gavinana. FERRUCCI, UN DIFENSORE DELLA LIBERTÀ O UN CONDOTTIERO AVIDO DI GLORIA?

Francesco Ferrucci

GAVINANA. [m.f.] Oggi, sabato 12 agosto alle ore 17, si svolgerà nella piazza di Gavinana il “processo” a Francesco Ferrucci.

Fu “strenuo difensore della libertà di Firenze o valoroso condottiero avido di gloria e onori?”

La Dott.ssa Chiara Ferrara di Verona, laureatasi in filosofia nel 2007con il massimo dei voti e la lode con la tesi Il signore del vento. Alla riscoperta di Francesco Ferrucci (1489 – 1530), inquadra la vicenda storica, oggetto del dibattimento.

Nello scenario rinascimentale della penisola italiana si svolge l’aspro conflitto tra il crepuscolo del medioevo e l’embrione dell’età moderna.

Fulmineamente appaiono sulla scena della storia condottieri avidi e astuti che assurgono al potere provocando la fine di antiche istituzioni e casate.

Come in una giostra giganteggiano i nuovi sovrani emergenti: Carlo V d’Asburgo e Francesco I di Francia, da un lato il sogno anacronistico di un ritorno all’impero universale, dall’altro gli albori della nazione moderna.

Tra il furoreggiare delle conquiste dei signori della guerra, le cui caratteristiche sono così mirabilmente e realisticamente descritte ne “ Il Principe” del Machiavelli, il fiorentino Francesco Ferrucci cerca di dipanare il filo della sua vita difendendo la libertà della propria terra, la repubblica di Firenze; libertà: un ideale che va al di là del cosiddetto progresso, tanto caro alla nostra epoca, un ideale, una categoria del pensiero e dell’agire umano, uno slancio vitale che con cammino ondivago, ma costante, attraversa la storia dell’umanità.

Questa nostra manifestazione culturale sarà volta a far affiorare sotto l’icona del capitano fiorentino, cristallizzata dal sedimentarsi di secoli di ideologie, travisamenti e manipolazioni più o meno consapevoli, il disegno originale dell’uomo Francesco Ferrucci.

Si cercherà di far emergere le pulsioni più profonde del suo animo, le umane contraddizioni, le incoerenze, le ambizioni fino al suo io ideale per comprendere se egli fu uno dei tanti figli del suo secolo violento che danzarono con la fortuna facendo del mestiere delle armi uno strumento per procacciarsi gloria e ricchezze o se, invece, coerentemente e faticosamente seppe scrutare oltre il “particulare” del proprio ego verso un ideale universale e necessario per ogni civiltà che si reputi tale.

Chiara Ferrara

gavinana. FRANCESCO FERRUCCI ALLA “SBARRA” DELLA STORIA

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