ABETONE. Non mancava niente, venerdì sera, 19 febbraio, per sentirsi all’Abetone, piccolo comune nato da una costola di Cutigliano e Fiumalbo esattamente 80 anni fa, nel 1936.
Chi sale fino ai 1.300 metri del passo dell’Abetone vuole trovare la neve, e finalmente c’era: e respirare la stessa aria fine che ha temprato campioni dello sport, quali Zeno Colò, Celina Seghi, Vittorio Chierroni e Paride Milianti.
All’interno del Lupo Bianco, per l’assemblea sulla fusione Abetone-Cutigliano, c’era la storia, quella vissuta e fatta da due montanari – i montanini sono quelli della “bassa” –, Marcello Fontana, Sindaco della località sciistica dal 1982 al 1990 e per 25 anni direttore dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, e Paride Milianti, classe 1934, uno degli ultimi di una generazione di atleti che ha dato lustro e visibilità in campo sportivo al comune più alto della Toscana.
Il primo in veste di moderatore, il secondo tra la gente venuta a testimoniare e ribadire il “no”, all’annessione democratico-forzata imposta dalla Regione Toscana con l’altro Comune, quello di Cutigliano. Gente testarda, silente, dura, temprata dall’ambiente, abituata da sempre alla lotta e che non si rassegna a veder sparire il piccolo glorioso Comune.
Molti i ragionamenti e le idee, proposte dagli intervenuti: Matteo Mastrini, Sindaco di Tresana e Vicepresidente Uncem Toscana; Manuel Vescovi, Consigliere Regionale per la Lega Nord; Roberto Franchini, Responsabile enti locali Fratelli d’Italia-An Pistoia; il Sindaco di Fiumalbo, Mirto Campi; il consigliere di Abetone Alessandro Belli, se non per impedire un qualcosa che ormai sembra irrimediabilmente perduto, ma quantomeno per testimoniare il disaccordo dalla [in]logica e le modalità arroganti di una politica irrimediabilmente “marcia” a Roma come nei piccoli centri: fatelo, ma non nel mio nome.
Il Consigliere Regionale Vescovi presenterà in settimana una proposta di legge per abrogare la legge d’istituzione del nuovo Comune che partirà dal 1° gennaio 2017; il Vicepresidente dell’Uncem, Matteo Mastrini, ha sottolineato l’importanza di ricorrere al giudice per iniziare un iter che potrebbe portare a chiedere l’incostituzionalità della legge di istituzione del nuovo comune.
Roberto Franchini ha invece duramente contestato l’assenza dei due Sindaci, definendola vergognosa.
Mentre si svolgeva l’assemblea, affollata, silenziosa e composta, fuori iniziava a scendere dal cielo quella che in montagna è considerata la “manna”: una neve bianca e soffice, come da tempo non si vedeva; riuscendo, in poco tempo, ad ammantare e ricoprire tutto.
Per alcuni è stato un segno del destino, per altri quasi un saluto, forse l’ultimo, a una comunità legata indissolubilmente ai fiocchi di neve.
[Linee Future Redazione]
One thought on “fusioni a freddo. L’ABETONE NON CI STA”
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