MONSUMMANO. In questi giorni si è tenuto a Villa Martini un incontro indetto dall’Ordine degli avvocati di Pistoia in cui si è affrontato il problema della soppressione delle sezioni distaccate del Tribunale di Pistoia e degli uffici del Giudice di Pace presenti proprio a Monsummano come a Pescia.
Problema serio che ha significato un aggravamento non indifferente per i bisogni della cittadinanza. L’incontro ha visto però la presenza contraddittoria di rappresentanti della Giunta monsummanese.
Contraddittoria in quanto la stessa amministrazione comunale poco più di un anno fa aveva avuto la possibilità di sostenere un ordine del giorno presentato dalle opposizioni consiliari che cercava di rimediare a una scelta del governo nazionale ritenuta da subito inopportuna in quanto andava a danno dei bisogni della cittadinanza che, tra l’altro, sostiene il sistema giudiziario italiano con il pagamento delle tasse. Sistema che in uno Stato di diritto è un cardine imprescindibile della convivenza civile.
In particolare l’ordine del giorno impegnava il Sindaco e la Giunta a richiedere il ripristino dell’ufficio del Giudice di Pace nel nostro Comune come la legge ancora allora permetteva di fare.
Ovviamente la votazione vide i consiglieri del Pd respingere la richiesta perché questo avrebbe significato un impegno concreto per i cittadini a fronte di una piccola spesa ma senza un ritorno politico immediato e, soprattutto, si sarebbe potuti entrare in collisione con le scelte imposte da Roma con conseguente difficoltà di avanzamento sugli scranni della politica.
Fa pena quindi vedere come si colga ipocritamente tale occasione solo per mettersi in mostra quando nelle sedi opportune non solo non si è mosso un dito, ma si è anche sostenuta la chiusura degli uffici del Giudice di Pace sabotando i tentativi di chi cercava di ripristinarli a Monsummano Terme.
Marco Conti e Alessandro Bianchini
“Monsummano Terme Bene Comune”
