Il gruppo toscano “Un altro Appennino è possibile” ribadisce la propria opposizione all’opera, giudicata dannosa per l’ambiente e non funzionale al collegamento tra i versanti
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APPENNINO PISTOIESE – [MF] Il gruppo toscano di “Un altro Appennino è possibile” ribadisce la propria ferma opposizione alla nuova funivia Doganaccia-Corno alle Scale, nonostante la recente decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso degli attivisti emiliani contro l’impianto Polla-Scaffaiolo.
“Il verdetto non cambia la nostra battaglia, che rimane attiva a tutti i livelli”, affermano nel loro documento, esprimendo solidarietà al Comitato emiliano per il suo lavoro di sensibilizzazione contro nuovi impianti sciistici in un contesto climatico sempre meno favorevole alla neve.
Il Comitato toscano sottolinea che il progetto della funivia non rappresenta un vero collegamento tra i due versanti: l’impianto termina a circa 850 metri dalla stazione emiliana e il collegamento sarebbe solo pedonale, impossibile in caso di neve. Inoltre, l’opera impatta su aree protette dalla normativa ambientale e paesaggistica, come la Zona Speciale di Conservazione “Monte Spigolino-Monte Gennaio”.
“Questo progetto ripropone un’idea superata di sviluppo della montagna, ignorando il cambiamento climatico e danneggiando il territorio”, concludono gli attivisti, confermando il loro impegno per un rilancio sostenibile degli Appennini.
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DOCUMENTO DEL COMITATO UN ALTRO APPENNINO È POSSIBILE – VERSANTE TOSCANO
Abbiamo appreso la notizia che il ricorso presentato dal Comitato un altro Appennino è possibile (Emiliano) è stato respinto con una recente decisione del Consiglio di Stato.
Il nostro Comitato Toscano esprime solidarietà e sostegno alle ragioni degli amici emiliani che sulla vicenda della funivia Polla Lago Scaffaiolo hanno compiuto un immenso lavoro di informazione e azioni che hanno contribuito a sensibilizzare tanti cittadini sull’assurdità di nuovi interventi per impianti sciistici in un contesto in cui la neve sulle nostre montagne non è più la normalità ma un fatto ormai straordinario.
La loro forte battaglia è stata di ispirazione e guida alla nascita del nostro comitato e resta ancora aperta per rilanciare i territori montani dei nostri Appennini con interventi innovativi e rispettosi dell’ambiente che diano risposte alla creazione di posti di lavoro, al degrado, al calo demografico, alla carenza dei servizi di tutti i livelli, alle difficoltà dei comparti del commercio, turismo e attività produttive ed all’adeguamento delle infrastrutture esistenti.
La battaglia del nostro Comitato non cambia e rimane attiva in tutte le sue azioni a tutti i livelli, perché la nostra opposizione è sempre stata rivolta alla valutazione del progetto intero che comprendeva anche il nuovo impianto emiliano.
Il progetto, nonostante il nome altisonante NUOVA FUNIVIA DOGANACCIA CORNO ALLE SCALE, pensato fin dall’inizio principalmente a servizio dello sci, non corrisponde a quanto divulgato per i seguenti motivi:
a) sono stati proprio gli enti emiliani a non rispettare quanto descritto nel titolo del finanziamento ricevuto, perché l’impianto emiliano anziché essere una funivia di collegamento con il Corno alle Scale è l’ammodernamento della seggiovia Polla – Lago Scaffaiolo che risponde alle esigenze degli impianti sciistici dell’area emiliana. Addirittura lo smantellamento della sciovia del Cupolino, già avvenuto, allontana in modo significativo le piste da sci emiliane dal versante toscano.
b) la funivia progettata sul versante toscano non esce dalla Toscana e tantomeno raggiunge il Lago Scaffaiolo, si ferma a circa 850 m di distanza dalla stazione di arrivo dell’impianto emiliano ed il “collegamento” si realizza a piedi con l’uso di un tratto del sentiero di crinale 00, non percorribile in condizioni di innevamento con scarponi e sci in spalla.
Il progetto toscano impatta poi gravemente con l’ambiente del crinale tutelato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio per i territori al di sopra dei 1.200 di altitudine.
Circa la metà dell’impianto ricadrebbe nella Zona Speciale di Conservazione IT5130006 “Monte Spigolino-Monte Gennaio” istituita nell’ambito del programma europeo Natura 2000 per tutelare proprio quei territori.
Il progetto contrasta anche con le normative previste dallo stesso Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico Regionale PIT-PPR approvato con Deliberazione Consiglio regionale 27 marzo 2015, n. 37.
Questo evidente contrasto del progetto con la normativa europea, statale e regionale a tutela dell’area, è stato poi confermato nei pareri tecnici espressi dai partecipanti alla prima fase della conferenza dei servizi autorizzatoria, come pubblicamente ammesso dalla stessa Provincia di Pistoia in recenti comunicati di pubblico dominio.
Confermiamo pertanto l’impegno del nostro Comitato a continuare in modo convinto le azioni di contrasto al progetto NUOVA FUNIVIA DOGANACCIA – CORNO ALLE SCALE, che ripropone un’anacronistica concezione dello sviluppo della Montagna, non tiene conto del cambiamento climatico in corso e rappresenta un grave danno alle risorse ambientali, naturali e paesaggistiche del nostro Appennino.
Pistoia, 17.02.2025