GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE E IL FEMMINICIDIO

Femminicidio. Manuel Vescovi, la dottoressa Pinzuti, Cataldo Lo Iacono, il generale Garofano, l’Assessore Tina Nuti.
Femminicidio. Manuel Vescovi, la dottoressa Pinzuti, Cataldo Lo Iacono, il generale Garofano, l’Assessore Tina Nuti

PISTOIA. Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Così ieri, 23 novembre, nella Sala Maggiore del palazzo di Giano, il Lions Club Pistoia Fuorcivitas ha dato vita a una mattinata di riflessione sull’argomento.

Ospiti d’onore dei padroni di casa il generale Luciano Garofano, già a capo dei Ris di Parma, e oggi, oltreché studioso e docente universitario, personaggio televisivo per le sue frequenti apparizioni in una nota trasmissione, e la dottoressa Eleonora Pinzuti esperta e autrice di libri sull’evoluzione dei diritti delle donne.

A presentare gli ospiti e a introdurre l’argomento, il comandante della Polizia Municipale di Montale nonché socio del Lions, Cataldo Lo Iacono.

Il Gen. Garofano parla alle tv
Il Gen. Garofano parla alle tv

Dalla mattinata trascorsa in Sala Maggiore scaturiscono naturalmente molte riflessioni.

Essere contro il femminicidio è fin troppo facile. Il femminicidio è innanzitutto un omicidio, uno dei reati più gravi dell’ordinamento. Mentre gli omicidi in Italia sono in calo, i femminicidi si attestano su un numero vicino a 200, di anno in anno, negli ultimi 10 anni.

Che le donne siano il contraente debole nel patto tra generi è innegabile ed è un dovere inderogabile, da parte di tutti, farsi carico della tutela dei diritti delle donne alla parità in ogni aspetto della vita sociale, economica, familiare e lavorativa. La legge lo riconosce e lo afferma decisamente, ma i costumi e la mentalità corrente dimostrano spesso il contrario.

I pregiudizi sono più difficili da spezzare dell’atomo: la dottoressa Pinzuti ha citato nella sua ampia pagina, questa frase attribuita a Albert Einstein, da cui prendiamo lo spunto per dire che finché ci sarà bisogno di parlarne, il problema esisterà.

Daniele Pacini
Daniele Pacini

Il lavoro delle famiglie e della scuola può riuscire con le nuove generazioni, a patto che l’impegno profuso sia molto grande, quanto l’energia necessaria a spezzare un atomo. Insomma abbiamo davanti un compito immane in cui lo Stato può essere d’aiuto purché investa nella scuola non facendo corsi di formazione ai docenti – la cui sensibilità si dovrebbe dare per scontata, magari verificata a monte –: la scuola deve essere accogliente e invitante a partire dai muri, come spesso non può essere la casa per il freddo dell’assenza dei genitori; la scuola deve premiare il merito perché sia chiaro quando le ragazze meritano come e più dei ragazzi in modo che questo concetto si formi e resti nelle menti di tutti.

Lo Stato può rendere evidenti le idiosincrasie tra sistemi giuridici che confliggono su questi argomenti: se è vero che l’Ecclesiaste, che è un libro del Vecchio Testamento, afferma l’inferiorità della donna, di più e peggio lo fa il Corano che per alcuni che vivono in Italia è non solo il testo sacro ma la legge, quella da rispettare davanti a Dio ma anche davanti agli uomini.

Edoardo Bianchini
Edoardo Bianchini

Nella nostra società vivono donne che sono state infibulate e c’è chi pensa di infibulare le proprie figlie o che comunque sarebbe opportuno e auspicabile che ciò avvenisse per tutte le femmine partorite sulla terra.

Al termine della mattinata in sala Maggiore, il direttore di Linee Future, introdotto da Daniele Pacini, nel salutare i relatori e il numeroso pubblico presente, ha fatto presente come tra i tanti misfatti autorevolmente citati e ampiamente documentati non si fosse mai parlato del Corano.

Della qual cosa è stato ringraziato da diverse signore presenti.

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