PISTOIA. Questa città assopita, grigia ma resiliente è anche petalosa! (oggi si sfrutta anche noi).
Non è vero che non ci sia partecipazione, non lo potremo più dire, al referendum giostra sì-giostra no, hanno votato alle 18:32 del primo giorno 9594 cittadini residenti.
Quasi diecimila pistoiesi si sono seduti davanti ad un computer si sono collegati all’apposito link messo a disposizione dal Comune e muniti del numero di codice fiscale e di quello del certificato elettorale hanno espresso il loro parere.
In considerazione del fatto che si può votare dalle ore 8 di mercoledì 24 febbraio alle ore 13 di giovedì 3 marzo il dato del voto attuale è piuttosto significativo.
Naturalmente non sarà dato sapere quanti votano Sì e quanti votano No fino al momento della chiusura del voto: giovedì 3 marzo alle 13 e un minuto sapremo se i pistoiesi vogliono la Giostra, seppure rivista e corretta per garantire maggiore sicurezza a uomini e animali o se invece la ritengono una pagina finita.
All’incontro che si è svolto ieri sera in Sala Maggiore erano presenti molti rappresentanti del mondo della giostra e altrettanti appassionati animalisti, lo scontro è stato deciso, anche aspro, in qualche caso reciprocamente provocatorio .
La dottoressa Ghelardini ha preso la parola per l’Enpa e (dopo aver detto al fotografo che ha chiesto all’Enpa il risarcimento di 15mila € per aver utilizzato la foto dell’incidente che non lo autorizzava a farle foto…) ha raccontato di violazioni gravi agli accordi presi per garantire la sicurezza degli animali, una per tutte la misura della gamba dei cavalli in gara che non avrebbe dovuto essere inferiore a una certa misura e invece il cavallo incidentato non raggiungeva quella soglia.
Ha parlato anche di episodi di doping sui cavalli. Le affermazioni della dottoressa Gherardini sono state rapidamente smentite da Ubaldo Gori Presidente del Comitato cittadino che ha tenuto a precisare che nessuna delle affermazioni della dottoressa corrispondeva a riscontri oggettivi.
La serata aveva comunque lo scopo di illustrare la scelta del referendum e il funzionamento di questo strumento di consultazione popolare, su cui avevano puntato particolarmente i rappresentanti del Movimento 5 Stelle.
Il quesito è lungo e abbastanza complesso, l’uso degli strumenti informatici non è familiare a tutti ma evidentemente i pistoiesi non si sono fatti fermare.
Oltre il rammarico per la mancanza di una decisione da parte della politica che ha tergiversato per quasi due anni c’è la consolazione di vedere impiegato uno strumento di cui lo Statuto comunale è dotato da anni, cioè il referendum consultivo, anche se in questa versione un po’ naif, ma il cui esito, tutte le parti politiche si sono impegnate a onorare.
Se poi qualcuno ci ripensa fa veramente una figura meschina e nell’anno prima delle elezioni non è proprio il caso.
Alle 18:58 si è superata la soglia dei 10mila, precisamente 10mila 9 hanno espresso la loro volontà: chi non c’è non conta.
[Paola Fortunati]
E’ necessario specificare che il numero indicato non è da riferirsi ai votanti ma ai visitatori della pagina del voto, potrebbe quindi essere che più di 10.000 abbiano visitato la pagina ma non tutti abbiano proceduto al voto. Perché poi ben 10.000 persone avrebbero dovuto andare alla pagina del voto e poi non votare non è chiaro. Tant’è.