CUTIGLIANO-MONTAGNA. Marco Ferrari scrive:
Quanto segue, condiviso da tutto il Consiglio, non viene rispettato. La volontà del Consiglio Comunale emersa in fase di dibattimento il 30 ottobre 2014, sulla proposta di legge alla Giunta Regionale volta alla fusione dei Comuni di Abetone e Cutigliano, non viene rispettata.
Questa la nostra dichiarazione in consiglio Comunale: “Dovrebbe essere, secondo noi, un impegno formale in cui qualsiasi sia l’esito del referendum che uscirà, la Giunta e il Consiglio si impegnano a rispettare, anche se non fosse ovviamente consono a quanto ci auguriamo”.
Questa le parole del Sindaco Tommaso Braccesi nell’intervento finale: “Chiediamo alla Regione di convocare i cittadini e chiedergli se la condividono. Questo è lo spirito anche della norma. È chiaro per la Regione in primis e per il sottoscritto, come dire è fondamentale che ci sia il consenso dei cittadini e ricordo che la Regione Toscana e questo non è uguale per tutte le Regioni d’Italia, ha optato da sempre per cui il Sì ai referendum del genere devono essere vincitori in tutti i Comuni nei quali si propone la fusione.
“Non è che deve essere che a questa basta un numero maggiore alla somma di tutti i Comuni. Bisogna che in ogni Comune ci siano tutti che dicono Sì. Se si fondono 20 Comuni, 19 dicono Sì e in uno di venti abitanti vince 11 a 9 e dice no, come dire, in Regione quel parere è contrario”.
Marco Ferrari
Cutigliano. È qui che voglio vivere
La trascrizione degli interventi in Consiglio comunale a Cutigliano non è particolarmente chiara. Chiaro ne è però il senso. Abetone ha detto no alla fusione, per cui: “Regione, non decidere da te neppure se i contrari sono in due soltanto”.
Ma Rossi, come il commissario Montalbano, della gente toscana “se ne catafotte”. E la Regione Toscana è un covo di… Bibì e Bibò (vedi).
E meno male che, per le sinistre, i fascisti dovevano essere quelli di destra…!
Buon giorno! Scusate…ma se un referendum non viene rispettato, il parere del Consiglio Comunale non viene preso in considerazione…perchè non traete le conseguenze e vi dimettete in blocco? Sarebbe un segnale chiaro al Marchese del Grillo e un segno di vicinanza concreta ai vostri cittadini. Che se la governino loro la montagna…mandino le truppe piemontesi e un prefetto.