fusioni. FABBRI: «LA DEMOCRAZIA NON VA CALPESTATA»

Giorgio Fabbri
Giorgio Fabbri

ABETONE. Se in Regione Toscana, Rossi e i consiglieri del Pd, in tema di fusioni, adottano la massima del Marchese del Grillo. “Io so io e voi un siete niente (per non essere volgari)” in Comune il sindaco Danti e la sua maggioranza sono come le tre scimmiette: “Non sento, Non vedo, Non parlo”.

Dopo che la decisione della Regione di procedere alla fusione fra Abetone e Cutigliano, ha suscitato sdegno, anche fra coloro che erano favorevoli alla fusione, e anche all’interno della granitica maggioranza del centro sinistra e dopo le varie dichiarazioni del sindaco Danti sul rispetto della volontà popolare, la maggioranza del comune presenterà al consiglio straordinario del 4 febbraio p.v. un ordine del giorno in cui si prende atto della decisione della Regione e dove si respinge ogni forma di strumentalizzazione politica.

Ma di cosa stiamo parlando? Come è possibile che un consiglio non si faccia portatore degli interessi e soprattutto del volere dei propri cittadini che lo ha eletto?? Ma un minimo di pudore politico esiste ancora?

Nell’ordine del giorno si legge che nel respingere ogni forma di strumentalizzazione politica si sollecita tutti gli amministratori a collaborare per la tutela della identità del territorio di Abetone. Come? Cancellando dalla mappa istituzionale il Comune dell’Abetone?

Caro sindaco, capiamo che è alle prese con una pesante crisi dovuta alla mancanza di neve e come imprenditore ha le sue preoccupazioni, ma la correttezza istituzionale non può essere messa sotto lo zerbino.

Lei e la sua maggioranza avreste fatto più bella figura a votare contro la nostra mozione che chiedeva il rispetto del volere dei cittadini di Abetone, piuttosto che presentare un ordine del giorno senza carattere e senza rispetto per i cittadini e la minoranza stessa.

Giorgio Fabbri
Consigliere di opposizione

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