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CUTIGLIANO-MONTAGNA. Ieri, 19 gennaio 2016, è stata scritta un’altra brutta pagina per la Montagna Pistoiese dove il volere dei cittadini è stato sottomesso ancora una volta al volere dei partiti predoni, che infischiandosene delle più elementari regole democratiche decidono loro per tutti.
Come lista civica, eravamo e c’eravamo dichiarati favorevoli alla fusione Abetone e Cutigliano, ma a una fusione che doveva essere, come logica e come fino ad ora è sempre stato, condivisa dai cittadini dei Comuni interessati.
Questo non è avvenuto e la fusione non doveva essere forzata.
Gli “scippatori dei referendum”, non contenti di aver varato una legge truffa per cercare d’impedire a 55 mila cittadini di andare liberamente ad esprimersi sulla contro-riforma sanitaria della Regione Toscana, ora hanno usurpato e interpretato alla bisogna il risultato referendario uscito a fine gennaio sulla Montagna Pistoiese.
Abetone si era espressa per il “No” alla fusione con Cutigliano, ma nelle stanze segrete del palazzo gli “emissari territoriali”, per interessi e giochi di partito, hanno detto che quel “No” era un “Sì”.
Se la fusione doveva servire ad unire la montagna rendendola più coesa e forte i presupposti sono venuti a mancare.
Marco Ferrari
Cutigliano. È qui che voglio vivere
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