gender. BARDELLI (FDI-AN): «QUESTO SUBDOLO TENTATIVO DI COLONIZZAZIONE IDEOLOGICA»

La Sen. Pd Valeria Fedeli, oggi alla Pubblica [d]Istruzione
La Sen. Pd Valeria Fedeli, oggi alla Pubblica [d]Istruzione. Favorisce il gender
PISTOIA. Lo spettacolo teatrale “Fa’ afafine” usa come “lasciapassare” per entrare nelle programmazioni scolastiche il fatto che abbia ottenuto un riconoscimento prestigioso vincendo il Premio “Scenario Infanzia 2014”.

È appurato che abbia vinto il premio. Ma nel bando di concorso era precisato esplicitamente questo: “Si privilegeranno… i progetti che dimostrino di uscire dalle demarcazioni e dagli standard di genere, assumendosi il rischio dell’esplorazione, della contaminazione e degli sconfinamenti”.

La pièce in questione è risultata quindi vincitrice perché si è distinta in ambito squisitamente gender, con la finalità espressa e precipua della lotta agli stereotipi maschili e femminili.

Il ministro Giannini aveva dichiarato in una circolare ufficiale che l’ideologia gender non deve essere utilizzata come metodologia per prevenire o contrastare il bullismo e la violenza di genere, minacciando di adire a vie legali contro chiunque affermasse che il Ministero della Pubblica Istruzione approva tale teoria nell’istruzione.

Evidentemente ci prendeva in giro oppure adesso si osa di più visto che l’attuale ministro è la principale sostenitrice dell’introduzione del gender nelle scuole.

Oggi sposi, un’unione felice
Giannini-Renzi: ieri sposi, un’unione infelice durata poco

Le amministrazioni comunali infatti continuino a finanziare con soldi pubblici questo tipo di progetti che le istituzioni scolastiche includono tranquillamente nei loro piani dell’offerta formativa, presentandoli come attività didattiche volte a educare al rispetto e all’accoglienza solo per strappare il consenso alle famiglie.

Stiamo assistendo a una vera e propria imposizione del pensiero unico dominante a partire dai luoghi di formazione delle nuove generazioni mediante una usurpazione, effettuata con l’inganno, del ruolo insostituibile dei genitori e del loro sacrosanto diritto di scegliere la linea educativa ritenuta più giusta per i propri figli, soprattutto in ambito affettivo e sessuale.

Al di là dei pareri di autorevoli psicologi – condivisibili o meno – sulla bontà dello spettacolo teatrale, come insegnante, oltre che come consigliere comunale, dico no a questo subdolo tentativo di colonizzazione ideologica, invitando le famiglie ignare e perplesse a dissentire.

Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An

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