PISTOIA. Giardino Volante, Paci della Fondazione Caripit ha dichiarato «Siamo molto attenti alle spese della Fondazione, abbiamo portato pregio e qualità in questo contesto. La bellezza deve poter essere di tutti non di pochi».
Il Sindaco Bertinelli si ritiene soddisfatto rivendicando la diversa sensibilità culturale che ha permesso alla sua amministrazione di condividere col presidente Paci l’ideazione del nuovo giardino artistico
A questo proposito, visti anche i precedenti interventi di critica usciti sui mezzi di informazione in questi giorni, da più voci della politica e non, rispetto alla struttura appena inaugurata del “Giardino Volante”, voglio portare all’attenzione quello che ritengo veramente deludente di questo Parco: è una barriera architettonica continua!
Davvero nessuno ma proprio nessuno ha colto questo aspetto della vicenda? La maggior parte degli elementi che compongono il “Giardino volante” risultano barriere architettoniche a partire dai percorsi interni che risultano rialzati dal piano verde, le casette di legno con aperture anguste, le fontane, il “tappeto volante” o almeno quello che mi ha dato l’impressione di essere, le altalene a due posti e la torre…
Anche la rampa di ingresso risulta poco pratica e priva di ringhiere di sicurezza. Cosa gli costava fare una rampa 20 cm più larga? C’era da pagare l’Imu sopra forse? Faccio ironia ma sono veramente deluso da questo progetto sventolato dall’amministrazione pistoiese come di qualità e pregio per la città, una prova di cultura.
Al di là dei discorsi più o meno condivisibili che anch’io ho letto, come molti altri pistoiesi, vado avanti e voglio portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’art. 23 e l’art.31 della “Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza” che cita testualmente nonché la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, Art. 23: “Gli Stati parti riconoscono che i fanciulli che mentalmente o fisicamente handicappati devono condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscono la loro dignità, favoriscano la loro autonomia e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della Comunità”.
Art. 31 – Comma 1 – Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare
liberamente alla vita culturale ed artistica.
Art. 31 – Comma 2 – Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in
condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività
ricreative, artistiche e culturali.
Legge n. 18 del 3 marzo 2009, “Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità”. Per questa però vi inserisco il link vista la mole di articoli: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09018l.htm.
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Dopo questa premessa esprimo il mio pensiero personale iniziando con il dire che Pistoia ha nuovamente perso il treno per risalire la classifica delle città a misura d’uomo e, soprattutto, di disabile.
Proseguo dicendo che il Presidente Paci farebbe meglio a leggere questo articolo e in particolare, gli articoli che ho richiamato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dopo riflettere se la Fondazione Caripit sia stata veramente così attenta alle proprie spese (in questo caso) perché di pregio e qualità sotto questo aspetto, non ne vedo proprio; tanto meno trovo riscontri reali negli gli aspetti della frase sempre di Paci “la bellezza deve poter essere di tutti non di pochi” perché in questo caso, non è per tutti.
Consiglio di prendere spunto da chi in altre realtà italiane ha già capito come si fa cultura sociale e ha promosso i primi “Parchi inclusivi”.
Concludo senza dilungarmi oltre, anche perché l’amarezza che porto dentro, data dalla mia marcata sensibilità verso le disabilità avendone due di grave entità in famiglia, limita il mio buon senso e per non uscirne impropriamente, finisco il mio intervento auspicando che nella politica pistoiese vi sia una maggiore attenzione quando si parla di cultura, perché la vera cultura non si fa con i tagli dei nastri e i titoloni, ma aprendo la mente al prossimo, abbattendo le barriere in ogni loro forma, prima di tutto nelle nostre menti… Con il Giardino Volante non è stato cosi.
[*] – Consigliere M5S, ospite
2 thoughts on “GIORGI (M5S): «‘IL GIARDINO VOLANTE’? UNA BARRIERA ARCHITETTONICA CONTINUA!»”
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