«GIOSTRA A OLTRANZA: SI DOVEVA SOLO LITIGARE»

Fabrizio Geri
Fabrizio Geri

PISTOIA. L’evento organizzato da Pistoiattiva e Rotta Comune si intitolava Uniti per la Giostra! già da questo si capisce che si rivolgeva più agli estimatori che ai detrattori della gara del luglio, oggi sospesa.

Ma Fabrizio Geri, intervenuto nel dibattito, fischiato e aggredito verbalmente da alcuni dei partecipanti alla serata, non manda giù certi atteggiamenti e finisce di dire la sua a Linee Future.

L’ex consigliere comunale del gruppo dei Verdi, sempre attento e partecipe della vita della città, esordisce dicendo che se la serata era per mettere al corrente i pistoiesi dello stato dell’arte in merito alla Giostra, è stata un fallimento perché era una platea di parte e chi non era in sintonia è stato anche aggredito: “Io stesso – continua Geri – ma, e mi dispiace, anche l’assessore Elena Becheri, che del resto si è prestata a quella che io chiamo la politica del 27; va dove la manda il sindaco, a prendere gli schiaffi al posto suo e sopporta… Nei miei confronti poi si è rivoltata una platea non davvero motivata ad ascoltare. Chi ha fischiato senza ascoltare ragioni non vuole l’amministrazione come interlocutore”.

Pensa che il Sindaco avrebbe avuto difficoltà a interloquire con il pubblico dell’altra sera?

Non lo so. È curioso che ogni volta che c’è da prendere schiaffi trovi un sostituto che lo fa al posto suo.

Qual è il messaggio che avrebbe voluto portare?

Più volte, durante gli anni della Giostra ho parlato per esempio con Fabio Dolfi già patron del comitato cittadino, spiegando anche a lui quello che avrei voluto dire durante l’incontro di mercoledì, cioè che i regolamenti per lo svolgimento della gara non contano niente, sono come i programmi di governo, rischiano di rimanere carta imbrattata se non c’è la consapevolezza e lo sforzo di attenzione dei responsabili, dei rionali, che avrebbero dovuto rinunciare alla Giostra con la pista in quelle condizioni. Se l’avessero fatto quei due cavalli non sarebbero morti. Dovevano sapere che quella pista era pericolosa e che sarebbe successo qualcosa di grave, la pista è stata resa disponibile all’ultimo minuto, se davvero non l’hanno percepito, vuol dire che sono degli incapaci. La loro debolezza sarebbe dunque una sacrosanta verità.

A chiedere un rinvio della gara che sarebbe successo?

Assolutamente niente, è questo che mi fa pensare che non siano in grado di cogliere l’essenza del problema. Non c’è da meravigliarsi che la Procura li abbia chiamati, inutile che cadano dal pero. Quando Luca Peloso – intervenuto dal pubblico – dice di aver salvato più di 800 cavalli, non vorrà mica dire che quei due dovevano morire? Che razza di compensazione sarebbe?

Certo che aver trattato bene quegli 800 e più animali è nobile! Ma dei soldi che il Comune eroga o erogava si deve rendere conto e anche puntualmente, e non si è mai fatto.

La Giostra è stata rivendicata come una tradizione della città, Lei che risponde?

Rifarsi a una tradizione non è sempre e necessariamente una cosa intelligente.

Il futuro della Giostra può dipendere dal consenso politico?

E speriamo che sia la lapide
E speriamo che sia la lapide

Spero di no, confido nella determinazione del sindaco, non sono un suo supporter ma mi auguro che non ceda al ricatto del consenso, sarebbe squallido, l’animalismo si può comprare con i voti? M’è sembrata anzi prepotente e indisponente l’affermazione di Marco Gasperini, presidente del Grifone, che ha detto che la Giostra resta ma le amministrazioni cambiano; mi suona quasi come un avvertimento arrogante contro un sindaco che non lascia le mani libere. Mi ricorda un po’ quando dopo le elezioni Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, dichiarò “finalmente abbiamo le mani libere”, perché i verdi non avevano preso rappresentanti in Parlamento.

Parliamo allora di soldi. Qualcuno ha sostenuto di aver sempre fatto le spese di tasca propria, ai cavalli.

Il fatto che alcuni rionali affermino di pagare tutto di tasca non può essere vero. Il Comune l’anno scorso ha dato 32mila euro ai Rioni e quest’anno 20mila. Inquieta la dichiarazione di Peloso, quando chiede che fine hanno fatto i cavalli che quest’anno non hanno corso. Che ci voleva dire? Sarebbe interessante saperlo, se un anno la Giostra non si fa i cavalli vanno al macello comunque? È questo il bene che gli si vuole?

Allora ci dovrebbe essere stato un forte interesse da parte dei rionali, che ne pensa? Qualcuno parlava di un grosso giro di scommesse, sono solo maldicenze?

Io non lo so ma di certo per pagare quei cavalieri che vengono da fuori, pochi spiccioli non bastano. Perché qualcuno dovrebbe essere disposto a sborsare grosse cifre se non ci fosse il modo di recuperarle? Se fossi il Sindaco mi sarei informato bene.

Potrebbe essere che il Sindaco avesse preso l’occasione di fermare la Giostra? Per non dover andare in Procura?

Non lo so ma qualche domanda me la faccio e vorrei una risposta.

Quale potrebbe essere la condizione per rifare la giostra a Pistoia? O pensa che non si rifarà?

Mi auguro che la decisione di Bertinelli sia definitiva, per rispetto degli animali ma anche dei cittadini che erano presenti in piazza con i loro figli e hanno assistito a quello scempio.

Vede, un fantino che viene da fuori magari è appena sceso da un cavallo che si è azzoppato e non ci pensa nemmeno a montarne un altro, senza minimamente ricordare il dolore inflitto.

Mi rendo conto che certe persone non sono in grado di capire che cosa pretendono dagli animali, sensibilità zero! Vorrei far portare sulle spalle un cavallo a uno di loro per vedere se capiscono cosa può provare un cavallo a dover correre in un anello di terra battuta come quello di Piazza del Duomo, o di Piazza del Campo a Siena, è uguale. Per chi? Per cosa?

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2 thoughts on “«GIOSTRA A OLTRANZA: SI DOVEVA SOLO LITIGARE»

  1. Una tempesta in un bicchiere d’acqua. Nei paesi civili, si chiede al popolo e si fa un referendum con potere deliberativo senza quorum su due opzioni: la proposta dell’Amministrazione comunale e quella del Comitato per la giostra. Il costo del referendum è sostenuto dai votanti che versano un contributo, mettiamo di cinque €uro, al momento del voto. La proposta che prende più voti vince ed entra immediatamente in vigore. Ma siamo sicuri che Pistoia sia un paese civile quando non si riesce neppure a discutere ragionevolmente e tranquillamente su un tema così semplice come la Giostra dell’orso?

  2. Interessante e stimolante come sempre il sig. Geri ha messo a nudo i veri problemi della giostra esprimendo il concetto con una frase che raccoglie in sé tutte le domande e tutte le risposte: “Rifarsi a una tradizione non è sempre e necessariamente una cosa intelligente”.
    Per lavoro da 23 anni mi reco a Montecatini tutti i giorni ed è cosa risaputa da tutti gli scommettitori che si può puntare sulla Giostra dell’Orso e non è da adesso, ne sentivo parlare già a metà anni ’90. Certo, non vi aspettate di fare le scommesse alla ricevitoria autorizzata ma all’interno di esse basta muovere qualche domanda e si arriva ai broker illegali che scommettono su tutto, compreso le gambe spezzate dei cavalli e a qualche giro può succedere. Ovviamente dietro non c’è bella gente. Purtroppo dove c’è competizione c’è anche qualcuno interessato economicamente agli eventi. Sempre. Chi dice il contrario è solo ipocrita. Non c’è da meravigliarsi ma accettarlo e fare in modo che si trovi una fine.
    In ambito istituzionale delusione personale profonda sono i lavori di Commissione dove al momento la concentrazione dei portatori di interesse è posta sul regolamento della giostra, lasciando intendere che comunque questo evento avrà un futuro. Non ho sentito nessuna proposta alternativa che non sia la giostra. Eppure, Pistoia, la sua storia e i suoi cittadini avrebbero da dare molto di più di un evento come la Giostra dell’Orso che, nella sua bellezza rievocativa, può celare incidenti come quello dell’anno scorso ed incidenti simili non macchiano solo l’evento singolo ma l’immagine di una città; non dimenticando il precedente periodo dei festeggiamenti jacopei altrettanto offuscati dell’accaduto.
    Il sig. Bonacchi da profondo conoscitore della democrazia e dei suoi strumenti richiama il referendum deliberativo senza quorum. Caro Paolo ti stimo, non sarà quello ma il referendum quantomeno consultivo, strumento già presente nello Statuto del Comune di Pistoia, lo abbiamo chiesto e ottenuto. Lo stesso Sindaco in più occasioni nei suoi interventi in Consiglio comunale ha dato conferma di consultazione della cittadinanza tramite tale strumento prima di prendere ulteriori decisioni sulla Giostra.
    Quindi se la gente approfitterà di questa opportunità, potrà democraticamente scegliere se continuare o meno in questa “tradizione” o quello che potranno essere alternative o anche niente lasciando pieno spazio al festival.. Vediamo… Il tempo ci darà il verdetto finale.

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