
PISTOIA. Non potremmo mai mancare a un evento così cool come è la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato”, data in cui, fin dalle prime luci dell’alba, governanti, cardinali, vescovi e papi danno il meglio di sé nell’esercizio della retorica e della correttezza politica.
Quest’anno viene rivolta particolare attenzione ai minorenni, i quali, afferma Bergoglio “sono tre volte indifesi perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari”.
Gli fa eco la Commissione Europea, la quale vede di buon occhio e benedice la proposta del governo Gentiloni di aprire in ogni regione un Cie, un centro di identificazione ed espulsione, per tutti quei clandestini a cui non venga riconosciuto lo status di rifugiato politico.
Il problema, com’è facilmente intuibile, riguarda il pericolo di fuga. Ne è l’esempio perfetto il caso avvenuto su un treno a Montale qualche giorno fa, e di cui abbiamo scritto, che ha visto coinvolto in una rapina un clandestino a cui era già stato impartito l’ordine di tornare a casa sua.
Ma Papa Francesco, senza farsi scoraggiare, coglie la palla al balzo e dà lui stesso la soluzione: “È assolutamente necessario affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni. Questo esige, come primo passo, l’impegno dell’intera comunità internazionale ad estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga”.
E a questo punto le soluzioni possibili sono due: o assecondiamo la nascita di Stati Islamici che spadroneggiano in Medio Oriente commettendo atrocità, senza quindi provocare conflitti armati che possono portare a ondate migratorie; oppure, esportando condizioni di vita migliori, incrementiamo i conflitti armati contro i “cattivi” accettando che anche la popolazione autoctona subisca dei danni almeno momentanei.
Il punto, però, è che, da numerosi reportage, apprendiamo che tra la popolazione Siriana e i soldati russi impegnati nella guerra contro l’Isis (conflitto che sta mietendo vittime anche tra i civili) corre buon sangue, poiché i siriani preferiscono senza ombra di dubbio le bombe russe alla bandiera nera dello Stato Islamico.

Sembra, insomma, che siano proprio i diretti interessati a smentire le parole di Papa Bergoglio. Il quale dovrebbe ricordare che fu il ritiro delle truppe americane da parte di Obama a incentivare la nascita di quello Stato Islamico a cavallo tra Siria e Iraq.
Dalle nostre parti, su terra italica, sbarcano, per il 90%, clandestini che rimangono tali. I minori arrivano e continueranno ad arrivare fin quando la politica di accoglienza sarà indiscriminata e verranno investite risorse illimitate per quest’ultima.
Gli ultimi sacerdoti cristiani rimasti in Iraq, intervistati da L’Avvenire, ci chiedono di fermare questo tipo di accoglienza poiché, invogliando i loro giovani a migrare verso di noi, spogliamo quei territori delle loro più importanti risorse.
Dunque, questa giornata di inesattezze dovrebbe esser dedicata ai cittadini di Gorino, i quali, respingendo i dodici clandestini, stavano contemporaneamente tutelando sé stessi e quel Medio Oriente in balìa delle onde della retorica e del buonismo.
Come disse Pompeo ai suoi marinai, quando opponevano resistenza a imbarcarsi alla volta di Roma a causa del cattivo tempo, “navigare è indispensabile, vivere no”. E, aggiungiamo noi, è fondamentale farlo andando contro corrente.
[Lorenzo Zuppini]
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PER PARADOSSO
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PERFINO UN EDITORE senza tipografia di Pistoia, che s’addottora su Wikipedia, sa che le dimostrazioni logico-matematiche possono seguire anche il filo del paradosso, con cui, per assurdo, si dimostra una verità.
E allora proviamo a pensare – per un istante – a una situazione di questo tipo: molti buoni cattolici e molti corretti piddini, pronti ad aprire le braccia a chi fugge da un conflitto, si trovano, improvvisamente, dei confinanti o no delle loro proprietà e di luoghi anche un po’ più lontani, che fuggono da un’orda di ladroni, delinquenti, aggressori che ne fanno loro di pelle di becco.
Sono italiani, sono loro vicini o anche no, ma fuggono da altri loro vicini che li stanno letteralmente massacrando: per questo scavalcano reticolati e recinzioni, cancelli e barriere e, penetrati “nel sacro suolo” di proprietà dei buoni cattolici e dei corretti piddini, piantano le loro tende nei loro giardini; si assiepano intorno alle loro case e chiedono – e alla fine pretendono – di essere ospitati, accuditi e sfamati.
Noi diamo due soluzioni, a scelta dei nostri lettori semplicemente normodotati:
- i buoni cattolici e i corretti piddini accolgono tutti quelli che sono entrati nei loro sacri suoli di proprietà e iniziano a sfamare i bisognosi senza niente chiedere in cambio, ma col sorriso sulle labbra e con spirito di assoluto servizio
- i buoni cattolici e i corretti piddini, quando vengono invasi, si precipitano a chiamare polizia e carabinieri perché il loro sacro suolo è stato invaso e non è più loro

Riflettete un po’ e fatelo con mente pura, non con la pregiudiziale ideologico-confessionale che sta caratterizzando questo nostro infelicissimo tempo così tanto democratico (un corno).
Soprattutto: che differenza passerebbe tra migranti neri e migranti bianchi? Il fatto che i bianchi fossero italiani? Ma allora questo non sarebbe “razzismo inverso” come quando Tito foibizzò migliaia di italiani e gli altri furono presi a calci in culo perché profughi da terre di massacro?
La storia, come vedete, si ripete e non insegna mai un bel niente. Ogni commento è superfluo.
Un altro Papa, Paolo VI, un po’ di problema se lo era già posto quando chiedeva agli europei e agli americani di azzerare il debito degli sfruttati neri per risolvere i contrasti del loro sviluppo, che ha generato il macello di oggi.
Fu preso per matto e snobbato? Forse anche no: ma oggi non possiamo fare acriticamente i buoni come Balocco: perché in questo modo siamo solo degli stupidi che giocano a fare i buoni col culo degli altri.
Edoardo Bianchini