GIOVANNELLI (PD) DOPO IL RISULTATO DEL BALLOTTAGGIO

Alessandro Giovannelli

PISTOIA. Congratulazioni ad Alessandro Tomasi, il nuovo Sindaco di Pistoia. Non si può che partire da qui, dalla scelta democratica compiuta dai cittadini pistoiesi; una scelta contraddistinta da numeri netti, inequivocabili.

A Samuele voglio dire grazie. Di cuore. Ho avuto modo, nei cinque anni appena conclusi, di osservare da vicino la dedizione, l’amore per la città, l’onore, l’impegno e l’abnegazione che, sempre, hanno contraddistinto l’azione di Samuele al governo della città, un’azione improntata all’etica della responsabilità e orientata alle ragioni del futuro.

Un lavoro, quello svolto insieme alla maggioranza, che ha prodotto risultati straordinari dei quali la città sta beneficiando e beneficerà ancora per gli anni a venire: dal risanamento del bilancio, all’ottenimento del riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2017, agli accresciuti investimenti su servizi alla persona e sociale, sempre dalla parte dei più deboli; dalla definizione urbanistica del progetto di recupero dell’area del Ceppo, alla stesura ed adozione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che, a regime, proietterà – o, forse, dovrei dire proietterebbe – Pistoia in una dimensione europea. Sarebbe troppo lungo fare l’elenco completo dei tanti conseguimenti di questa Amministrazione, ma meritano di essere ricordati anche i 18 milioni di fondi ministeriali ottenuti col progetto di valorizzazione dei quartieri periferici per Bottegone; o, ancora, il ruolo giocato nello sblocco della vicenda, “antica” ed annosa, del raddoppio della ferrovia verso il mare; fino allo scioglimento di tutti i principali nodi urbanistici e alla definizione di scelte di lungo periodo per l’area sud.

Insomma, saranno tanti e molteplici i frutti che nei prossimi mesi e nei prossimi anni giungeranno a maturazione, in ragione di alcune precise scelte politiche compiute dall’Amministrazione Bertinelli.

L’autocritica, quando non sfoci nel disconoscimento di quanto di buono ottenuto, è segno di un approccio maturo e responsabile alla vicenda politica.

In un Paese nel quale le vittorie hanno sempre molte madri e molti padri, mentre sovente le sconfitte sono orfane o, tutt’al più, frutto degli errori di un uomo solo, oggi è necessario affermare, alla luce del risultato, che – in molti – abbiamo sbagliato molte cose in questi anni.

Se il Sindaco ha commesso degli errori, da lui stesso ammessi con la bella lettera resa pubblica non molto tempo fa, anche il Partito Democratico, a tutti i livelli, non può esimersi dall’assumersi la responsabilità dei suoi. A maggior ragione a fronte di risultati deludenti un po’ ovunque nel Paese e di divisioni interne non irrilevanti ai fini dei risultati.

Quando dovessimo sentenziare che l’onere della costruzione di un rapporto di consuetudine tra il Sindaco e i cittadini debba ricadere in via esclusiva sul Sindaco stesso, avremo sancito l’esaurimento della funzione dei corpi intermedi, in questo caso dei partiti.

Poiché sono fermamente convinto che quella funzione che ai partiti è demandata dal dettato costituzionale abbia ancora un senso e, anzi, vada rilanciata pur rivedendone forme e modalità, la logica conseguenza è che quando questo meccanismo si inceppi sia non per caso, bensì per precise responsabilità che non possono essere ignorate da chi, pro tempore, ha l’onore e l’onere di guidare e rappresentare una comunità di persone.

Fin da cinque anni fa, abbiamo parlato di avventura collettiva ed ho sempre fermamente creduto di essere un piccolo ingranaggio di un più grande marchingegno. Non ho cambiato idea col passare degli anni ed avendo compartecipato all’assunzione di scelte strategiche, oggi mi sento pieno di orgoglio per le tante cose buone fatte, ma avverto anche sulle mie spalle il peso di una sconfitta non altrimenti interpretabile.

Da tutte queste considerazioni, traggo una logica conseguenza: non è possibile tirare dritto come se nulla fosse accaduto. E, dopo un fatto che rappresenta una cesura di portata storica, nel partito non può rimanere tutto uguale a ieri. Il mio mandato di segretario dell’Unione Comunale di Pistoia è, dunque, nelle mani dell’assemblea, di fronte alla quale mi presenterò dimissionario.

Sarò naturalmente disponibile, per lo spirito costruttivo che sempre ha guidato le mie scelte, ed in conformità alle decisioni dell’assemblea, ad assumere qualunque posizione verrà ritenuta utile allo svolgimento, fin da subito, di una seria riflessione in seno al principale partito del centrosinistra: sulla propria funzione, su come incidere nel dibattito pubblico cittadino dalla posizione di minoranza che le elezioni ci hanno assegnato e sulla direzione da intraprendere per ripartire. Ripartenza alla quale non farò mancare il mio contributo.

Alessandro Giovannelli
Segretario Comunale Pd

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