
PISTOIA. Maura Jasoni, una delle due espositrici, non c’è: un contrattempo, che tutti si augurano passeggero, l’ha tenuta distante da questa doppia mostra che oggi, 3 aprile, Giulia Giambi, direttrice artistica di Villa Giorgia, l’albergo in collina, ha inaugurato nella sua tenuta lungo la Porrettana.
Al posto dell’artista però, la figlia, Enrica Passalacqua, cresciuta a quadri e arte come la mamma e che ha ereditato tutto il fiuto culturale materno, ricalcando, con diverse sensazioni, la linea immaginaria familiare.
Lucilla Gattini, però, l’altra artista, c’è e non nasconde la propria felicità nell’esporre all’interno di un albergo che ha tutta l’aria di essere una galleria, con stanze che si rimandano l’una con l’altra e all’interno delle quali, si scoprono le varie opere delle due invitate. Maura Jasoni è una pittrice che predilige, con spasmo e ossessione, soltanto il ruolo femminile. Non c’è tela che non rappresenti una donna, un volto delle metà più gentili, una sagoma che non richiami la figura delle donne.
“Ho allestito io, al posto di mia madre, questa sua esposizione – racconta Enrica Passalacqua, emozionata nel doppio ruolo di curatrice dell’evento e figlia –; concordo con la linea artistica di mia madre e non solo per coerenza ematica, ma soprattutto per un aspetto squisitamente culturale, sintattico, pittorico”.
“Felice di essere qui – aggiunge Lucilla Gattini, la scultrice –, c’è un ambiente che concilia molto con questa mostra peripatetica, che concilia molto l’animo di noi artiste con quello dei visitatori”.
L’esposizione, infatti, non è un concentrato di opere all’interno di uno spazio specifico, ma sono, o meglio, sembrano, il corredo di Villa Giorgia: quadri e sculture, spesso vicine, offrono alle pareti e ai mobiletti che le ospitano, un’angolatura completamente diversa, ideale e che trasforma, seduta stante, una sala della Villa nel corridoio di un padiglione artistico.
Manca poco all’ora di cena: dalle scampagnate nei dintorni, tornano, nella loro dimora vacanziera, i turisti. Hanno voglia di rifocillarsi, ma la competente gentilezza di Giulia Giambi induce loro a rimandare a dopo doccia e cena. C’è qualcosa di interessante da vedere, da annusare, da ricordare.
I turisti se ne andranno, sostituiti da altri che verranno; la mostra resta a disposizione del pubblico fino al 2 maggio prossimo, così come concordato con l’Associazione culturale Arancio 3, con la quale Villa Giorgia ha sottoscritto un patto culturale e che si materializzerà, di mese in mese, con eventi.
Ora quadri e sculture; poi, si vedrà.