglio (che ha dimostrato di avere gestito la crisi con prudenza e sicura responsabilità), il Pd non avrà la Presidenza che sarebbe stata automaticamente affidata alla Serena Galardini; un subentro di sicuro apprezzamento e vantaggio per la gestione della guerra politica che i demokrats hanno promesso di tenere, fregandosene della cittadinanza e del Bene Comune.
Sarà interessante osservare il contenuto e il tono delle interrogazioni che, per questi mesi, non potranno che essere originate sulle malefatte del Rynocommissario e degli accoliti del Magna-nensi, Valentina Noligni, Italo Fontana e Luisa Tonioni.
Assessori certamente “denojantri” come si può subito notare dal vuoto pneumatico che hanno lasciato sulle loro scrivanie al terzo piano: non un foglio, non un fascicolo non una consegna per la nuova giunta.
Questa è una tecnica che il gergo militare si chiama “sabotaggio” e dunque, quale “assolvimento di incarico”?
Una menzogna dimostrata, proclamata con la solita arroganza e prepotenza politica che ha contraddistinto il periodo sotto il controllo di Magna-nensi.
What else?
[alessandroromiti@linealibera.it]
One thought on “fratelli-coltelli. I DEM DELL’AUTODISTRUZIONE”
Comments are closed.