GENTE DELLA MAIC, … MA INIZIARE IL 2015 SOLIDALI CON LOPPA E BRACCO, NO?

Anche se non sembra, la coerenza si può inzuppare nel cappuccino...
Anche se non sembra, la coerenza si può inzuppare nel cappuccino… Basta averla e saperla mostrare

PISTOIA. Purtroppo non possiamo fare a meno di affermare che il cattolicesimo militante, almeno a Pistoia, si confonde e si pone all’attenzione dei cittadini come gruppo di potere, indifferente ai bisogni e alle reali necessità che dovrebbe ispirare il suo operato.

Fondazione Caripit, Misericordia e Apr-Maic Maria Assunta in Cielo sono fra loro indissolubilmente legate da una cascata di soldi che derivano dal pubblico e che passano tranquillamente sopra le necessità dei singoli.

Da un lato abbiamo una Misericordia che spende e spande milioni di euro nella costruzione di alloggi nell’area Bianchi con fini “caritatevoli” (forse per il costruttore in difficoltà?), dall’altro abbiamo una Fondazione che spende e spande milionate di euro per un fabbricato che avrebbe dovuto essere Aias, poi divenuto Apr (inesistente – Bardelli – Sentenza Roma), adesso Maic-Maria Assunta in Cielo, nonostante sentenze e pronunciamenti di tribunali che indurrebbero a somma cautela: almeno per il rispetto dei quattrini dei pistoiesi.

Se queste operazioni comportano poi l’eventuale perdita di posti di lavoro, come leggiamo nell’articolo Apr/Maic: così Loppa e Bracco dovrebbero finire sul lastrico, poco importa: the business is business! Soprattutto la sfacciataggine di “usare” il volontariato a danno di chi lavora e vive del proprio modesto (in termini pecuniari) lavoro, oltre che un oltraggio al buon senso pone anche il legittimo interrogativo di quanto questo volontariato si possa definire tale e quanto invece ci si avvicini pericolosamente a sfruttare lo spirito di sacrificio e la sincera volontà dei volontari puri, che pensano di operare gratuitamente per il prossimo, solo per fare cassa e basta.

Sarebbe interessante sapere il circuito di denaro che gira dietro e dentro certi servizi assistenziali e “volontari” che l’Asl 3, però, paga. Asl 3 cioè noi tutti. Si pensi solo al servizio di ambulanza: è effettuato da volontari, ma quanto produce alle varie Confraternite potrebbe dircelo solo l’Asl 3 perché i diretti interessati certamente non lo direbbero mai.

Spiace dover fare queste considerazioni che non rappresentano una polemica fine a se stessa, ma pongono degli interrogativi a cui prima o poi si dovranno dare risposte. Nel frattempo c’è chi rischia il proprio posto di lavoro perché il loro servizio può essere tranquillamente svolto dai volontari.

Vorremmo che queste poche note fossero lette anche dai volontari affinché ci si rendesse conto di come, anche senza volerlo, si possa divenire “crumiri” a danno altrui. E vorremmo che queste considerazioni le leggessero anche i dipendenti di Aias-Apr-Maic: e che, invece di sottostare ai diktat padronali, facessero sentire la loro vicinanza e il loro appoggio a chi sta per essere messo alla porta e per strada – oggi a me… domani a te.

Sarebbe un bel modo di iniziare l’anno nuovo all’insegna della vera solidarietà dei lavoratori e dei cattolici.

Auguri!

Felice De Matteis

QUI SI PARRÀ LA TUA NOBILITATE

Dante e... le banane di Palermo
Dante e… le banane di Palermo

 

BENIGNI è di moda: quindi niente di male se si cita Dante (da Inf., 2, 9) per richiamare l’attenzione dei lavoratori dell’inesistente Apr/Maic ex Aias; quella coorte di più o meno 100 persone che forse vedranno andarsene per licenziamento due loro colleghi storici.

Benigni è di moda in casa Bardelli-Pancaldo, dato che Massimo Bianchi/Loppa non solo è stato a fianco del protagonista di Berlinguer ti voglio bene in Non ci resta che piangere – è il personaggio, se non sbaglio, che perde la vita di mattina, mentre piscia dalla finestra dell’osteria –, ma ha ispirato, anche, il Benignaccio-Dante di Johnny Stecchino che guida il pulmino dei disabili e che è amico di Lillo, il ragazzo down presente nella pellicola delle famose “banane di Palermo”.

Qui si parrà la tua nobilitate è la citazione migliore che possiamo trovare per mettere alla prova, dinanzi allo specchio, a tu per tu con la coerenza, che costa sempre un sacco:

  • il coraggio dei sindacalisti e degli iscritti al sindacato dell’azienda di via San Biagio
  • la Solidarność dei lavoratori di una medesima azienda che vedono andarsene solo due sparuti meno fortunati di loro
  • la fede e il rispetto cristiano dei princìpi evangelici e francescani (da Francesco e non da San Francesco) di Luigi Egidio Bardelli, di don Diego Pancaldo e di quanti si affacciano, di volta in volta, a far prediche e peani mistico-religiosi dalle finestrine di Tvl-Tv Pistoia Libera, fra ore dello spirto, ore verdi e Canti al Balì – palazzo in cui sta, fra l’altro, la redazione di Linee Future
  • Una voce in mezzo a tanto silenzio
    Una voce in mezzo a tanto silenzio

    la salda, indefettibile coerenza di quanti, magari, di brutto, all’improvviso, sono stati buttati fuori da stanze di bottoni e gettai in strada, nel buio, nel freddo e nello stridore dei denti, magari scasati da un comodo assessorato o che altro…

E tutto questo – lo vogliamo sottolineare a gran voce e con somma chiarezza com’è nel nostro a Pistoia poco apprezzato costume – perché «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli», un padre che insegna a combattere per gli ultimi non solo con 15 milioni di € dell’Asl 3, incassati come sempre abbiamo detto e ripetuto (Bardelli – Sentenza Roma), ma anche e soprattutto nelle difficoltà, dividendo con gli ultimi le ultime risorse rimaste, che sono sempre – permettetecelo – tante, tante e ancora tante, proprio sotto il profilo ragionieristico del conto della serva. Risorse pubbliche, dei toscani pagatori di tasse e che sono state utilizzate senza uno straccio di rendicontazione pubblica, tra l’altro – sembra – necessaria in base alle norme delle leggi anticorruzione (vedi).

Qui si parrà la tua nobilitate, o popolo lavoratore di chi protegge gli ultimi. Si vedrà se sei capace di un gesto di vera, disinterresata misericordia o se – come purtroppo spesso accade nell’imperfetto mondo degli uomini, pronti a promettere ma altrettanto a disdire – girerai, come pare che già stia accadendo, la faccia dall’altra parte, e canterai le lodi esaltanti del Signore per il fatto che… «fortunatamente il licenziamento è toccato ad altri e non a me».

2015, memento: «Finché s’ha dei denti in bocca, non si sa quel che ci tocca…»!

Edoardo Bianchini

Vedi anche: Apr/Maic: così Loppa e Bracco dovrebbero finire sul lastrico

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