PISTOIA. I ballottaggi hanno purtroppo confermato l’analisi del voto svolta nel corso dell’ultima assemblea comunale del Pd pistoiese.
Bene Milano, dove un centrosinistra unito frutto della stagione di buon governo del sindaco Pisapia, ed una repulsione crescente per i vertici regionali lombardi della destra leghista, consentono, seppur di misura, una vittoria molto importante e niente affatto scontata.
Bene anche il risultato di Bologna.
Per il resto, pochissime luci ed ombre molto pesanti.
Alle destre e al Movimento 5 Stelle, talvolta a liste civiche, sono andate Torino, Roma e Napoli; ed ancora: Trieste, Savona, Novara, Latina, Isernia, Benevento, Crotone, Olbia, Brindisi, per citare solo i capoluoghi di Provincia.
In Toscana, se possibile, è andata ancora peggio: soltanto Altopascio si è salvata con la bella vittoria di Sara D’Ambrosio; a Sesto Fiorentino, Cascina, Montevarchi e Sansepolcro, abbiamo subito sconfitte che fanno male, malissimo; i ballottaggi ci consegnano a Cascina, una storica roccaforte della sinistra, la prima sindaca della Lega Nord nella nostra Regione; e dopo Arezzo e Livorno, il Pd perde un altro capoluogo di Provincia, Grosseto.
Abbiamo perso con o senza primarie e, dove le primarie si sono tenute, hanno talvolta accentuato divisioni e personalismi, anziché contribuire a sopirli. Una forza di governo seria e matura, quale il Partito Democratico, ha il dovere di dimostrare di essere, ancor di più all’avanzare di populismi di ogni colore, deve partire da una onesta analisi di quanto accaduto e, come ieri ha opportunamente ricordato Raffaele Marras, segretario regionale dei Giovani Democratici, da un bel bagno di umiltà. A proposito, nella lucidità dell’analisi e nella capacità di guardare senza troppa autoindulgenza a quanto accade anche tra le mura di casa nostra, molto avremmo da imparare dai Giovani Democratici.
Diciamolo a chiari termini: in queste ore, a partire dai commenti dei principali protagonisti della politica regionale, di autocritica ne abbiamo ascoltata assai poca.
Se l’esito dei ballottaggi fosse stato positivo, la narrazione sarebbe stata differente. Ma, si sa, le sconfitte, perché purtroppo di questo stiamo parlando, spesso sono “orfane”. E ai cittadini pistoiesi tocca pure sorbirsi letture del voto che si accompagnano, incredibilmente – roba da stropicciarsi gli occhi – all’oramai noioso ripetersi di gratuiti attacchi all’amministrazione comunale del Pd e al partito locale.
Vogliamo dircelo senza infingimenti che il Pd è affetto da un “correntismo” sfrenato e patologico che rischia di trasformare il partito stesso ed i suoi organismi in una sorta di “confederazione di camarille” e in un campo di battaglia permanente, quello sì deleterio e pericolosissimo, anche per la nostra tenuta elettorale? Anche il segretario regionale Parrini ci ricorda quanto sia pericoloso alzare il livello dello scontro interno. E qualcuno, anche qui a Pistoia, farebbe bene a prenderne nota e a ricordare che la politica, quella con la “P” maiuscola, non è la fiera delle vanità né, tantomeno, la valvola di sfogo di chi intenda promuovere se stesso.
[giovannelli – pd pistoia]