giustizia. COL “TEOREMA DELL’OBBEDISCO” CAMPO IN PACE E NON PATISCO

Gravi indizi – scrisse la Gip. Perché a Pistoia non si lavora sulle prove: si lavora sugli indizi come nella caccia alle streghe. È questa, signor Mattarella, signor Davide Ermini, la democrazia rispettosa della Costituzione che guida le coscienze del terzo piano del palazzo d’in giustizia?


Repetita iuvant


IL POPOLO, RIPETONO, È SOVRANO

MA SOL DI FAR LA PARTE DEL BAGGIANO!


 

Mattarella-Ermini: così il Pd si è preso la magistratura. Ma il Pd dei democristiani

 

Non voglio essere peggiore di loro (i giudici), che non di rado sembrano, a mio parere, soggetti alla famosa sindrome  della «mela dell’ira di dio»: punire per punire e il resto mancia.

Ma almeno come loro posso essere? Posso funzionare come un equipollente e riflettere sulle loro assurde catonate/cantonate, che pongono in essere ogni volta che possono dare tranquillamente delle legnate al quisque de populo, un cittadino qualsiasi, senza il timore di incorrere in ritorsioni simili a quelle che loro adottano, ispirati da un eminente/evidente cattocomunismo di stampo jawètico vecchio-testamentario? Sopra il termine catonate è un neologismo da Catone il censore: uomo moralissimo e rigido come un’asta di ferro, ma in primo luogo con se stesso!

Non voglio dare per certo quel che si dice del nostro PM capo Tommaso Coletta, sul famoso articolo che riguarda l’avvantaggianda sorellina del procuratore aggiunto di Firenze: ma almeno qualche dubbio lo posso avere o realizzo – come direbbe Claudio Curreli, che apre Pistoia al mondo – un sudicio disegno criminoso fino al punto di muovere Giuseppe Grieco a chiedere i miei arresti condannosi solo per avere dubitato della magistratura secondo i famosi paradigmi di Davigo? Ricordate il postulato: «Nessuno è lindo, ma ha solo la fortuna (il culo si può dire?) di non essere mai stato scoperto». Cosa che vale – e lo sottolineo – anche per il grande geometra Corrado Artioli: 450 mila euro gettati in cause perse e provi negarlo con l’aiuto della sua avvocata-pavoncella.

Io, per aver messo in luce e provato (ripeto: provato, cari giudici catònici di Pistoia) che il Comune di Quarrata è stato una «autorità costituita» non in candeggina, ma da sciogliere nell’acido per aver concesso ai suoi favoriti (Romolo Perrozzi non è che un esempio punta di iceberg) di fare i propri porci comodi, sono stato scaraventato, dalla Gip Martucci, in 104 giorni di arresti domiciliari.

Gravi indizi – scrisse la Gip. Perché a Pistoia non si lavora sulle prove: si lavora sugli indizi come nella caccia alle streghe. È questa, signor Mattarella, signor Davide Ermini, la democrazia rispettosa della Costituzione che guida le coscienze del terzo piano del palazzo d’in giustizia?

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta e dirige il traffico dei clandestini

Ma però – anche se non si dice – quando vari genitori accusano la Maic (Maria Assunta in Cielo, dove sta meglio che qua) di avere personale che maltratta i deboli assistiti; e le inchieste vengono affidate a Claudio Curreli – che conosce fin troppo bene don Manone Bardelli e i suoi sponsor Carrara e tiene meeting sulla giustizia non priva di spirito cristiano di carità proprio all’ex-Aias –, nessuno pensa di far piazzare telecamere per intercettazioni ambientali, non fosse mai che venisse fuori che laddove si prega molto, là c’è anche molto dolore. Persino fisico…

La Maic è forse la sorella del procuratore come la dottoressa Lucia Turco? Chissà. Certo non è la maestra della scuola d’infanzia di Sant’Agostino che picchiava e faceva picchiare i bimbi al Cip e Ciop, vero?

Due pesi, tre misure, quattro salti in padella Findus, giudici che commutano 150 € di ammenda per un reato (che parolona!) neppure provato (dico Alessandro Azzaroli su proposta di Giuseppe Grieco); un disegno criminoso, dico, gravido di gravi indizi sempre per la Gip Martucci, che snòcciola un decreto penale “a lotteria” inaudita altera parte.

Queste cose non mi maravigliano, ma disgusterebbero perfino un Homer Simpon capace di ingoiare di tutto.

Sono libero di provare disgusto, avvocate del maxi-processo politico affidato a Gaspari, o sono colpevole se ed in quanto «cogito ergo sum»?

Non siamo sicuri, a Pistoia, cari pistoiesi allineati, coperti e appecoràti alla falsa democrazia del rispetto delle «autorità costituite», esempi da manuale di vizi privati e pubbliche virtù.

Non è obbligatorio come la vecchia leva militare

Non siete sicuri nemmeno voi che spazzate il suolo con la lingua, cari pseudo-giornalisti con la schiena troncata dagli inchini a un potere che è malato e oncologicamente (non ontologicamente) inaccettabile.

C’è da tremare, a mio parere, al solo pensiero che, se davvero vale la regola del finanziere Daniele Cappelli, la polizia giudiziaria di Pistoia sia affidabile non più di un sederino fasciato in un Lines Oro, dato che, dopo la vergognosa persecuzione del luogotenente Sandro Mancini, le acque si sono immediatamente tranquillizzate come quelle delle anatre sul lago di Lucio Battisti.

Lo volete comunque prendere in quel posto? E accattatev’illo, diceva una volta la grande Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone alias Loren in una famosa reclame televisiva.

Ricordate solo che ogni gregge ha il pastore che merita. La MasterCard è solo per gli esseri pensanti, i veri cani da guardia della democrazia.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Due milioni e mezzo di letture nel 2021. Il sostituto Giuseppe Grieco si stupisce. Pensi solo che questo è l’unico giornale dell’area metropolitana che racconta ciò che vede e di cui ha le prove. Capirà che la gente dell’ipocrisia delle «autorità costituite» non ne può proprio più.


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