GAROFANI E FASCIA TRICOLORE, GIURLANI AL CIPPO DI MATTEOTTI

Oreste Giurlani al monumento di Matteotti
Oreste Giurlani al monumento di Matteotti

PESCIA. Il neosindaco di Pescia Oreste Giurlani oggi alle 12.30 accompagnato tra gli altri da Vittoriano Brizzi e Oliviero Franceschi, ha deposto un mazzo di garofani rossi al monumento di Giacomo Matteotti per il 90° anniversario del rapimento. “Durante la mia legislatura – ha commentato il primo cittadino – onoreremo le ricorrenze, le date fondamentali della nostra storia perché le nuove generazioni capiscano cosa vuole dire la resistenza, la lotta dei partigiani , quello che è servito per portare la democrazia”.

Polemico sulla estemporaneità della iniziativa Roberto Franchini, esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – che sul proprio profilo facebook ha voluto rimarcare al primo cittadino che per tale iniziativa è venuto meno lo slogan elettorale Pescia è di tutti. Per Franchini si è trattato di una cerimonia ristretta e a suo parere ”strumentalizzata” visto che nessuno (ad eccezione di due consiglieri e della stampa) era stato messo al corrente. “Mi chiedo per quale motivo non ne ha dato comunicazione ai cittadini di quella commemorazione, semplicemente usando gli stessi mezzi che lui ha usato per far vedere quanto è sensibile? Oppure  –  conclude Franchini  –  come tutti i suoi compagni pensa che tali sensibilità siano una prerogativa solo della sinistra e quindi se gli altri non si avvertono è meglio così ?”.

Appena deposto il mazzo di fiori ha letto ai presenti (pochi in realtà vista l’ora e la mancata comunicazione) questo intervento:

È per me un onore, e una cosa a cui tengo moltissimo anche a titolo personale, poter celebrare oggi, qui a Pescia, in veste di sindaco dall’ultima volta che è stato fatto, il 90esimo anniversario del rapimento di Giacomo Matteotti: un simbolo della libertà e della democrazia nel nostro Paese, e di cosa possa succedere quando si è rimasti in pochi ad avere il coraggio di difenderli. Novanta anni fa, il 10 giugno 1924, a Roma, Giacomo Matteotti, segretario del partito socialista unitario dal 1922, veniva rapito ed assassinato dai sicari del partito fascista, perché pochi giorni prima, in uno storico intervento in Parlamento, aveva avuto il coraggio di denunciare senza reticenze le intimidazioni, scorrettezze, brogli e violenze che avevano condizionato le elezioni del 6 aprile; e perché propugnava un’opposizione intransigente contro il nascente regime fascista.

Come testimoniato tra l’altro dal noto aforisma riportato anche nella pietra di questo monumento (che oggi vedete così ben decorato grazie al Mefit, ma ne parlerò dopo), “Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai”, Giacomo Matteotti era pienamente consapevole dei rischi che correva. Ma nonostante ciò, come poi altri eroi della nostra storia che sono stati vittime del fascismo (da Gobetti ai fratelli Rosselli), ha avuto il coraggio di affrontare le conseguenze del suo gesto di libertà.

E questo è uno dei messaggi che dobbiamo consegnare alla democrazia di oggi e alle nuove generazioni. Perché ai giovani tentati dalla disaffezione verso la politica e dalla caduta di tanti valori tradizionali che affondano le radici nell’epoca della Resistenza va sempre ricordato che la democrazia e la libertà non sono mai del tutto scontati e in certi periodi hanno richiesto e, speriamo di no, potrebbero richiedere ancora in futuro spirito di sacrificio e coraggio da parte dei cittadini.

 

Giurlani legge un breve discorso
Giurlani legge un breve discorso

Non possiamo più permetterci di dimenticare ciò e di non ricordare ai nostri giovani figure come quelle di Giacomo Matteotti. Pertanto è mia intenzione, a partire da oggi, celebrare solennemente ogni anno l’anniversario del rapimento di Matteotti.

E questo a maggior ragione perché c’è un legame storico non banale fra Pescia e Matteotti e più in generale i valori dell’antifascismo. A dimostrarlo è innanzi tutto il fatto che quest’opera, realizzata da Alfredo Angeloni il 10 giugno del 1945 è (con ogni probabilità) la prima opera eretta in Italia, all’indomani della fine del fascismo, in ricordo di Matteotti. E poi, come ben sottolineato dalla bella decorazione a cura della direzione artistica del Mefit, con il motivo dei garofani rossi, il garofano, oltre ad essere il simbolo del partito socialista, è stato anche per molti anni il simbolo di Pescia e della sua floricoltura attraverso la Biennale del fiore, che l’ha fatta conoscere come città dei fiori e dei garofani in tutto il mondo. Ma non è tutto, sempre a Pescia, e proprio qui dietro in Valchiusa, durante la XII biennale del fiore del 1975, ci fu una grande mostra antologica di 430 opere dedicata a Jorio Vivarelli, artista che fu imprigionato durante il regime fascista e che fu l’autore nel 1974 di un’altra opera commemorativa a ricordo di Giacomo Matteotti: un’installazione a Roma sul lungo Tevere. Con tale mostra personale, l’anno successivo, Pescia volle dimostrare sia la sua sensibilità storica e attenzione a certi valori proprio nel momento in cui, negli anni ‘70, la Repubblica italiana stava attraversando, fra tentativi di golpe e lotta armata delle Brigate Rosse, un fase estremamente delicata. Ecco, credo che oggi si debba ripartire da qui, da questi luoghi carichi di significato e dai valori che essi richiamano. Recuperando, anche grazie all’arte e ai fiori, quella sensibilità che è nella nostra identità e memoria. Tutto ciò per non dimenticare, e per far sì che ci si possa continuare a meritare, i sacrifici di chi ci ha resi liberi: senza farli morire mai e mantenendo fede a quanto i pesciatini scrissero per primi in Italia su questa lapide il 10 Giugno.

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One thought on “GAROFANI E FASCIA TRICOLORE, GIURLANI AL CIPPO DI MATTEOTTI

  1. Speriamo nessuno mi uccida, Sindaco Giurlani, se umilmente Le chiedo di rendere pubblici i bilanci UNCEM che Lei presiede con annessi giustificazioni per spese di rappresentanza,spese per il personale, spese a progetto,etc. Il tutto per, si dice vista la Sua reticenza,per più di un milione di euro l’anno. Si ricorderà anche di questo????

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