ABETONE. Se in Regione Toscana Rossi e i consiglieri del Pd, in tema di fusioni, adottano la massima del Marchese del Grillo “Io so io e voi un siete niente (per non essere volgari)”, in Comune il sindaco Danti e la sua maggioranza sono come le tre scimmiette: “Non sento, Non vedo, Non parlo”.
Dopo che la decisione della regione di procedere alla fusione fra Abetone e Cutigliano, ha suscitato sdegno, anche fra coloro che erano favorevoli alla fusione, e anche all’interno della granitica maggioranza del centro sinistra e dopo le varie dichiarazioni del sindaco Danti sul rispetto della volontà popolare, la maggioranza del comune presenterà al consiglio straordinario del 4 febbraio p.v. un ordine del giorno in cui si prende atto della decisione della regione e dove si respinge ogni forma di strumentalizzazione politica.
Ma di cosa stiamo parlando? Come è possibile che un consiglio non si faccia portatore degli interessi e soprattutto del volere dei propri cittadini che lo hanno eletto? Ma un minimo di pudore politico esiste ancora?
Nell’ordine del giorno presentato a firma del Capogruppo di maggioranza Iole Vannucci a nome del gruppo di maggioranza (sicuramente prima di sabato 30/01/2016), nell’articolo apparso sulla Nazione di martedì 2 febbraio dice: in queste ore si confronterà con i colleghi di maggiora per stabilire la linea da tenere e che anche loro presenteranno un ordine del giorno, la domanda sorge spontanea, ma quell’ordine del giorno presentato a nome della maggioranza e presente nella convocazione del consiglio comunale fatto a me arrivato prima dell’intervista della giornalista della Nazione… è frutto della mente di chi?… visto che è a nome dei consiglieri di maggioranza.
È stato imposto? È frutto della sola capogruppo? Chiederemo risposta in consiglio perché se fosse così si paventa indubbiamente una cosa non legale, si presenta a nome di altri un documento di cui non sanno l’esistenza.
La dottoressa Iole dice anche che è stata presentata da forze di opposizione una proposta di legge sulla fusione a quattro, se si riferisce quella a firma di Donzelli e Vescovi avrà letto anche che da parte mia e del responsabile provinciale del partito ha avuto una risposta negativa e opposta: siamo consapevoli che una fusione a quattro non è la soluzione dei problemi della montagna, e come vede siamo liberi di pensarla in modo diverso dai referenti Regionali, mentre lei?
Dal documento si capisce che non condivide l’operato della regione ma per ordine di partito si china la testa e si risponde “obbedisco” fregandosene dei cittadini e del loro voto, andando contro gli stessi che l’hanno eletta.
Nel documento presentato si legge che nel respingere ogni forma di strumentalizzazione politica si sollecita tutti gli amministratori a collaborare per la tutela della identità del territorio di Abetone, come? Cancellando dalla mappa istituzionale il comune dell’Abetone?
Caro sindaco, capiamo che è alle prese con una pesante crisi dovuta alla mancanza di neve e come imprenditore ha le sue preoccupazioni, ma la correttezza istituzionale non può essere messa sotto lo zerbino. Lei e la sua maggioranza avreste fatto più bella figura a votare contro la nostra mozione che chiedeva il rispetto del volere dei cittadini di Abetone, piuttosto che presentare un ordine del giorno senza carattere e senza rispetto per i cittadini e la minoranza stessa.
Giorgio Fabbri
Consigliere di opposizione
Vedi anche: documento vannicci