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PISTOIA. Stamani, con il labaro dell’Anpi, saremo presenti in piazza Garibaldi alla cerimonia organizzata dalle Istituzioni territoriali per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”; così recita la legge n.92 del 2004, che istituisce la solennità civile chiamata “Giornata del Ricordo”.
Non parteciperemo, invece, nell’atrio del Palazzo Comunale, alla inaugurazione della mostra delle tavole ricavate dal libro “Foiba rossa — Norma Cossetto, storia di un’italiana”, in quanto consideriamo tale iniziativa, pur inserita nel calendario del Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Repubblicane (presieduto dal Sindaco di Pistoia) fortemente nociva alla ricostruzione di una memoria condivisa di quella che il Presidente della Repubblica ha definito “sciagura nazionale”, per di più finalizzata all’equiparazione, anche a Pistoia, della Giornata della memoria al Giorno del ricordo, della Shoah alle foibe: una strumentalizzazione storicamente inaccettabile e inquietante per le sorti della democrazia.
“Foiba rossa…” è infatti il racconto a fumetti dalla chiara impronta neofascista — come rivelano i nomi degli autori e dell’editore —di una storia romanzata, scritta senza il supporto di documenti storici e carica di omissioni e falsi, chiaramente finalizzato alla strumentalizzazione politica: questo per quanto riguarda sia il complesso contesto storico in cui si collocano le foibe, sia la tragica vicenda privata di Norma Cossetto.
A suo tempo abbiamo denunciato la gravità del diniego della sala Terzani della Biblioteca Comunale San Giorgio allo svolgimento di una conferenza su “I crimini fascisti e le foibe”, richiesta da un’ ssociazione culturale attiva in città da oltre cinquant’anni e ospitata all’interno della Biblioteca stessa. Abbiamo sottolineato l’assurdità e l’infondatezza delle motivazioni addotte dalla Direttrice, dipendente comunale, e confermate recentemente dall’assessora Frosini nel corso dell’assemblea del CUDIR: si sarebbe trattato di un evento di parte, “negazionista” e privo di contraddittorio.
Supportati da queste giustificazioni e considerati il carattere e le finalità spiccatamente di parte della mostra e la carenza di un orizzonte storico di ampio respiro in cui collocare gli avvenimenti rappresentati dalle tavole, chiediamo al Sindaco la disponibilità di uno spazio, sempre nell’atrio del Palazzo Comunale, dove poter collocare e distribuire il nostro materiale informativo, non tanto con funzione di contraddittorio, bensì come correzione dei falsi e integrazione della lacune riscontrate in questa mostra, che è allestita non in un ambiente privato, bensì in un luogo pubblico e di grande valore simbolico, di cui è proprietaria lintera comunità pistoiese e non la maggioranza pro-tempore che governa il Comune.
Presidenza Provinciale ANPI di Pistoia