fusioni democratiche. «SPOSATI A FORZA? NEMMENO NEL MEDIOEVO!»

Giorgio Fabbri
Giorgio Fabbri

ABETONE. Questa chiacchierata avviene proprio a ridosso del Consiglio Comunale che si svolgerà domani 4 febbraio a l’Abetone, nel quale il Consigliere Fabbri fa parte della minoranza consiliare.

Giorgio Fabbri vive nel comune di San Marcello Pistoiese e rappresenta la minoranza abetonese in Consiglio Comunale, che tanto minoranza non appare, essendo la stessa maggioranza dei cittadini espressasi contro la fusione fra i comuni di Abetone e Cutigliano e quindi in accordo con la minoranza…

Può sembrare un gioco di parole ma non lo è. La maggioranza che diventa minoranza e il suo contrario, con un immarcescibile Danti che promette o paventa dimissioni ma che, seppur messo all’angolo dai suoi stessi amministrati, si guarda bene dal compiere l’unico gesto nobile ed apprezzabile: dimettersi.

Molto probabilmente una Ximenes val bene una poltrona e la faccia!

Ma ascoltiamo Fabbri.

– Come è stato recepito nel suo Comune il risultato referendario di Abetone e Cutigliano e la conseguente decisione dall’alto del Consiglio Regionale?

Basta leggere i quotidiani da dopo il risultato del referendum, mi ricordo che avevo il consiglio comunale il 30/11/2015, e avevamo finito e tutti concordi abbiamo deciso di attendere lì il risultato; ad un certo punto il sindaco è sparito, ho saputo subito dopo che aveva vinto il no, avendolo chiesto come voto di fiducia si è accorto che i cittadini non gli hanno rinnovato la fiducia delle amministrative e quello che è avvenuto dopo è stato un susseguirsi di eventi, e come immaginavi il partito democratico, che di democratico non ha niente, ha provveduto a serrare i ranghi e andando contro la decisione del no dell’Abetone forzatamente, con calcoli e discorsi “democratici” prima in commissione tutti compatti e poi in consiglio regionale hanno provveduto a cancellare il Comune di Abetone dalla carta geografica.

Gli Abetonesi si stanno mobilitando con raccolta firme dove chiederanno le dimissioni del sindaco e un ricorso al tar.

– Come opposizione nei vari Consigli Comunali della Montagna interessati alla fusione avete concordato una strategia unitaria o andate in ordine sparso? Se andate in ordine sparso, perché?

Abetone
Abetone

No, come opposizioni siamo compatti, lavoriamo unitariamente per far rispettare la democrazia; una delle opposizioni di Cutigliano era favorevole alla fusione, ma dopo il risultato referendario sta lottando al nostro fianco per far rispettare la democrazia e il rispetto delle regole impartite dalla regione e poi cambiate a fine giochi e non come il sindaco Braccesi che nel consiglio comunale aveva chiaramente detto che se in uno dei comuni avesse prevalso il no si sarebbe battuto per far rispettare il voto, cosa che non è avvenuta ovviamente.

Al contrario riceviamo da Uncem, dall’associazione piccoli comuni e dai sindaci della Toscana di tutte le forze politiche, escluso il Pd, la disponibilità alla lotta e nei prossimi giorni organizzeremo una prima assemblea pubblica per informare ed organizzare con gli abitanti di Abetone le strade da percorrere per far annullare la delibera regionale.

– Dinanzi al “democratico” incedere della Regione Toscana, non credi che la Unione dei Comuni sia al momento l’unico strumento per riappropriarsi del territorio?

Sono stato sempre convinto che la ex Comunità Montana non doveva morire, cosa che invece è accaduta. Sono ancor più convito che l’Unione dei comuni è l’organo che dovrebbe prendere tutte le funzioni dei comuni, gestirle e riappropriarsi delle deleghe della ex comunità montana, tipo quello che farebbe il comune unico, senza annientare le realtà comunali che opererebbero come oggi; evidentemente le figure di sinistra presenti nella nostra montagna sono incompatibili tra loro e fanno di tutto per non far funzionare l’Unione dei Comuni: il bello è che sono tutti della stessa forza politica il che la dice lunga.

– La forestazione è stata accettata obtorto collo dal Sindaco di San Marcello come competenza dell’Unione dei comuni per soli se/sette mesi: perché?

Nevicata a Palazzo Comunale
Nevicata a Palazzo Comunale

No, l’Unione dei comuni ha delegato alla provincia di Pistoia per sette mesi la gestione del comparto forestazione, solo perché come dicevo non sono compatibili o non vogliono essere compatibili.

I sindaci tutti si sono sciacquati la bocca dicendo abbiamo ripreso la forestazione, ma poi non sono in grado di gestirla: mentre si lodavano non lavoravano per costruire la base che avrebbe dovuto gestire e amministrare uomini, mezzi e cose, e soprattutto senza fondi, in consiglio dell’Unione su richiesta del presidente dovevamo scongiurare che i dipendenti rimanessero senza stipendi, abbiamo recepito la loro assoluta incapacità e abbiamo dato una mano ma con tempi certi solo per 7 mesi continuerà a gestire la provincia e non rinnovabili pertanto da agosto 2016 sarà l’Unione a gestire il tutto.

P.S. – C’è molta attesa per il Consiglio Comunale di domani alle 15 all’Abetone. Va bene che siamo a Carnevale, ma un po’ di coerenza non guasterebbe!

[Felice De Matteis]

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