PISTOIA. Ora, forse, la finirete, con questo circo demente. Basteranno, ci auguriamo, due cavalli da dover sopprimere, con una siringa indolore, a chiudere, una volta per tutte, questa inutile falsa Giostra dell’Orso.
Ma non è sulla morale che vogliamo concentrare il nostro commento, quanto sull’ipocrisia, che è quella che spopola in questo paese (la p immaginatela più minuscola che potete, per favore), perché che uno o più cavalli rischiassero parecchio, a correre a perdifiato in piazza del Duomo, lo si sapeva anche prima dell’inizio della corrida: l’incidente andava messo in conto, o comunque, lo si doveva inserire nelle probabilità.
E invece, ci si è basati sulla fortuna, augurandosi che non succedesse nulla, che tutto filasse liscio, che i cavalli fossero abili e fortunati e che alla fine delle tornate, uno dei quattro rioni e il suo cavaliere più abile, potessero comunque festeggiare Giostra e Orso.
E invece, al cospetto del secondo incidente di percorso, si è naturalmente imboccata la via della demagogia, quella del coito interrotto: eravamo sul punto di festeggiare, godere, ma è successo l’imprevisto, anzi, due e si è rimandato tutto a chissà quando e chissà con quali criteri.
Perché all’ultima tornata di questa nuova barbarie, ecco la seconda disgrazia consecutiva, quella che ha commosso veramente tutti, in piazza, soprattutto i bambini, che hanno ripreso la strada di casa singhiozzando, con le mamme che provavano a consolarli inutilmente adducendo loro chissà quali motivazioni; quella che ha deciso la seconda condanna a morte. Ma del secondo cavallo.
Non vi ricorderemo, a proposito di ipocrisie consumate e no, il 1° maggio 1994, quando mentre Ayrton Senna da Silva moriva, il primo, secondo e terzo del Gran Premio corso ugualmente, esultarono sul podio; né affonderemo la piaga nel dolore dell’Heysel, quando si giocò comunque una partita nonostante prima dell’inizio della stessa, sugli spalti, avessero perso la vita 39 tifosi. E in entrambi i casi, nessuno tornò sui propri passi: il Gran Pernio fu convalidato e la Juventus si fregiò di quel successo.
Torniamo al Palio nostro, comunque, che non è nei cieli, ma qui, in piazza del Duomo e approfittiamo di questo doppio lutto per chiudere definitivamente i battenti su questa provincialissima e assurda competizione.
La prossima, quella del 2015, organizzatela al Campo scuola e basatela su un’avvincente gara di decathlon, con gli sportivi più giovani e baldanzosi dei quattro rioni, semmai, che si sfidano a tenzone, magari a mazzate: e chi totalizza più punti (di sutura, al San Jacopo, se non è affondato durante l’inverno), alla fine, vince la Giostra e all’atleta che ottiene il miglior punteggio in tutte le competizioni, si consegna l’Orso incerottato con le ossa rotte come i cavalli di ieri.
Con l’accortezza di evitare di assoldare fisicacci da urlo delle vicine province per fare colpo e rispettando gli animali che non c’entrano!
l.s.
L’INUTILE MACELLO
Non basta che gli animali soffrano: devono anche patire, sennò non c’è divertimento.
Se ne macellano a miliardi, nel mondo, solo per solleticare il gozzo di una umanità presuntuosa che, dopo avere imparato a leggere e scrivere, pur derivando da roditori come topi, s’è pure inventata di esse stata creata “a immagine e somiglianza di Dio”.
Ma pensiamo solo cosa significa “immagine e somiglianza di Dio” semplicemente riflettendo su quanti ladri, assassini, grassatori, estortori, mali consiglieri, prostitute, nani, mafiosi, pessimi giudici, finti profeti, vergognosi prelati, politici farlocchi della salvezza ci sono nel mondo: poi leghiamoci evangelicamente una pietra al collo e gettiamoci nell’oceano – un mare semplice non basta.
Si fanno le leggi per proteggere gli animali e i loro diritti solo per prendere per il culo chi, fuori di ogni logica, crede che anche gli animali possano avere un pensiero e un sentire?
Per fortuna siamo destinati a finire: basta vedere come abbiamo ridotto il pianeta. Perciò, per tutti i problemi che abbiamo, è sempre troppo poco…
e.b.
Lo scandalo è che questa “giostra” è solo un’invenzione di tempi decisamente moderni, uno spettacolo, un circo fatto per i turisti o per i pistoiesi poco informati, che pensano che sino dal medioevo si sia corso così ed in questa cornice.
Basta leggersi wikipedia in proposito, per capire che a Pistoia si è corso fin dal 1174 ,anno più anno meno, un “Palio” ossia una corsa fra le strade cittadine, magari in circolo (come nel 1788 nel “prato” di San Francesco ) ma senza orsetti, lance o orpelli vari. Addirittura la corsa “Palio dei Berberi” era fatta dai cavalli scossi (senza cavaliere) e vinceva semplicemente il proprietario del cavallo prima arrivato. La “Giostra” nasce nel 1947 e lì ci si inventano anche i rioni, quindi tutto quello che si vede non è altro che una falsa riproposizione di una tradizione che era tutt’altra cosa.
Quindi, accertato che la giostra è solo l’ennesima rievocazione fasulla, non vedo perché continuare in questo macello, se proprio si vuole ripercorrere la storia ed usare il senno del passato, visto che correre in corso Gramsci mi pare difficile, perché non usare l’ex prato oggi piazza San Francesco, che ha in se una dimensione e un “circuito naturale” ben più ampio e da profano, direi sicuro ?
Ma per favore, basta con gli orsetti (Micco) e gli scimmiottamenti della giostra del Saracino che ha ben altri fondamenti storici.
Se non credete a me leggete qui http://it.wikipedia.org/wiki/Giostra_dell'orso ed anche qui e poi giudicate http://oltrepistoia.wordpress.com/2013/07/22/il-palio-di-pistoia-ovvero-la-giostra-dellorso/ .
Buon giorno dopo a tutti !