Fa impressione sentir parlare di legalità a un sindaco il cui Comune è una macchina di produzione ininterrotta di documenti più o meno falsi; nella cui giunta, accanto all’assessore avvocato della legalità, siede un noto costruttore abusivo, assessore all’edilizia, salvato dai favoritismi illegali di Marco Mazzanti e di Marco Bai. E questo mentre la procura di Pistoia fa arrestare, rinvia a giudizio e fa condannare chi, davvero, la legalità pretende che sia ripristinata
LO DICO E LO RIPETO CON FERMEZZA:
TROPPO IN QUESTO COMÙN SA DI SCHIFEZZA
Kermesse è la parola perfettamente attillata a tutto il con[s]iglio comunale di Quarrata, nessuno escluso.
Il Vocabolario Treccani – organo de sinistra politically correct indiscutibile – spiega questa parola come segue: «s. f., fr. [dall’oland. kerkmisse «festa del patrono», propr. «messa di chiesa»]. – 1. Solenne festa annuale delle parrocchie cristiane, che nei Paesi Bassi e in alcuni luoghi della Francia settentr. si celebra con processioni, mascherate, balli, spari e mercato».
A Quarrata cosa c’è, in effetti, di più parrocchia del Comune manipolato da un 35ennio di squilibrato governo PD, o, meglio, Parrocchia Democratica?
È una parrocchia perché di comunisti veri non c’è neppure uno. La maggior parte di loro (tranne il presidente del con[s]iglio comunale: l’Okkióne di Dio che toglie i peccati dal mondo, Marco I di Burràkia) sono ex-preti o ex-democristiani, fermentati come la birra fra tre, quattro, cinquemila fiori di luppolo delle non-più case del popolo (di cui tutti si vergognano), bensì Circoli Ricreativo-culturali Arci.
La ricreazione ci si fa con le pastasciutte antifasciste da strippata. La cultura ci si fa tenendo la gente allegra e felicemente inconsapevole di quello che avviene nella – un tempo – casa comunale: oggi casa di appuntamenti. Ci si può entrare, infatti, solo su appuntamento, anche per applicare una marca da diritto di segreteria.
I non-compagni hanno trasformato il Comune in un sostanziale casino e hanno trasferito – se non ho capito male – dei servizi (tipo Alia) direttamente a una ditta appaltatrice dell’ente: quell’affare che si chiama Parco Verde degli Olmi.
Da qui un trombosviolinamento continuo della grandeur della Parrocchia Democratica(cristiana) del Romitino, che si fregia e si fa onore di dir cazzate a tutte l’ore.
E crede anche di farle bere a chi (pochissimi, invero) sono ancora capaci di pensare con le famose celluline grige di Hercule Poirot: che Gabriele non ha, evidentemente. O altrimenti si renderebbe conto di essere il brattino mosso dal vero problema di Quarrata: un Mazzanti che ha tutta l’aria di uno di quei sopravvissuti del veterocomunismo da Jurassic Park. È lui – cari quarratini addormentati – che dirige la processione di Gesù Morto!
I tedeschi dello Zio Hitle (come scrive il Vernacoliere) avevano Dio con loro: Gott mit uns. I soldatini di Formaggino Mio della Parrocchia Democratica(cristiana), con sé c’hanno don Ciotti e Libera (nos, Domine, da mafia aeterna).
Governare significa, in fondo, prendere per il culo il popolo: di destra, di sinistra e di centro. Quando passerà la ventata dell’antifascismo, tornerà quella dell’anti-qualcos’altro. L’essenziale è che la gente beva, mentre i politici mangiano. Anche l’anima della gente.
Godetevi quest’altra amena ripassata sulla stupidità popolare che non vede – e non vuole vedere – quanta corruzione cresce e prolifera nella Quarrata Libera dalle Mafie solo perché essa stessa è mafia e, come tale, ineliminabile in quanto cromosomatica come l’XY del* pugil* algerin* Imane Khelif, pront* a sfasciare le donne e riceve gli applausi dei politicamente corretti.
Venghi, Fantozzi. Si siedi…!
Don Ciotti fa bene a Quarrata, afferma il Romitino. Saremo sempre dalla parte di chi lotta contro le mafie – spara l’Irene, geometra consigliera FdI, ma in evidente conflitto con il Comune stesso se non altro per via delle sue (e della sua famiglia) «prossimità sociali».
Infine, l’imam della Parrocchia Democratica(cristiana), Gabriele Giacomelli, prega Dio che ce lo mantenga, don Ciotti, a lungo.
La preghiera dell’imam della Parrocchia Democratica(cristiana)
Io direi, invece, … che Dio ce la mandi buona e senza vento!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
ED ECCOVI
SERVITE LE PROVE
DELLA VERA LEGALITÀ DI QUARRATA
Guardate e leggete (se sapete e SE non siete semianalfabeti come i vostri amministratori) questi documenti.
Sono falsi. Alcuni del tutto, altri in parte. E sono stati segnalati anche alla procura di Pistoia.
Ma anche lì, grazie a magistrati che disonorano l’art. 54 della Costituzione, infangando obblighi e doveri, nessuno bùcica.
Claudio Curreli lavora indisturbato contro gli interessi dello stato; Tommaso Coletta si permette di dire a un finanziere che “lui la sorella del suo capo Luca Turco non la intercetta”; Giuseppe Grieco affossa i fascicoli che gli stanno antipatici e pigia l’acceleratore contro chi non tollera (ad esempio noi di Linea Libera); Linda Gambassi (trasferita da poco) manda a puttana quel quarantennale tumore che è il famoso impianto di incenerimento di Montale, conclamatamente causa di speciali tumori della Piana.
Chiara Contesini non distingue tra un padre che cerca di proteggere una figlia minorenne da illeciti rapporti con maggiorenni, e lo rinvia a giudizio. Luisa Serranti salva (con la complicità della Gip Patrizia Martucci) il Comune di Quarrata, recitando la parte della minus habens mentre stabilisce per editto l’identità fra il fornitore e il contribuente (meno male ce l’hanno tolta di torno, ma l’hanno mandata a far danni altrove); Luigi Boccia si fa dare la residenza in una casa senza porte e senza finestre per sistemare la figlia all’asilo, facendo togliere la bimba della vigila Tormentoni. Leonardo De Gaudio, infine, seppur “controllore di volo”, non riesce a individuare nessuna pista di atterraggio nell’area del Carbonizzo di Fognano: e ti salva il sindaco-baccalà di Montale.
«Mia Irene, a te non chiedo lineamenti fissi, volti plausibili o possessi», tanto per parodiare Eugenio Montale. Ma dietro le tue auguste parole solenni, móstrati degna di ciò che dici: suppòrtami, ammìrami, ringraziami andando a scavare nel letame degli uffici tecnici e del territorio! In casa hai chi può darti una mano perché sa anche troppo…
E ora… papere!
Ne volete altre? Ne abbiamo cassetti (e scatole…) piene, o applauditori di chi applaude don Ciotti con la cittadinanza onoraria, ma ha rovinato Quarrata e le sue colline permettendo ai propri uffici tecnici di compravendere favori e regalie. Tutta roba per la quale il grande Curreli – superblindato a Pistoia e protettissimo a Roma – mi ha fatto mettere agli arresti inventandosi una legalità tutta sua (stalking giornalistico) e facendo, alla maniera di non poche procure italiane, indebite pressioni su giudici come Luca Gaspari, Alessandro Buzzegoli, Alessandro Azzaroli. E ce ne sarebbero anche altri.
A QUESTO PUNTO, O GENI DELLA LEGGE, POTETE SOTTERRARVI NEL LETTO DEL RIO DELLA TRAVE,
A SILVIONE, RICOSTRUENDO LA STRADA INGHIOTTITA
E RIATTIVANDO FINALMENTE VIA DI LUCCIANO