gavinana. IL QUADRO DI SANTA LUCIA È TORNATO NELLA PIEVE

Pieve di Santa Maria Assunta in Gavinana
La Pieve di Santa Maria Assunta in Gavinana, da una cartolina degli anni ’30

GAVINANA. Dopo un lungo restauro il quadro di Santa Lucia è tornato nella Pieve di Santa Maria Assunta.

Sabato 28 settembre, il quadro è stato ricollocato nella sua originale posizione all’inizio della Chiesa nella parete destra sopra il crocifisso, quindi si è tenuta una piccola cerimonia di benedizione officiata da Don Cirillo, parroco del paese.

IL RESTAURO

Il quadro mancava dalla chiesa dal 27 giugno 2005, data in cui fu ritirato dalla Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali per le necessarie opere di restauro affidate all’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze.

I contatti preliminari e le pratiche per il recupero conservativo ed estetico vennero avviate già nel novembre dell’anno precedente, dall’allora parroco Don Janusz Raczynski, il parroco che possiamo definire dei restauri.

Sotto il suo “mandato” si sono infatti avviati e conclusi importanti lavori di manutenzione e recupero della Chiesa, tra i più importanti il restauro funzionale del Monumentale Organo Agati Tronci, della sua cantoria e della cella campanaria.

Il quadro di Santa Lucia della chiesa di Gavinana

Con una delicata operazione di pulitura è stata recuperata interamente la cromia originale e, dove necessario, è stata apportata una stuccatura con gesso a oro e colla di coniglio. Sulla tela è stata infine eseguita una verniciatura di protezione con resine naturali stese a pennello o vaporizzate.

IL QUADRO DI SANTA LUCIA

Il quadro a parete, un olio su tela di 150×70 cm, risale al XVII secolo, ritrae Sant’Antonio da Padova che tiene in braccio il Bambin Gesù, Santa Lucia, nome con cui normalmente si indica l’opera, in adorazione e diversi angioletti affacciati sulle nuvole.

Molto scarne se non del tutto assenti le notizie sul il dipinto e l’autore, tutte ricavabili dalla stessa opera e dal cartiglio posizionato nella parte bassa del quadro. Dalla scritta si rileva il nome dell’artista abitante probabilmente locale e il luogo di esecuzione: “Nicola Francesco Martini Gavinana qui fecit”.

L’opera è datata 1675.

Le spese di restauro di circa 1.500 euro sono state interamente sostenute dalla Compagnia del Santissimo Sacramento operante e attiva nel borgo dal lontano XVI secolo.

Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.it]

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