PISTOIA. Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Così ieri, 23 novembre, nella Sala Maggiore del palazzo di Giano, il Lions Club Pistoia Fuorcivitas ha dato vita a una mattinata di riflessione sull’argomento.
Ospiti d’onore dei padroni di casa il generale Luciano Garofano, già a capo dei Ris di Parma, e oggi, oltreché studioso e docente universitario, personaggio televisivo per le sue frequenti apparizioni in una nota trasmissione, e la dottoressa Eleonora Pinzuti esperta e autrice di libri sull’evoluzione dei diritti delle donne.
A presentare gli ospiti e a introdurre l’argomento, il comandante della Polizia Municipale di Montale nonché socio del Lions, Cataldo Lo Iacono.
Dalla mattinata trascorsa in Sala Maggiore scaturiscono naturalmente molte riflessioni.
Essere contro il femminicidio è fin troppo facile. Il femminicidio è innanzitutto un omicidio, uno dei reati più gravi dell’ordinamento. Mentre gli omicidi in Italia sono in calo, i femminicidi si attestano su un numero vicino a 200, di anno in anno, negli ultimi 10 anni.
Che le donne siano il contraente debole nel patto tra generi è innegabile ed è un dovere inderogabile, da parte di tutti, farsi carico della tutela dei diritti delle donne alla parità in ogni aspetto della vita sociale, economica, familiare e lavorativa. La legge lo riconosce e lo afferma decisamente, ma i costumi e la mentalità corrente dimostrano spesso il contrario.
I pregiudizi sono più difficili da spezzare dell’atomo: la dottoressa Pinzuti ha citato nella sua ampia pagina, questa frase attribuita a Albert Einstein, da cui prendiamo lo spunto per dire che finché ci sarà bisogno di parlarne, il problema esisterà.
Il lavoro delle famiglie e della scuola può riuscire con le nuove generazioni, a patto che l’impegno profuso sia molto grande, quanto l’energia necessaria a spezzare un atomo. Insomma abbiamo davanti un compito immane in cui lo Stato può essere d’aiuto purché investa nella scuola non facendo corsi di formazione ai docenti – la cui sensibilità si dovrebbe dare per scontata, magari verificata a monte –: la scuola deve essere accogliente e invitante a partire dai muri, come spesso non può essere la casa per il freddo dell’assenza dei genitori; la scuola deve premiare il merito perché sia chiaro quando le ragazze meritano come e più dei ragazzi in modo che questo concetto si formi e resti nelle menti di tutti.
Lo Stato può rendere evidenti le idiosincrasie tra sistemi giuridici che confliggono su questi argomenti: se è vero che l’Ecclesiaste, che è un libro del Vecchio Testamento, afferma l’inferiorità della donna, di più e peggio lo fa il Corano che per alcuni che vivono in Italia è non solo il testo sacro ma la legge, quella da rispettare davanti a Dio ma anche davanti agli uomini.
Nella nostra società vivono donne che sono state infibulate e c’è chi pensa di infibulare le proprie figlie o che comunque sarebbe opportuno e auspicabile che ciò avvenisse per tutte le femmine partorite sulla terra.
Al termine della mattinata in sala Maggiore, il direttore di Linee Future, introdotto da Daniele Pacini, nel salutare i relatori e il numeroso pubblico presente, ha fatto presente come tra i tanti misfatti autorevolmente citati e ampiamente documentati non si fosse mai parlato del Corano.
Della qual cosa è stato ringraziato da diverse signore presenti.