giustizia. A VOLTE SONO I MAGISTRATI CON I LORO CERVELLI CHE AIUTANO GLI ANÒMALI A TRASFORMARSI IN PERFETTI STALKER

Le persone di cui ho scritto ieri – Mara Alberti, Sergio Luciano Giuseppe Meoni, Margherita Ferri e il loro avvocato di grido Roberto Ercolani – sono esattamente le stesse che furono al centro di un episodio di interruzione della condotta dell’acqua per 8 giorni ai danni di miei familiari, nel mese di luglio 2018


Quousque tandem, Avvocatones Iudicesque italici, scassabitis minchiam nostram?


SEGARE L’ACQUEDOTTO NON È REATO:

IL PIÈMME GRIECO GLIEL’HA INSEGNATO


 

Ma nessuno volle vedere il tubo segato. Neppure in procura

 

Qualcuno di loro prese un seghetto e tagliò la condotta di Publiacqua (servizio pubblico interrotto) senza chiedere niente a nessuno: di loro spontanea quanto creativa volontà. E lo mostra in chiaro la letterina del loro avvocatone fiorentino, abituato a raccontare bufale e a prendere in giro i magistrati di Pistoia – come ho già fatto vedere.

Temevano l’alluvione e il danneggiamento della loro cantina/lavanderia abusiva: ma l’acqua non sfiorava neppure un angolo della preziosa opera che è tutt’oggi priva di condono (infatti i fogli dati dal geometra Franco Fabbri, largo di manica e stretto di cervello, sono pezzi di carta igienica e non di rado anche usati…).

Ma la cantina non poteva allagarsi, perché le perdite lamentate e paventate finivano intercettate dal tombino dello scarico comune sulla corte a comune, come si può ben vedere dalla foto.

Fu un altro mirabile esempio di stalking o atto emulativo, o scassamento di palle, o rompimento di stupidaggini costruito ad hoc per dare fastidio: una pratica che loro riesce assai bene fino dal 1995. Un’altra volta vi pubblico – passo passo – tutte le rotture di minchia che questi gallinacei hanno prodotto nel tempo.

Pur essendo stata fatta denuncia, ecco che il sostituto Giuseppe Grieco chiese l’archiviazione. Non era violenza privata, per quel signore, interdire due persone dall’uso dell’acqua potabile. Era quasi un merito, evidentemente.

Dinanzi alla richiesta incongrua di archiviazione, fu, giustamente, presentata opposizione e la Gip Patrizia Martucci impose al Grieco di proseguire le indagini. Ma la procura di Pistoia è refrattaria a tornare sui propri passi quando si è fatta un’idea preconcetta e sbagliata delle cose e delle situazioni.

Un esempio di questo modo di gestire le faccende è rappresentato da questo episodio di interruzione di pubblico servizio.

Evidentemente il tubo si era auto-segato…

Grieco andò dritto per la sua strada e si arrivò comunque a chiudere tutto senza prendere alcun provvedimento. I provvedimenti, a Pistoia, si prendono contro i giornalisti scomodi che segnalano evidenti casi di corruzione contro (che altro devo credere?) amici degli amici che possono fare di tutto e di più.

In aula, durante il processo politico Gaspari contro Linea Libera, mentre mi parlava dell’episodio del tubo segato, ricordai al mio accusatore Giuseppe Grieco che, a mio avviso, segare un tubo dell’acqua era reato e forse non solo di violenza privata, ma anche di interruzione di pubblico servizio.

Nella sua conclamata approssimazione ai problemi, il sostituto Grieco concluse che “se così aveva fatto (mandare tutto all’archivio), voleva dire che niente ci aveva trovato di rilevante sotto il profilo penale”.

Ma in procura quali indagini erano state fatte? Solo quelle a favore dei «segatori di tubi»? Andiamo bene!

Ricordiamoci (e ricordiamoglielo) che Grieco viene anche dalla scuola del Dell’Anno, il procuratore più bravo d’Italia (sollevato dal suo incarico dal CSM) perché mandava all’archivio quasi tutto con un semplice «non si rilevano profili di rilevanza penale».

Posso pensare che questi regali di scriminazione senza senso altro non fanno che ringalluzzire un pollaio già pieno di per sé di galline che beccano dovunque pur di rompere i cabbasisi alla gente?

E la posso esprimere una non fallace opinione (Benigni e Mattarella permettendolo) secondo cui se dici bravo a un asino che piazza calcioni e morde, e lo gratifichi, alla fine ne fai un asino-delinquente? Che ne dice il dottor Grieco? Non se la sente addosso almeno una briciola di responsabilità personale per questa sua “manica larga”?

Ma giudicate voi, pistoiesi di nobile schiatta e orgogliosi frequentatori del fu-prestigioso Liceo Forteguerri, oggi aiuola, con quadrittòngo, delle piantine care al sostituto-scout Claudio Curreli?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]

Vedi anche: pesci & palombi giudiziari. 1° aprile con una vecchia ma significativa storia di falsa testimonianza in tribunale


Acqua? Neppure un filo

 

Cercate di immaginare come avrebbero vissuto felici e contenti i sostituti della procura di Pistoia con 8 giorni 8 di acquedotto segato e non una goccia d’acqua ai rubinetti, se poi avessero saputo che uno dei loro vicini (teste il loro stesso avvocato-falsante) avesse messo, nero su bianco, la storia dell’alluvione farlocca della cantina/lavanderia.

A nostro parere avrebbero fatto arrivare sul posto la Compagnia CC di Pistoia e l’intera caserma del luogotenente Maricchiolo con anche tutti i vigili della comandante Michelozzi di Quarrata!


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