giornalisti & giornalai. CREDIBILI? SOLO I QUOTIDIANI IN LINEA

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Antonio Socci

ROMA. Abbiamo da sempre grande considerazione per Antonio Socci che ha recentemente esordito sul suo blog con un’analisi che dimostra – supportata anche da ricerche di altri autori – la scarsa autorevolezza della “carta stampata” in confronto al giornalismo digitale, disponibile oramai dappertutto sugli smartphone.

Socci chiude la sua pregevole rassegna con una constatazione che è pienamente confermata dalla nostra esperienza sul territorio pistoiese, città di “sepolcri imbiancati”: «i giornali (stampati) non vogliono raccontare ed esprimere la “pancia” del Paese reale perché lo disprezzano, perché la casta intellettuale italiana ha sempre considerato il nostro popolo come “minorenne”, immaturo, volgare, a volte corrotto e perfino “razzista”».

A conferma dell’analisi socciana, giunge anche un autorevole studio pubblicato su lavoce.info (a cura di Andrea Ceron e Luigi Curini) che attesta la correttezza della sua testimonianza e nega la regola di esperienza per la quale – in ogni congiuntura di crisi economica e politica – la stampa organica, non riesce affatto a creare nessun “circolo virtuoso” di maggiore fiducia verso le istituzioni.

L’articolo ha più o meno la sintesi che segue: il colpo di maglio alla “carta stampata” sarà portato da internet e noi, saremo certo a proseguire la nostra missione a servizio della verità, con la ricerca e il riscontro più genuino che la attestano autenticamente, come ci è sempre piaciuto.

[Alessandro Romiti]

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