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PISTOIA. Lunedì 10 febbraio, nella sala d’ingresso del Palazzo di Giano, sarà inaugurata la mostra con le tavole del fumetto “Foiba rossa-Norma Cossetto: storia di un’italiana”.
Il fumetto è tratto da un libro di Frediano Sessi che è in realtà una vera e propria fiction, priva com’è di ogni valore storico per la totale assenza di riscontri sulle fonti da cui è tratto tutto il racconto. Un testo che invece di fornire una versione obbiettiva delle vicende che portarono alla morte di Norma Cossetto, si limita a riportare le posizioni neofasciste sulle foibe e il confine nord orientale.
Il fumetto, orrendo perfino dal punto di vista grafico, è pieno di palesi falsità espresse con il linguaggio tronfio e retorico caratteristico del ventennio fascista, dove gli italiani sono sempre descritti come buoni e generosi, mentre i comunisti slavi sono descritti come soggetti perfidi e vili.
Ciò non deve meravigliare, visto che la pubblicazione del fumetto è a cura della casa editrice Ferrogallico nel cui Consiglio di amministrazione siedono due dirigenti di Forza Nuova, Alfredo Durantini e Marco Carucci (vecchia amicizia di Salvini) e visto anche il rapporto di collaborazione con l’editrice Altaforte che è espressione dì CasaPound.
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Inoltre fra gli autori del fumetto troviamo Emanuele Merlino, figlio d’arte di quel Mario Merlino, noto neofascista implicato nelle vicende legate alla strage di Piazza Fontana.
Dopo la mancata concessione dell’Auditorium “Terzani” per una conferenza della ricercatrice storica Claudia Cernigoi sui crimini fascisti in Jugoslavia e le foibe, la messa a disposizione della Sala Maggiore del Palazzo di Giano per incontri con squallidi personaggi come il nazi-bolscevico Eduard Limonov, il rossobruno ( più bruno che rosso) Diego Fusaro il cui slogan “Idee di sinistra, valori di destra” qualifica immediatamente lo spessore filosofico del personaggio, la conferenza promossa da CasaPound sulla cultura sovranista in Italia, è evidente la volontà di questa amministrazione di trasformare il Palazzo di Giano in una sorta di casa del fascio e la biblioteca San Giorgio in una appendice di tale progetto, per dare spazio ad una linea culturale che risponde sempre più ai dettami dei fascisti del secondo e del terzo millennio.
[Pistoia Antifascista]