Andrea Alessandro Nesti venne deposto dal Consiglio di Stato grazie alla segretaria generale Madrussan che combinò il famoso “pasticcio del pizzino” come suggerito dall’avvocata Turco chiamata in aiuto. E se volessimo vedere cosa fu scritto in proposito, come dovremmo fare? Dovremmo attaccarci a fede, speranza e carità, perché la relazione redatta dall’ufficio personale è – ma guarda un po’ che miracolo! – andata smarrita. Nel frattempo la procura di Pistoia assicura, al fu comandante e alla moglie, potenti protezioni contro le “diffamazioni” da noi sparse a larga mano. Così almeno la pensa il sostituto Claudio Curreli: ma forse solo perché abbiamo raccontato e stiamo ancora narrando lo sconcio di una pubblica amministrazione – sia di sinistra che di destra – che andrebbe doverosamente trattata a mazzolate sulle dita, ma che, al contrario, trova aiuto e conforto nell’inammissibile discrezionalità senza limiti del magistrato…
AGLIANA. La vicenda del fu comandante è ricca di documenti storici e, quelli che sono smarriti, sono ancora più interessanti di quelli disponibili. Uno di questi è la “relazione istruttoria” redatta per la delibera di Giunta 1/2000, ma che è andata perduta.
L’archivio del Comune, avrebbe dovuto conservala con la maggiore diligenza, vista che era un documento così significativo per la vicenda Nesti/Goduto, poi incardinata al Tar dal comandante secondo classificato Mauro Goduto, quello che ha avuto il posto usurpato e che ha combattuto per 15 lunghi anni prima di avere giustizia – e tuttavia non ancora completamente soddisfatta, pare.
Oggi vengono alla luce tutti i documenti utili a “comprendere” la folta cortina fumogena che è da sempre stata costruita sulla vicenda, evidenzaindo anche una serie di illeciti che, a nostro parere, hanno, in ipotesi, sicura rilevanza penale.
La risposta, che venne data all’allora sceriffo e consigliere di opposizione Maurizio Ciottoli, è emblematica dell’ostracismo tenuto sull’intera vicenda, protratta fino a oggi con le coperture assicurate dallo stesso Ciottoli (oggi mutato in docile agnellone dal consociativismo con il Pd), passando per i vari sindaci e assessori: da Paolo Magnanensi, a Eleanna Ciampolini, a Rino Fragai, allora sovietcommissar di Giacomo Mangoni. E oggi, infine, da quel Pedrito di Luca Benesperi che aveva chiamato ai danni il dottor Nesti, che, in quanto Vpo (viceprocuratore onorario) nella stessa procura di Pistoia, avrebbe un solo diritto: quello di non essere neppure sfiorato dalle mani dei sostituti che gli sono stati colleghi per tre anni.
Ma a Pistoia più sono le incompatibilità, più i difensori della legge che abitano in procura e pretendono di insegnarci il giornalismo alla Montanelli, entrano in mezzo a gamba tesa e fanno quello che vogliono, senza riguardo alla dovuta sottomissione alla legge (art. 117, Costituzione) di cui, fra tutti, si impipano allegramente.
Anche di questa inquietante comunicazione, ne abbiamo avuto notizia grazie all’accesso fatto dal consigliere Ciottoli nel maggio 2015. All’epoca il consociativista di centro-destra chiedeva a noi il sostegno per denunciare le numerose irregolarità gestionali dell’amministrazione di sinistra.
Nesti si lamenta per la nostra “attenzione”, ma, né lui né tantomeno la procura pistoiese, sembrano essere consapevoli che la serie di documenti che fuoriescono dai nostri archivi, dimostrano la copertura (fatta all’insegna di una costante serie di omissioni, reticenze e illegittimità procedurali) assicurata dalle amministrazioni di sinistra (e oggi di destra) degli ultimi vent’anni.
Ogg sembra che siano lo stesso assessore Ciottoli o il sindaco Benesperi a fare le stesse porcate dei democratici autòcrati e santi.
Siamo troppo malvagi, procura e procuratori? Lasciate giudicare a chi sa (o vuole) leggere la verità storica dei fatti.
Sarebbe stato sufficiente – e ancora oggi lo è – ricorrere all’archivio dell’avvocato del Comune che si era inserito nella successiva lite, o anche dell’altro avvocato, quello dell’usurpato comandante Goduto. Ma nessuno lo fece: la questione, doveva cadere nell’oblìo, è chiaro?
E la segnalazione fatta ai CC che fine fece? Lo stesso effetto della chiavA arrubbata che ha portato agli arresti della comandante Turelli? Assolutamente nessun effetto. Forse perché il luogotenente Maricchiolo era più attivo dei militi di Agliana. Ma di questo l’impegnatissimo sostituto Curreli non vuole saperne.
Nella preoccupante relazione sarà sicuramente illustrata la vicenda che ricostruisce il percorso illegittimo che l’amministrazione di sinistra tenne per assicurare la seggiola al Nesti (una soluzione consigliata – ci dicono – dall’avv. Cecilia Turco: una specie di presa in giro spazzata via prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato.
La Bellini scriveva che ne aveva data comunicazione anche ai carabinieri: per quale motivo? C’era forse l’ipotesi di una omissione di atti o di una “colpa in vigilando” da parte dell’allora sindaco e delle segretarie generali in successione, la Madrussan e la D’Amico? O per fare altre cartedepistanti di quelle che che piacciono tanto a chi preferisce rispondere con inutili elucubrazioni onde evitare impicci giudiziari?
E i carabinieri di Agliana, cosa ne fecero? Può darsi che abbiano girato la comunicazione alla procura della repubblica di Pistoia, per le opportune valutazioni. Non possiamo immaginare diversamente.
E ora, anche di questo episodio, cosa dirà l’Anticorruzione e la Procura della Corte dei Conti?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
LA PROCURA SEPPE IN TEMPO CHE IL NESTI AVREBBE VINTO:
PERCHÉ MANDÒ TUTTO ALL’ARCHIVIO SENZA INDAGARE?
Il dottor Andrea Alessandro Nesti lamenta il fatto che noi abbiamo ipotizzato che lui fosse un “favorito e protetto” in tutta l’operazione del concorso per comandante poi andata miseramente a monte.
E, ovviamente, il sostituto Curreli va a nozze con questa tesi e ci rinvia ancora a giudizio con somma solerzia e letizia. Quante carte avrà letto? Possiamo dubitarne e dobbiamo essere condannati perché non abbiamo fiducia nella procura? Se è così, la Turchia è un paese molto evoluto, è perfino atlantista e europeista…
Ma come la mette, il coordinatore dei clandestini irregolari di Terra Aperta, con l’episodio della lettera anonima spedita in procura che avvisava che il vincitore del concorso sarebbe stato il dottor Nesti?
Non è la prima volta che il terzo piano del palazzo di giustizia (?) manda al macero le segnalazioni di certe irregolarità che sono, di per sé, palesemente illecite.
Personalmente ce n’ho un cassetto pieno che riguardano l’Usl perfetta della “giornalista” (?) Daniela Ponticelli. Segnalazioni inoltrate a Paolo Canessa e finite nel cestino.
Erano nomi e cognomi di vincitori di concorso già snocciolati ancor prima dell’effettuazione del concorso stesso. Tutta roba che, uno di questi giorni, a onor del vero, della trasparenza e della legalità, finirò col pubblicare, sicuramente alzando un’altra lapide di sepolcro con morti in putrefazione dentro.
Rivolgo la domanda sulla segnalazione che riguardava la vittoria del Nesti proprio all’indefettibile/inflessibile Curreli: perché la procura archiviò la segnalazione sul Nesti dato per vincitore di concorso poi risultato vincitore (ma a fatica, visti gli errori della trascrizione dei punteggi)?
Cosa giocò, sostituto Curreli, a vantaggio di Andrea Alessandro Nesti? Furono, forse, i 3 anni da Vpo passati in procura a Pistoia servito e riverito da tutti, togati e CC di polizia giudiziaria compresi?
Perché, allora, devo fidarmi di una procura che non dà, a mio parere (ma non solo mio), nessuna garanzia di terzietà e imparzialità?
E.B.