GABBRIELLESCHI, ADDIO MONDIALI

Giulia Gabbrielleschi
Giulia Gabbrielleschi

PISTOIA. Lo sport, certe volte, è crudele. Un po’ come la vita o, forse, più della vita stessa, perché ti castiga quando meno te l’aspetti, regalandoti inaspettate lezioni… di vita. Quella capitata a Giulia Gabbrielleschi, classe 1996, tesserata della Nuotatori Pistoiesi, è una botta forte, da cui ci si risolleva soltanto se dotati di carattere (e Giulia, ne siamo certi, ce l’ha, dunque… domani è proprio un altro giorno).

Partita con la Nazionale Juniores azzurra di nuoto di fondo per Zagabria, da campionessa tricolore dei 7,5 chilometri, era abbastanza convinta di potersi qualificare, attraverso un buona prova, ai Campionati Mondiali Juniores in acque libere, in programma in Israele a fine agosto. D’altronde sia a Bracciano prima che a Piombino poi, aveva dimostrato di essere in grado di mettere in riga le altre azzurrine, che invece stavolta l’hanno preceduta.

Addirittura una di queste, Alisa Tettamanzi, si è laureata campionessa continentale nel lago Jarun, in Croazia. La portacolori delle Rane Rosse Aqvasport, allenata nel suo club da Manuela Dalla Valle, ha chiuso in 1 ora 36’ 32” 23 anticipando di 10 centesimi l’ungherese Nikoletta Kiss (1 ora 36’ 32” 33) e di un secondo la francese Marion Brunel (1 ore 36’ 33” 33). Laura Sossai (Ranazzurra) ha chiuso al quinto posto in un’ora 36’ 42” 48 e Giulia Gabbrielleschi undicesima. Ma che cos’è successo? Ce lo racconta, dispiaciuto ma pronto a risollevarsi, il suo allenatore di club, Massimiliano Lombardi.

“È accaduto quel che può accadere in una gara di fondo, ovvero che bisogna essere atleti sì, ma pure ‘agonisticamente cattivelli’, ovvero capaci di prevalere nel contatto fisico. Mi spiego: mentre in piscina hai la tua corsia e il più forte prevale, nelle acque libere, specie al giro di boa, succede di tutto. E così Giulia è stata presa per le gambe da una tedesca, che l’ha fatta superare dalle altre del primo gruppo.

La stessa Giulia ha provato a rientrare nel primo gruppo, quello che si è giocato il successo, ma non ce l’ha fatta, perché ha trovato una russa abile a tenerla alla larga. Morale della favola: ha corso da sola e così come accade nel ciclismo, non è semplice inseguire da soli. Aveva un’ottima chance di andare ai Mondiali – e io con lei (Lombardi fa parte dello staff tecnico azzurro – n.d.r.) – e non ce l’ha fatta. Non ce l’abbiamo fatta. Coraggio, si riparte, ma con un pizzico di cattiveria in più”.

Print Friendly, PDF & Email