GIORGIO TESI, BILANCIO DI FINE-ANDATA TRA IL FURTO DI MILANO E QUALCHE PROSPETTIVA NIENTE MALE

Gentile e Amoroso [foto Maestriperi]
Gentile e Amoroso [foto Maestriperi]
PISTOIA. Ho preferito aspettare qualche giorno per scrivere. Troppa rabbia per tentare di essere lucidi, troppa delusione per un furto, quello perpetrato dai milanesi contro Pistoia, talmente grosso, osceno e vergognoso da non aver pari, credo, nella storia delle partite disputate al PalaCarrara.

Ripensarci anche adesso, che rabbia, perché i nostri avrebbe strameritato di portare a casa due punti al termine di una partita sostanzialmente perfetta.

Eppure, Gentile ha chiesto e l’arbitro ha diligentemente obbedito. Sia chiaro, il capitano dei men-in-red è stato davvero l’MVP dell’ultima di campionato. Giocatore fisicamente e tecnicamente di altissimo livello, presto raggiungerà Gallinari e soci nella NBA. Anche aver, per così dire, influenzato ed obbligato l’arbitro a resettare quel maledetto cronometro sui 14 secondi è in realtà segno che il ragazzo è sveglio, intelligente e mentre gioca riesce a stare sul pezzo al 100%.

Tuttavia la chiamata arbitrale, quel voler resettare il cronometro sui 14 secondi ad un minuto dal termine sul meno due è stata la degna ciliegina di una conduzione arbitrale che, durante gli ultimi due quarti, è stata da ufficio inchieste.

Cari amici, ho visto la prima partita di basket avevo sei anni, si giocava all’Auditorium per capirsi. Ricordo i treni speciali per Firenze mentre costruivano il PalaCarrara. Sono stato un piccolo Untouchables. Ero in quinta liceo quando si giocò l’ultima partita come biancoazzurri, e mi sono goduto tutta la rinascita biancorossa. Insomma, mi concederete, qualche partita l’ho vista. Ecco, io spero di vivere ancora a lungo per vedere se una decisione come quella suggerita da Gentile, che non avevo mai visto prendere fino alla partita contro Milano, sarò replicata almeno una volta. Dovesse risuccedere, lo prometto, smetterò di raccontare questo episodio come un furto, ma sono ragionevolmente sicuro che non accadrà mai più. Potenza del blasone, c’è poco da fare.

Gentile [foto Maestriperi]
Gentile [foto Maestriperi]
Quando vi dovessero chiedere perché stata una vergogna, però, non limitatevi a ricordare la rimessa in attacco di Milano col cronometro che viene resettato a 14 secondi. Suggerite a chi vi chiede di guardarsi il terzo quarto della gara. Segnalate i passi in partenza non fischiati, oppure il fatto che un picchiatore come Samardone Samuels sia rimasto a zero falli per più di mezza partita.

Va detto per onestà, i giocatori più bravi sono anche quelli che sanno picchiare senza commettere fallo. Tuttavia il tabellone parlava chiaro, a 30 secondi dalla fine del terzo tempino i falli di squadra di Milano erano ancora zero. Sorprendente, vero? Ma vi è di più e di peggio. Nei restanti ultimi 30 secondi, i tre grigi hanno fischiato ben 4 falli ai milanesi, punendo gli stessi identici contatti su cui per i primi 9 minuti e mezzo avevano sorvolato.

Domanda da cento milioni: lo spettatore come fa a non pensare che, dopo non aver fischiato botte da orbi per tutto il terzo tempino, negli ultimi 30 secondi gli arbitri abbiano scientificamente voluto interrompere il cronometro per non farci fare l’ultimo tiro in serenità? Ditemi voi cosa si deve pensare! Meno male che Hall ha utilizzato i residui 5 secondi dall’ultima rimessa per segnare lo stesso, ma il tentativo è stato spudorato comunque. Insomma, una vergogna.

Una vergogna ed un grande peccato. Non sono mai stato conciliante con Moretti quando ho pensato avesse sbagliato. Oggi, idealmente, mi alzo in piedi e faccio a lui, al suo staff, ai ragazzi un grandissimo applauso. Chapeau, Paolo!

Ero ottimista prima della partita, chi mi legge lo sa. Lo ero perché avevo avuto occasione di assistere a gran parte degli allenamenti e, ascoltando il coach, avevo capito più o meno quale sarebbe stata la trama della partita. Moretti l’aveva preparata benissimo, i ragazzi hanno eseguito lo spartito alla perfezione e la partita è stata uno spettacolo. Tutto ciò è stato percepito ed i tifosi sono usciti dal Palazzo furiosi con gli arbitri ma felici dei propri beniamini.

Bella ed intensa la fase difensiva coi raddoppi sotto e qualche inevitabile concessione dall’arco, bella la fase offensiva. Moretti ha fatto autocritica per l’attacco alla loro zona, ma credo onestamente siano più i meriti di Milano che i demeriti nostri. Peccato per le polveri bagnate di CJ e per l’antisportivo di Cincia, un’ingenuità grave che non è da lui. Immenso Filloy, finalmente. Ottimi tutti gli altri. Menzione speciale per Lovely Amoroso, quanto ci saresti stato comodo fin da inizio campionato!

Samardo Samuels [foto Maestripieri]
Samardo Samuels [foto Maestripieri]
E adesso? Dopo la pausa arriva la matricola Capo d’Orlando. Partita insidiosa per chi dovesse cullarsi sugli allori della bella prestazione contro Milano. Sì, per assurdo Capo d’Orlando è uno degli avversari che mi preoccupa di più.

Abbiamo vinto in terra siciliana alla prima di campionato, non ci sarà la televisione, non ci saranno il blasone ed i miliardi di Armani in campo, non ci sarà, probabilmente, la stessa euforia sugli spalti. Insomma, il rischio di un calo di concentrazione è dietro l’angolo e lo staff tecnico dovrà saper lavorare anche sull’aspetto psicologico.

Vero motivo di interesse, arriverà finalmente il sostituto del Presidente. Previsto in arrivo tra lunedì e martedì, la curiosità di vedere cosa sarà in grado di portare Tony alla causa è tanta.

La squadra oggi si presenta più bella di qualche settimana fa. Non è solo il lavoro svolto, aver sostituito un giocatore con due innesti, permettendo a Magro di giocare più sereno, ha cambiato anche la fisionomia della squadra. Nessuno lo dice, ma in molti lo pensano: i playoff non sono più un miraggio.

Non dovessero arrivare, sarà bene abbonarsi nuovamente a scatola chiusa: il mercato di riparazione è stato il segno che la dirigenza rispetta i tifosi e, pertanto, meriterà nuovamente fiducia a prescindere da quello che succederà nel girone di ritorno.

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