Nella comandante Turelli intravediamo una vera e propria vittima sacrificale perseguitata da un complesso di persone in ipotesi di associazione per delinquere
Non possono avere comunque ragione solo perché comandano loro
UNA PROCURA COME LA VITA DI VASCO
“ SPERICOLATA E PIENA DI GUAI ”
Il 28 agosto 2021 Maurizio Ciottoli, squadristello di FdI, aggredì in comune il nostro Alessandro Romiti. E lo fece sotto gli occhi del primo pubblico ufficiale della sicurezza, l’incapace sindaco Luca Benesperi che, chiamato dal Ciottoli stesso, scese e si mise dinanzi alla macchinetta del caffè, fingendo di sukarne uno mentre il Ciottoli si sbizzarriva contro il nostro giornalista per il semplice piacere di svillaneggiarlo da quando il nostro giornale (odiato da tutti, procura in prima linea) strillava che il re era nudo e che, anzi, non aveva neppure le mutande.
Dal fascicolo di rinvio a giudizio del Ciottoli – rozzo, calunniatore e falso testimone in aula dinanzi a Gaspari che se l’è bevuta e con piacere – ecco che spunta anche la lettera anonima che segue: esempio mirabile di una situazione al limite di mafia istituzionalizzata.
Un dipendente comunale, che si qualifica di anzianità ultratrentennale, si diverte a indicare al luogotenente Salvatore Maricchiolo e al Pm Tommaso Coletta, i veri responsabili di tutta la commedia.
Ovviamente siamo: io, il Romiti, la Lara Turelli, Alfredo Fabrizio Nerozzi e l’immonda testata Linea Libera, oggetto di attacco con bombe a grappolo e all’uranio impoverito e pure con il sigillo papale della scollata (art. 21 Cost.) procura pistoiese che non ha mai funzionato dal dopoguerra in poi.
Chi poteva essere un dipendente con trent’anni di servizio, in servizio in quel momento e così bene informato di tutto? Maricchiolo, da buon Ponzio Pilato, se ne lavò le manine e inviò il tutto al Coletta. Se ne occupò il sostituto Luigi Boccia, ordinando di mettere l’esposto anonimo in copia nel fascicolo 4052/21 RGNR in data 5.11.21.
Voglio sottolineare di nuovo a tutti i lettori quello che sto ripetendo da una vita: la dissociazione schizofrenica conclamata nel modus operandi della procura. Essa (e lo stesso Boccia, che così ha fatto anche con noi) se riceve un esposto firmato e certificato da persona ben nota, risponde che non è presentato a termini di legge e lo respinge; ma se riceve un anonimo (che però può servire…), anche se sopra c’è l’impronta di un merdoso dantesco che si firma Un dipendente comunale che cerca la verità come in questo caso, mette tutto e subito a fascicolo e va bene così.
Questa è l’amministrazione della giustizia a Pistoia, con buona pace del capo Coletta che esalta le «prossimità sociali» come fonte di civiltà che non scalfiscono affatto la terzietà e l’imparzialità dei magistrati.
Ora leggete, per favore.
Al Comandante
Stazione Carabinieri Quarrata
Viale Montalbano 368
51039 Quarrata PistoiaAlla Procura della Repubblica Pistoia
Dott. Tommaso Coletta
Piazza Duomo
51100 PistoiaAggressione Comune Agliana Romiti Ciottoli 28 agosto 2021
Con la presente quale dipendente comunale in servizio quella mattina del 28 agosto 2021 comunico che l’aggressione di cui parla la stampa Linea Libera tra l’Assessore Ciottoli del Comune di Agliana e il giornalista Romiti era solo un teatrino organizzato dal Comandante Turelli e da suo marito Nerozzi Fabrizio Alfredo quale consigliere di minoranza.
Si ricorda infatti che la Turelli è già indagata dalla Procura della Repubblica di Pistola per aver inviato documenti strettamente riservati vi[a] email del Comune al Romiti e al Bianchini nel corso degli anni e che tale spettacolo con la regia della Turelli era al solo fine di cercare le dimissione dell’ Assessore Ciottoli quale assessore alla Pm e al Personale molto caldeggiata negli articoli di stampa Linea Libera.
Tutti gli articoli di linea libera contengono dati che solo la Turelli poteva fornire….come del resto la Procura l[’] ha già indagata.
Tornando ai fatti La mattina del 28 agosto infatti la Turelli aveva coordinato con il Romiti la sceneggiata la stessa aveva avvertito il Romiti che l’assessore Ciottoli era entrato in comune alle ore 11:35 circa e quindi contattatolo subito faceva arrivare il Romiti per farlo in tempo al Comando Polizia Municipale prima che l’ufficio chiudesse alla ore 12:00.
L’ufficio di polizia municipale infatti non ha mai protocollato nessun atto da 30 anni che presto servizio presso questo comune.
La stessa Turelli infatti aveva organizzato in ogni dettaglio la scena tanto addirittura da protocollare un foglio con il protocollo interno del Comando Polizia Municipale e durante tutta la sceneggiata si tratteneva nei locali per essere testimone a favore del romiti
Io come dipendente comunale non ho visto nulla di quanto riportato nei giornali ma vi è di più, il romiti ha presentato accesso alle telecamere e la comandante estrapolando i video della videosorveglianza accorgendosi che gli orari non combaciavano con quanto richiesto chiamava il romiti per farsi [far sì] che integrasse la richieste della video sorveglianza con l’orario esatto perché quello della prima richiesta non coincideva con l[l’] uscita del romiti dal Comando PM
Certi della vs intervento al fine di chiarire facendo presente che le immagini della videosorveglianza si dice in comune le abbia la Turelli che potrebbe manipolare e distruggere
Un dipendente comunale che cerca la verità
Dopo questa istruttiva lettura, affondiamo pure il coltello nella ferita. E magari facciamolo anche girare un po’.
Nel fascicolo di rinvio a giudizio del Ciottoli non c’è solo questa sbottacciata di cacca (espressione pistoiese litotico-eufemistica al posto di sterco).
Ci sono anche stralci amplissimi e chiacchierate di WhatsApp fra due nostri amici particolari: la vigilA Claudia Vilucchi (impelagata nell’inchiesta-vigilesse di Agliana: altra bellissima montatura di crema al burro da torta di nozze) e lo squadrista Ciottoli, falso testimone in aula dinanzi a Gaspari e un esimio calunniatore, come del resto quel cetriolo annebbiato del suo non-sindaco scaghettone Benesperi. Cetriolo annebbiato non è una offesa: indica i cetriolini gentili che, per una notte troppo fresca e/o troppo umida, smettono di crescere e restano aggrinziti su se stessi. È, l’espressione, un tratto espressivo di cultura orto-popolare: scriminato per la stessa ragione con cui un Pm bresciano manda libero un musulmano che macella la moglie a bastonate… Parola del Signore.
E sono molto interessanti, quelle chat. Perché, se la procura pistoiese la smettesse di fare quello che vuole per imporsi con le sue idee preconcette, e leggesse (cosa che non fa mai o quasi) gli atti, l’oscenità dei due processi politici innescati d’emblée con le sentenze già scritte – Linea Libera e vigilesse di Agliana – non sarebbero neppur passate pa’ ’a capa a Coletta e al suo fido scout Curreli amico di don Biancalani e nemico dei cittadini (pavidi) di Vicofaro.
In questo girone della merda – per citare Pasolini – sapete chi aveva davvero una copia illecita delle registrazioni dell’aggressione, che Romiti aveva chiesto di esaminare (visionare mi fa linguisticamente schifo, nonostante la comunistica Crusca & Semola di Firenze)?
La aveva la vigilA Claudia Vilucchi, la quale (aldilà delle querele che mi avrà fatto a quest’ora o che mi farà, chissenefrega!) se la teneva stretta nel suo personale armadietto da vigilA in ufficio, perché (come risulta ufficialmente e sempre a fascicolo) un suo più che particolare amico, il tenente colonnello dei CC, Stefano Nencioni, le aveva consigliato di conservarla, quella copia, ma assolutamente non a casa sua.
Tant’è vero che – dopo che lei aveva fatto vedere di nascosto la registrazione sia a Ciottoli che a Benesperi – tale disco illecito (eccola una vera rivelazione di segreto d’ufficio!) risulta sequestrato dai CC del Maricchiolo. Ora è più netto l’odore di discarica che emana da queste “indagini”?
Se questa è procura della repubblica, chi si potrà salvare dall’iniquità dei magistrati terzi e imparziali che regnano e imperversano indisturbati su questa città da “ladri in Duomo”?
E c’è perfino una chat con l’assessore picchiatore, falso testimone e calunniatore, Ciottoli-Bottarga-Agnellone etc., in cui la Vilucchi si sbilancia dicendogli, ruffianissimamente, che (cito a mente e posso errare, ma la roba è a fascicolo, piaccia o no a Coletta e a tutte le sue truppe cammellate, Maricchiolo compreso) “fortuna per noi (la vigilA sta parlando di me e di Romiti) che in quel momento non è a Pistoia il tenente colonnello più-che-amico Stefano Nencioni, sennò chi sa cosa ci sarebbe potuto succedere”!
Appunto. Cosa, vigilA Vilucchi? Il Nencioni, già scartavetrato da Coletta e spedito a Israele, ci avrebbe minacciato, con la carta vetrata a grana grossa, di darci la strusciata che meritavamo solo per aver scoperto il verminaio di Pistoia & dintorni?
Ecco in mano a chi siamo, pistoiesi in stato di coma. Ecco a chi fanno tenere il bastone del potere i molti, i pletorici politici e amministratori pistoiesi degni di essere quelle nullità che in effetti sono.
Questo articolo di commento, critica e cronaca in mix, in nome della libertà di cui all’art. 21 Cost., lo invierò, appena pubblicato, anche all’inaffidabile (a mio parere: è una opinione) luogotenente Maricchiolo, che fa bene a seguire il vescovo sull’argine della Fermulla in aspetto di recuperata umiltà.
Lo farò, però, raccomandandogli di smettere di scrivere, nelle sue informative, che io e Linea Libera stiamo sostenendo a spada tratta la comandante Lara Turelli, cosa che – a suo dire – dimostrerebbe che siamo legati a doppio filo. Non è così: non è come appare, al contrario, tra lui, la procura e la gente come Andrea Alessandro Nesti e/o il ragionier non dottor Romolo Perrozzi e non solo.
Salvatore – che più che salvare, fa dei danni, credo – pensi in primis a salvare se stesso dalle sue stesse idee preconcette e/o in ipotesi interessate.
Se questo giornale on line sostiene la comandante Turelli non è per fini di fronda, ma per difesa di persona della cui innocenza noi siamo assolutamente convinti e certi, dato che – contrariamente ai CC e alla procura – noi, giornalisti non montanelliani, le carte le leggiamo e soprattutto le vogliamo e le sappiamo leggere e comprendere nella loro ver sostanza.
Nella Turelli, infatti, individuiamo (come, prima di lei, in noi stessi, perseguitati da gente troppo cara alla procura) una vera e propria perseguitata da un complesso di persone in ipotesi di associazione per delinquere.
Fatto di cui abbiamo già presentato, in più occasioni, apposita denuncia a chi di dovere.
Buona giornata a chi ha fiducia nella magistratura!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Non possono avere comunque ragione solo perché comandano loro