fusioni. RETROSCENA POLITICI A MONTALE-AGLIANA

 

Francesco Mazzetti a sinistra, accanto a Giuntoli

MONTALE-AGLIANA. L’appello “Sì alla fusione dei Comuni di Agliana e Montale!” apparso sulla stampa organica in questi giorni ci ha colpito, sia per chi lo ha fatto, che per i suoi contenuti trasversali, implicitamente diffusi essendo probabilmente (anche) il lancio della candidatura a mayor del notissimo appellante nelle amministrative del 2019. Perché no?

La Sibilla cumana ha dato il responso, l’imprimatur (per dirla cristianamente) a una scelta strategica che “sarebbe da polli” non perseguire. Parole e musica di Francesco Pietro Mazzetti (che parla a nome di non precisati imprenditori e cittadini), già ispiratore della “Operazione Nincheri” che fece cadere la giunta Razzoli nel 2009 a Montale e sponsorizzò Mangoni ad Agliana escludendo l’Eleanna Ciampolini, rea di essere troppo estranea alle cene sull’argine dell’Agna.

Chissà ora il noto immobiliarista che cosa ha in mente con questa uscita giornalistica, chiaramente negata a questi schermi perché notoriamente uncorrect? Un improvviso interesse per il bene pubblico oppure due conti a tavolino? La fusione, con l’arrivo di contributi statali, porterebbe benefici anche al settore dell’edilizia, di cui lui è principale attore sul territorio e questo, permetteteci è innegabile, come è innegabile la probabile diffidenza della cittadinanza che dovrebbe essere passata al vaglio di un referendum cittadino.

Mangoni con Renzi

Il tempo sarà galantuomo e vedremo – da qui al 2019 – cosa accadrà. Fossimo nei panni di Betti e Mangoni staremmo attenti che dall’agenzia Mazzetti & Associati non stiano cantando il loro de profundis visto che il treno renziano (su cui sono saliti tutti e di gran carriera) è ormai prossimo a deragliare. Ecco quindi l’assalto di un’altra diligenza facendo al solito come l’aretino Pietro na mana innanzi e l’altra retro.

Toh, anche il buon Mazzetti si chiama Pietro!

[Alessandro Romiti]

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