GALLIGANI (FDI) NON SI DIMETTE: «HO RICEVUTO MINACCE DI MORTE E TEMO PER LA MIA FAMIGLIA»

Il capogruppo Fdi Lorenzo Galligani

 

PISTOIA. “Ho ricevuto minacce di morte e temo per la mia famiglia”. Lo ha detto il capogruppo consiliare di Fdi Lorenzo Galligani intervenuto ad inizio del consiglio comunale dopo una richiesta formale arrivata in questi giorni al presidente del consiglio comunale di Pistoia.

Le parole di violenza e di odio contenute nel post rimosso una decina di minuti dopo dalla sua pubblicazione hanno altrettanto prodotto una catena di insulti e di minacce a seguito delle quali è intervenuta anche la Digos di Pistoia che lo sta sorvegliando. 

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, visibilmente impacciato per la situazione creatasi ma anche scosso per le reazioni del suo post, non ha fatto nessun passo indietro rispetto alle richieste di immediate dimissioni arrivate dai gruppi di opposizione.

In consiglio comunale, come fatto ieri con un proprio comunicato, ha ribadito le sue scuse personali alla città, alle istituzioni comunali, in primis al consiglio comunale di cui fa parte e al sindaco. Ma non c’è stato il passo delle dimissioni.

Si è autoassolto richiamando il suo carattere schietto, ha riconosciuto di avere mancato di misura e che il concetto era quello ribadito nel comunicato diramato ieri.

“Le dimissioni – hanno detto i rappresentanti delle forze che appoggiano la maggioranza, tutti concordi nel dissentire sul linguaggio e sui toni utilizzati da Galligani – non si chiedono. Devono essere date”.

Dopo un dibattito durato oltre un’ora e mezzo con interventi di circa 8 minuti a consigliere comunale nel quale sono intervenuti i vari gruppi consiliari e dopo che era stato sollecitato da più parti l’intervento del primo cittadino, il sindaco Alessandro Tomasi ha preso la parola parlando anche a nome del gruppo consiliare di Fdi.

“Non è corretto dire che le forze politiche, i rappresentanti delle forze civiche non si sono espressi, sono stati mandati comunicati stampa di dissenso. Personalmente ho voluto parlare con Lorenzo Galligani perché mi rappresentasse quello che è successo, quello che voleva dire con quel post..

L’intervento di Walter Tripi

È stato un lungo confronto, sincero. Anche lui era convinto che dovesse dare le sue scuse alla città e al consiglio comunale, a me e al gruppo di Fdi. Scuse chiare e nette rispetto al linguaggio usato nel suo post.

I toni utilizzati come quel subumani hanno colpito anche me. Ha chiaro che ha urtato la coscienza delle persone che hanno dato a lui la fiducia, toni che non condividiamo ne io ne Fdi. Ma non si può associare questo post a tutto il centrodestra. La mia storia dimostra che abbiamo avuto finora avuto profondo rispetto delle istituzioni. Abbiamo avanzato critiche politiche ma mai personali, mai abbiamo usato toni violenti che istigassero alla violenza.

A Lorenzo ho detto che quando a sbagliare è uno di destra fa ancora più male, è ancora più grave perché vissuto sulla propria pelle. Io credo che debba essere giudicato per il contributo che ha dato e darà nella gestione della città a cui ha preso parte da 16 anni a questa parte. La sua visione politica non può essere giudicata da un post.. Il suo è stato uno sbaglio grosso. Ma l’odio genera odio e non si può stare zitti di fronte ai toni e alla gogna mediatica dei social. Ci sono minacce, c’è intervento della Digos. Anche a lui che è sorvergliato da polizia e alla famiglia oggetto di tensione va la mia solidarietà, Condanna ferma per i toni utilizzati e credo che le sue scuse sincere, le ha fatte con sincerità”.

Il presidente del consiglio dopo l’intervento di Tomasi non ha dato la possibilità a chi già era intervenuto di poter replicare o di presentare mozioni d’ordine, atteggiamento criticato dalle opposizioni.

“Ci è stata tolta la parola e limitata la possibilità di espressione dei gruppi consiliari” ha detto il consigliere Walter Tripi (Pd). 

“A noi — aveva esordito Tripi — non bastano le scuse pubbliche e l’intervento in consiglio comunale. Si è arrivati oggi a questo consiglio comunale con una strategia trovata ma non è quella che un cittadino pistoiese si aspetta. Anche perché questa vicenda sta mettendo Pistoia alla ribalta per elementi che come pistoiese vorrei che si evitassero. Non ce li meritiamo. Quindi al netto delle ricevute minacce che respingiamo tutte al mittente non vorrei che si passasse sopra alla cosa e dal giorno dopo siamo di nuovo a tallarucci e vino. Per circa 48 ore non si è sentita l’esigenza da parte del sindaco e dei gruppi della maggioranza di prendere le distanze da quanto scritto da Galligani mentre la nostra città è sulla stampa a livello nazionale. Se si accede alla idea che nella libertà di espressione si possa dire qualsiasi cosa si fa un errore, e si sbaglia anche a limitare tutto al fatto di dire di essere andati un po troppo sopra i toni. Qui si parla di regole di gioco, di come ci si mette a sedere in consiglio comunale e se vi si accede — ha concluso — questo modo di starci non mi sta addosso. Questa volta per il peso e l’attenzione che c’è e per il rispetto della comunità per noi non bastano le scuse”. 

Andrea Balli
[andreaballi@linealibera.it]


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