GIOVANE PISTOIESE VIOLENTATA DAVANTI ALLA TELECAMERA, QUARRATINO ASSOLTO PER ASSENZA DI PROVE

L’avvocato annuncia il ricorso in appello. La giovane donna: “L’assoluzione con il codice penale 530 codice Penale non è stata la prova che ci sono state menzogne da parte mia, ma solo per questione di mancanze di prove più certe”

L’articolo de La Nazione

 

PISTOIA-QUARRATA. [a.b.] Dopo la denuncia esposto presentata nel 2019 da una giovane donna, oggi 29enne, residente in provincia di Pistoia contro l’ex fidanzato conosciuto nel 2010, oggi 37enne e residente a Quarrata, è arrivata ieri dal collegio presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli l’assoluzione per insufficienza di prove (articolo 530, secondo comma del codice penale).

Nella ultima udienza svoltasi il 22 giugno scorso anche il pubblico ministero Luigi Boccia aveva chiesto l’assoluzione dell’uomo (difeso dagli avvocati Mario Riccio e Paolo Frosini di Pistoia).

Secondo le indagini svolte a fine estate 2020 e dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica Giuseppe Grieco la giovane donnar sarebbe stata sedata con qualche farmaco e quindi violentata davanti ad una microcamera. Nel corso del dibattimento sarebbe emersa la difficoltà di capire se il corpo denudato in primo piano della fidanzata di allora fosse davvero inerte e fosse di fatto provata la violenza.

Nella sua deposizione l’uomo avrebbe dato come motivazione dell’immobilità della donna il fatto che si trovasse in quel momento impegnata al telefono. L’avvocato della donna Sabrina Serrioni di Prato ha annunciato il ricorso in appello. Quando la donna scoprì l’esistenza di una videocamera nel marsupio del suo fidanzato a sua insaputa si sarebbe alterata non poco chiedendo di poter visionare il contenuto dei video fatti.

“Il mio pensiero ad alta voce — ha scritto la donna all’indomani della assoluzione — è questo. Ma non mi viene nemmeno da piangere, la cosa che mi rende forte è solo il fatto che ringrazio quel giorno che mi sono accorta di chi avevo accanto. Ma soprattutto di scoprire che cosa ho scoperto.

Sono tre anni che combatto con un una causa letteralmente scioccante. Il mio dolore che ho provato lo so solo io,.
Oggi è arrivato il giorno, il più atteso per me e per le persone che mi sono accanto e che hanno vissuto tutto ciò…
Sono sconvolta di quanto le menzogne in questo mondo possono avere la ragione.

Questa cosa mi rende ancora più forte e combattente di andare avanti a testa alta e di combattere per i miei principi e miei diritti e per la mia verità..
Ricordiamoci che la menzogna può vincere la battaglia ma non la guerra.. Si va avanti in appello.

L’assoluzione con il codice penale 530 codice Penale non è stata la prova che ci sono state menzogne da parte mia, ma solo per questione di mancanze di prove più certe..
Ribadisco solo una cosa, che chi ha voluto credermi e mi crede,mi creda…chi non ha mai creduto o non crederà poco mi importa”.

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