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furbate & malestri. NESTI QUERELA MA CONFERMA IN AULA: SCRISSE LUI IL FAMIGERATO REGOLAMENTO ASSOCIATO DEI VIGILI PER POTER TORNARE AL COMANDO. GLIELO CHIESE L’AMICA PAOLA NANNI. 1
furbate & malestri. NESTI QUERELA MA CONFERMA IN AULA: SCRISSE LUI IL FAMIGERATO REGOLAMENTO ASSOCIATO DEI VIGILI PER POTER TORNARE AL COMANDO. GLIELO CHIESE L’AMICA PAOLA NANNI. 1
Il fu-comandante Andrea Alessandro Nesti, sentito dal giudice Daniela Bizzarri, ha ammesso che il famigerato regolamento associato di polizia municipale di Agliana-Montale era stato riveduto e aggiornato da lui stesso. Noi lo avevamo scritto, ma proprio per questa verità rivelata siamo stati querelati e rinviati a giudizio dalla procura delle “indagini fragili”. Per quale motivo doveva essere protetto? Perché era intoccabile in quanto ex vice procuratore onorario per tre anni proprio al terzo piano del tribunale di Pistoia? Ma come tale non era incompatibile, sotto il profilo ambientale, in relazione ai suoi ex-colleghi togati che paiono difenderlo a spada tratta?
Dopo tanto negare e strapparsi i capelli e querelare, il fu non-comandante, in aula, ha ha testimoniato che la penna sul famigerato “regolamento associato” di polizia municipale e sulla norma della “meritocrazia per il comando”, ce la aveva messa proprio lui. Ma, poverino, lui è stato diffamato da noi: e la procura lo accarezza e lo consola…
AGLIANA-PISTOIA. Ecco una raccolta succulenta di estratti e il verbale completo (lo troverete cliccando quì) della trascrizione del testimone/parte offesa Andrea Alessandro Nesti, “l’ottimo Comandante” come definito dal compagno di caffè Rino Fragai – quello che salutava con il pugno alzato lui e la Fata Smemorina, dopo un’altra prova testimoniale – e che era statosovietcommissar della giunta Mangoni.
Gli estratti dicono dell’altro, quando il teste/persona offesa Nesti, dchiarerà in udienza, ill 22 dicembre 2021 – e lo farà candidamente –, che la polemica politica c’è stata, giustificando così la nostra impeccabile rassegna stampa di utilità informativa, riconosciuta e innegabile.
La polemica era giustamente sorta sul famigerato regolamento associato dei comandi di Pm di Agliana e Montale che aveva, e per davvero, qualche problema ma non certo per i nostri articoli, che lo hanno solo raccontato denunciando il misfatto delle massicce reticenze e illegittimità accumulatesi intorno al Regolamento nel lungo travaglio finito, poi, con la sua radicale cancellazione.
Nesti prosegue – sotto giuramento –, spiegando che seppe di tali irregolarità solo grazie agli articoli pubblicati dalla nostra testata.
Lui, che c’era in mezzo fino al collo, non se ne era accorto. Meno male che Linea Libera c’è! Lui non aveva saputo niente del casino scoppiato con i rappresentanti delle Rsu Ornella Pellegrineschie Amalia Vuono che avevano impedito la consultazione ai colleghi, e tenuto un “occhio chiuso”, violando il principio generale di buona fede assegnato loro dalla funzione di Rsu rappresentanze sindacali unitarie (dei lavoratori ignari).
I due principali articoli del regolamento a confezione compartecipata Nesti, contestati dalle opposizioni – che poi hanno visto naufragare il Regolamento stesso (mai adottato) – erano il quinto, nel quale il creativo fu-comandante introdusse la figura dell’agente preposto al “coordinamento e controllo” e l’ottavo, sul quale è stata fatta – per deprecabile prassi consolidata – una errata verifica da parte dei CC della polizia giudiziaria della, a nostro avviso, poco affidabile procura pistoiese: episodio (gravissimo) su cui abbiamo già pubblicato una paginata completa. Si introduceva la “simpaticocrazia” che, nella PA, non può esistere, come ci spiegò chiaramente il prefetto Zarrilli.
Di séguito la serie degli estratti delle trascrizioni a verbale che dimostrano la correttezza del nostro operato e la confusione delirante in cui versa il fu comandante che – nonostante tutto – chiede ancor oggi giustizia. Ma quale, se il problema di Agliana è stato proprio lui?
ESTRATTO 1. Nesti richiama il momento della sua caducazione, ma non dice della clausola che prevederebbe (ma nessuno l’ha applicata, anche se l’avvocato Montini l’ha evidenziata in una nota a margine) il suo licenziamento immediato
ESTRATTO 2. Nesti confonde le acque: con Fragai non ci sarebbe stata una conoscenza pregressa…
Rino Fragai saluta il Nesti e la Fata Smemorina: solidali e affiatati. Li vedete l’11 luglio scorso dopo la sua fumosa testimonianza fatta di stop e go davanti alla giudice Bizzarri
Sull’argomento del “Regolamento associato di PM” Nesti mente sapendo di mentire. La versione originaria predisposta dalla vecchia amica di corso Paola Nanni (si conoscevano da ben due lustri), poi sua comandante, prevedeva la figura dell’agente di categoria C destinato a “funzioni di coordinamento” dei vigili, ma non di controllo.
La “funzione di controllo” è (da sempre) prevista solo per gli Ispettori (categoria D) e tale inquadramento di assunzione era stato negato al Nesti non da Linea Libera cattiva e fetente, ma dal Tar Toscana e dal Consiglio di Stato.
Cocciutamente il Nesti riproporrà queste sue false opinioni di diritti che non ha mai avuto, anche al giudice del lavoro nel processo contro il Comune, con il risultato di ottenerne una solenne bocciatura dal dottor Barracca.
Anche l’avvocato Montini, interpellato dallo stesso Comune di Agliana tutto esposto a favorire il Nesti, rispose “niet” alla segretaria generale che chiedeva premurosi lumi all’insigne giurista su “che fare del Nesti”. Dovevano licenziarlo e non lo hanno mai fatto: ma su questo argomento, torneremo nella seconda parte di questo nostro intervento anche se potrebbe costarci una nuova querela e un nuovo rinvio a giudizio da parte del premuroso sostituto Claudio Curreli.
Non meglio ne esce la comandante Paola Nanni, che in commissione affari generali a Montale, si presentò a difendere “appassionatamente” in regolamento, che era stato scritto e “dopato” dal Nesti, riassunto ad Agliana – ma non si sa con quanta ragione – come agente di “categoria C”.
Di questo la Nanni, “vecchia amica” di lontani corsi di aggiornamento con il Nesti, non disse niente ai commissari associati durante lo svolgimento della commissione congiunta. Adesso la Fata Smemorina D’Amico a Montale City che cosa farà? Aprirà un provvedimento disciplinare per tale comportamento omissivo e/o pilotatamente reticente?
Un altro “basso profilo” del quale non ha opportunamente tenuto conto la procura pistoiese, con delle indagini asimmetriche e monotonali, ovvero predisposte al sicuro rinvio a giudizio di chi scrive e del direttore Bianchini, senza verificare lo strategico scambio epistolare dell’ottobre 2014, sul quale il Nesti ha fatto – incomprensibilmente – un’ulteriore ridicola querela. Un documento che dice molto o forse tutto di lui e di chi gli ruota attorno. Sarebbe bastato consultare le lettere per capirlo. Ma era troppo faticoso o che altro…?
ESTRATTO 3. Nesti “sentiva il bisogno di spiegare la sua situazione”. Però ha anche illustrato tre ipotesi per “rientrare dalla finestra”, dopo essere uscito dalla porta. Se lo è dimenticato? Leggetèvi la lettera del 2014, che avete al link sopra!
ESTRATTO 3. Nesti spiega “tra virgolette” a Fragai, quali sono le strade per reinserirlo al comando nella lettera dell’ottobre 2014, sapendo che a breve lo avrebbero demansionato
Gli ufficiali di polizia giudiziaria dei carabinieri della procura della repubblica, dicevamo, non hanno avuto interesse a interpellare il Nesti sulla sua strabordante posizione: non hanno chiesto lumi all’amministrazione comunale; non si sono preoccupati di chiedere, alla comandante Paola Nanni, se aveva o non aveva assegnato al fu comandante il compito di curare la revisione del regolamento contestato da tre sindacati su quattro e da ben due terzi dei vigili dei due comandi della municipale.
I carabinieri non hanno nemmeno hanno alzato il telefono per chiedere a noi circa la correttezza delle notizie, acquisite grazie ai contributi dell’odierno sindaco Benesperi, dell’attuale vicesindaco Fabrizio Baroncelli, e dell’assessore Ciottoli: in quel momento abbaiavano contro il prefetto e i magistrati inerti della procura. Allora questi rivoluzionari mancati del centrodestra erano all’opposizione, mentre oggi, sono «autorità costituite» che ignorano e calunniano stampa e cittadini aglianesi.
ESTRATTO 5. Nesti conferma: fu la Nanni a chiedergli di “aggiustare” il regolamento, e lui lo fece…
ESTRATTO 6. Il Nesti mente al Giudice. Il Regolamento di Pieve a Nievole prevedeva solo l’agente di “coordinamento”, non quello di “controllo” che è previsto solo per la categoria D
ESTRATTO 7. Le dichiarazioni sono immaginifiche o confermate dalla lettera e dalla dinamica dei fatti”? La “manovretta” la facciamo noi con gli articoli o il Nesti con le sua maldestre e temerarie iniziative?
ESTRATTO 8. Il Giudice spiega in due occasioni che le 42 pagine di querela sono prolisse e dunque non leggibili: un delirio del Nesti.
La regola, ovvero il codice di procedura penale, avrebbe voluto che i carabinieri impegnati nelle indagini, avessero letto i documenti e l’articolo 8 contestato in modo aderente alla verità fattuale, verificandone ogni aspetto e retroscena; fugando ogni dubbio. Ma i carabinieri hanno semplificato per fare più presto e hanno costruito un magico errore che sarà utilizzato per accusare il nostro giornale di una cronaca falsata e approssimativa – con somma soddisfazione di Curreli che ambisce a insegnarci la teoria e tecnica del vero giornalismo alla Montanelli…
ESTRATTO 9: Il Giudice capisce e chiede: “per rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta”? Il Nesti, rimontava a “cavallo” con tale Regolamento antisindacale e anticostituzionale, ma non vuole che si dica: siamo cattivoni.
Gli ufficiali di polizia giudiziaria Panarello e Ugolini (che, a nostro parere, con noi hanno mostrato un comportamento omissivo e parziale a partire dalla querela pilotata afavore dell’Artioli, per i suoi falsi testimoniali) infatti, riferirono non dell’articolo contestato di cui parlavamo nei nostri interventi, ma della versione successiva purificata ed emendata e ripulita da ogni irregolarità, pubblicata sul sito del Comune di Montale. Si può fare indagini così disinvoltamente a capocchia?
Panarello e Ugolini non usarono la forma dell’articolo fatta ad hoc per il Nesti e partorita dal suo furbesco intervento. Cos’è? Non fungeva per dimostrare l’assunto che Nesti era stato una vittima? Perché se quella forma appositamente congegnata dal non-comandante fosse passata e fosse stata applicata, Nesti, prima o poi, sarebbe stato reimmesso al comando dei vigili di Agliana.
Ma così funziona la giustizia a Pistoia. La polizia giudiziaria (aliquota CC)si muove come crede e vuole; ascolta le cosiddette persone offese e corrobora e conferma le loro tesi. Dei giornalisti se ne frega e, nel caso-Nesti, nessuna telefonata al Comune o alla comandante Paola Nanni, ma una ratifica di relazione – e non è, questa, l’unica occasione – che diviene strumentale a crocifiggere coloro che non “piegano la testa” al conformismo del politically correct né alla malagestio assicurata da un dipendente irregolare e illegittimamente tenuto al suo posto nonostante Tar e Consiglio di Stato. Un irregolare, sotto ogni profilo, delegato a scrivere un regolamento a cui è legato con mille conflitti d’interesse. E la procura lo ascolta pure e lo consola amorevolmente.
Nesti ha avuto anche l’ardire di protestare, con le sue deliranti querele-bavaglio, per queste osservazioni fatte nostre, ma che sono state consolidate dalle risposte di Vittorio Bugli, dalle proteste di tre sindacati su quattro (ovviamente non la Cgil, che tifava Nesti) e per un atto regolamentare che è stato riconosciuto illegittimo per l’introduzione illecita della figura innovativa dell’agente preposto al coordinamento e controllo, un avatar inesistente nel resto del mondo! Inoltre lo stesso Rino Fragai difese il regolamento con il coltello tra i denti: vedi il resoconto giornalistico della vicenda.
Ora il Nesti provvederà a fare un copia-incolla con un’ulteriore querela, spedendola all’attenzione della procura che la assegnerà ai CC Panarello e al tamdem Grieco-Curreli? Può darsi. Tanto il non-comandante Nesti sa bene che l’istituto del “conflitto ambientale” a Pistoia non è mai esistito, altrimenti una buona parte di magistrati sarebbero stati spediti altrove.
Peccato, infine, che non ci sia più la blimundiana di ferro, Alessandra Casseri (incompatibile o no, anche lei, per la sorella impegnata all’ufficio del Gip, come ci dicono?), a controllare la progressione dell’iter della querela verso un assicurato “rinvio a giudizio” di chi racconta troppa verità.
Se passò la grande persecuzione di Diocleziano, passerà pure questa…
ULTIM’ORA
(e che lo fosse davvero!)
È commovente vedere il pervicace impegno del sostituto Claudio Curreli nel perseguire (rectius: perseguitare) i giornalisti come noi che non vogliono imparare, da lui e dal suo collega Giuseppe Grieco, la teoria e la tecnica del giornalismo alla Montanelli, di cui, dall’alto del loro soglio di indiscutibile moralità, ci hanno impartito lezioni forzate durante il processo peraltro preso, a mio parere, tutto contromano dal giudice Luca Gaspari.
È di ieri la notifica di un nuovo rinvio a giudizio, deciso sempre da Curreli, per il prossimo dicembre e sempre a oltranzistica tutela del sacrificato dottor Andrea Alessandro Nesti.
Se posso permettermi (e lo posso per il valore legale dei miei titoli e per la mia stessa professione), sono convinto che alla procura di Pistoia non pochi magistrati non possiedono sufficienti nozioni di lingua italiana e prerequisiti cognitivi della lingua nazionale ufficiale.
Ma il peggio è, a mio parere, che alcuni di loro sembrano, credo, più incompatibili di Lucifero in Paradiso. E nessuno di color che contano osi fiatare: non i dirigenti, non gli avvocati, non i colleghi magistrati, che pure avrebbero il dovere di riferirne all’autorità giudiziaria, oltre che al Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo retoricamente più inefficiente e inaffidabile di (che ridere!) autogoverno.
La politicizzata Accademia della Crusca (e della Semola), tutta protesa al politically correct
Considerate, ad esempio, proprio Claudio Curreli: pubblico ministero al mattino, ma anche coordinatore dei flussi migratorii dei clandestini a Pistoia attraverso la sua cattedra di Terra Aperta.
Più contro legge di così, che si vuole? Inoltre amministrante la sua giustizia su materie affini a quelle trattate da sua moglie, esercente giustizia in materia affine nello stesso tribunale di Pistoia. E non è l’unico a presentare lati, diciamo, discutibili. Eppure, sia lui che altri fanno a gara a insegnarci correttezza, legalità e bon ton.
E io dovrei rispettare le «autorità costituite», dottoressa Martucci?
Non si può pretendere che degli esseri umani, cittadini e datori di lavoro dei magistrati, siano ciechi, sordi e muti. Né proni dinanzi a deità che rappresentano solo la superbia arrogante del potere tagliato a misura.
Ho offeso qualcuno? Non credo. In verità io penso di aver solo delineato un esame realistico della situazione giudiziaria di Sarcofago City, in perfetta linea con il dettato dell’art. 21 della plurispregiata nostra Costituzione…
Domani domenica 8 dicembre rischio neve su tutta la fascia appenninica FIRENZE. Tempo in peggioramento in Toscana per una perturbazione nord-atlantica, associata ad...