GERI A PACI: «DURANTE I TEMPI DURI OGNUNO DEVE ASSUMERSI UN PEZZETTO DI RESPONSABILITÀ»

Fabrizio Geri
Fabrizio Geri

PISTOIA. Rispondo al signor Ivano Paci, verso il quale non nutro assolutamente alcun pregiudizio personale, e colgo anche l’occasione di ribadire in maniera chiara il merito delle mie considerazioni con cui da tempo cerco di svegliare la sonnolenta opinione pubblica cittadina e stimolare la pressoché inesistente azione politica di amministratori ed eletti.

La situazione economica, non una semplice congiuntura, sappiamo essere veramente drammatica ed è evidente che, anche qualora si riuscisse a invertire la tendenza e le asprezze della recessione e della deflazione, ancora inesplose, non sarà più come prima.

Dovremo abituarci ad una nuova cultura di fare impresa, di amministrare il pubblico, a un diverso sistema di ammortizzatori sociali e di pensioni, a mercati del lavoro sempre più competitivi e ristretti e anche tutto il sistema del credito e della politica dovrà finalmente compiere quelle scelte sagge per finanziare beni e servizi utili. Cosa ovviamente impopolare considerando che per troppo tempo abbiamo vissuto, come paese intendo, al di sopra delle possibilità, nostre e soprattutto dell’ecosistema.

Ciò detto ripeto che gli enti locali hanno i rubinetti chiusi e non a caso che il comune di Pistoia deve richiedere finanziamenti alla Fondazione per sistemare le scuole che crollano.

La Fondazione è l’unico soggetto in grado di spendere e di investire nei settori per i quali una volta provvedeva l’amministrazione: inevitabilmente tra i due enti si instaura un legame particolare, se vogliamo di dipendenza da parte del comune.

Si tratta di un fatto oggettivo sotto gli occhi di tutti, che sottolineo apertis verbis, senza dietrologie o insinuazioni. Fatta la doverosa precisazione arrivo al ragionamento. Prendo atto di alcuni annosi problemi locali, tra i tanti ne registro alcuni risolvibili con spese non eccessive e con beneficio certo per i vari comparti:

  • – il lago del Villon Puccini, vero polmone cittadino, parco storico e monumentale, che sta franando e per il quale dovrebbero partire a breve dei modestissimi lavori di circa 100mila euro, non si sa bene se definitivamente risolutori o soluzione tampone
  • – il giardino all’italiana della villa di Scornio, che con un ordinario investimento permetterebbe di completare la fruizione del parco monumentale sopra citato, dando oltretutto l’occasione agli addetti ai lavori locali di spendere competenze specialistiche perfezionate negli anni
  • – il Pantheon e tutto il complesso di locali della banda cittadina, cuore dell’animazione culturale e della socialità
  • – la chiesa della SS. Annunziata, che è crollata e per cui in questi giorni sono iniziati i gavettoni per raccattare la somma utile per il restauro
Il Parterre in piazza San Francesco
Il Parterre in piazza San Francesco

Si può certamente dire che è meglio fare altro, ma vedendo che negli ultimi anni la Fondazione ha speso diversi milioni di euro per finalità di dubbia ricaduta, ho sostenuto la necessità che la politica si riappropriasse del compito di indicare le cose da fare e dettare l’agenda, cancellando il superfluo.

Non stigmatizzo tanto il singolo milione per il Giardino Volante o i singoli 500mila euro per la fontana di Buren, magari addito i Monologhi sull’Uomo, evento spot fine a se stesso che complessivamente nelle sue edizioni ha pesato per un paio di milioni, e ripuntualizzo che anche tanti esponenti di categorie, partiti e professionisti a piede libero ma che potrebbero rappresentare una giudiziosa classe dirigente, concordano con me che ormai è opportuno che i soldi vadano là dove servono e dove ci sono situazioni già in funzione.

O... monologhi?
O… monologhi?

In ogni caso il mio spirito non è in alcun modo polemico ma unicamente costruttivo, convinto che durante i tempi duri ognuno debba assumersi un pezzetto di responsabilità e mettere un minimo di impegno per migliorare concretamente il microcosmo in cui vive.

Dai prossimi giorni mi mobiliterò assieme a cittadini interessati, spero e credo numerosi, per la raccolta di fondi per sostituire i giochini del Villon Puccini, ed eventualmente attivare contatti con l’Asl, proprietaria del giardino all’italiana. Confidando che la sensibilizzazione verso alcuni dei casi su esposti porti nel medio termine a trovare delle forme organizzative per programmare i necessari interventi e finanziamenti.

Ovviamente con la speranza di trovare, al momento opportuno, generose persone di buon senso disponibili a dare un contributo…

Vedi: http://linealibera.it/il-professor-paci-sul-giardino-di-via-degli-armeni/

[*] – Ospite

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