PRATO. “Alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari non sono corrisposte politiche di accoglienza alternativa per i detenuti affetti da disagio psichiatrico.
“Una tale carenza organizzativa e la mancanza di una risposta che abbia il segno di una scelta di civiltà ha messo a rischio gli altri detenuti e ha provocato lesioni giudicate guaribili in sette giorni per tre agenti di polizia penitenziaria della Dogaia”.
Il segretario della Fp Cgil di Prato, Sandro Malucchi, fa riferimento ad un incendio appiccato nella serata di ieri da un detenuto affetto da patologia psichiatrica e rimarca “preoccupazione per l’integrità fisica degli agenti che avevamo già segnalato a rischio da tempo e comunque non più tardi dell’ottobre scorso”.
Il trentenne di origine italiana, detenuto in una cella della sezione isolamento, ha obbligato il personale in un’azione di messa in sicurezza della popolazione carceraria della sezione più complicata dell’intero carcere.
Il coordinatore regionale della Polizia Penitenziaria della Fp Cgil Donato Nolè esprime “Solidarietà ai tre colleghi rimasti feriti nell’esercizio della propria funzione” e esprime “perplessità e preoccupazione per la scarsa attenzione dedicata dall’amministrazione ai problemi, organizzativi e di sicurezza, che le organizzazioni sindacali stanno da tempo manifestando”.
Secondo Malucchi la mancanza di attenzione ai problemi segnalati al direttore del carcere rischia di produrre effetti incontrollati.
“Abbiamo segnalato anche nel settembre scorso il problema del reparto Isolamento che è perennemente e inopportunamente occupato da “detenuti abusivi” che vi restano per mesi o anni e invece che per il tempo necessario per scontare il provvedimento disciplinare.
“Proprio in quel reparto si è sviluppato l’incendio che doveva e poteva essere evitato.”
[fp cgil prato]