Personalmente invito tutti (forze dell’ordine comprese, che si indignano per un mosca fastidiosa come me) a prenderne visione e atto. Non so se vedete bene anche dov’era il fossino comunale e la fontana dell’acquedotto che la figlia del ragionier Romolo non ha mai visto: e per forza, perché avevano cancellato tutto in precedenza senza rispettare niente e nessuno!
HAN LE GOBBE I BEI CAMMELLI,
GLI ELEFANTI HANNO IL NASONE,
MA, NEL PUBBLICO, I CERVELLI
HANNO POCA AREAZIONE.
MOLTO SPESSO HANNO GLI ANELLI
ALLE LORO NARICIONE.
TÀCCION SEMPRE E SONO MUTI
PERCHÉ SON “TRINARICIUTI”!
C’È UN DETTO dalle nostre parti: i discorsi stanno in poco posto. E non può che essere così.
Non so e non voglio sapere cosa si sono strombonati nelle orecchie, ieri sera, al con[s]iglio comunale sulla questione di Lecceto e sulle adulterazioni profonde della situazione di quell’area protetta: che non può essere protetta solo per alcuni e per altri no.
Per i sordi e per i ciechi, sia dell’Ufficio Tecnico, che della Polizia Municipale, che delle strutture ammnistrative (?) ripeto – e lo farò fino alla nausea utilizzando le carte ufficiali che il Comune possiede, ma non vuole vedere perché ha bisogno di farsi le cataratte – ripeto la pubblicazione di come sono sempre state le cose fino a quando, dopo l’epoca del Granduca, non è giunto il Conte di Pescina a snaturare i luoghi con l’aiuto del Comune compiacente e di altri vicini con turbe psichiche profonde.
La rimetto in linea, la mappa, per i ritardatari (ci sono sempre, anche nelle migliori famiglie) in con[s]iglio e nelle famose commissioni con[s]iliari che – è una mia opinione – si riuniscono per parlare di aria fritta.
Personalmente invito tutti (forze dell’ordine comprese, che si indignano per un mosca fastidiosa come me) a prenderne visione e atto. Non so se vedete bene anche dov’era il fossino comunale e la fontana dell’acquedotto che la figlia del ragionier Romolo non ha mai visto: e per forza, perché avevano cancellato tutto in precedenza senza rispettare niente e nessuno!
Per il resto studiatevi le carte e fate alla svelta. Quando siamo in ambiente protetto – come strilla il Comune difensore delle caldarroste e dei migliacci – la proprietà non è più assoluta.
Ci avete rotto i coglioni per anni, con queste favole del patrimonio ambientale comune. Ora fate vedere che siete capaci di far rispettare le regole che, voi per primi, uffici tecnici e tromboni politici, trattate come pezzi di carta igienica!
Buona giornata a tutti gli asfittici della terra di mezzo Montalbano!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. E, fino a prova contraria, smentitemi – se vi riesce –
ma senza dire cazzate come al solito!